Uganda: grazie agli evangelici, pena di morte per i gay?


A marzo del 2009 tre missionari evangelici americani si recano in Uganda a tenere una serie di incontri con politici, insegnanti e rappresentanti delle forze dell'ordine locali: per tre giorni, sotto la guida dei tre religiosi, si dibatte su come correggere i gay, si impara che gli omosessuali sono dei violentatori di bambini e si ribadisce che il movimento gay è un'istituzione malvagia volta a distruggere la società fondata sul matrimonio sostituendola con la cultura della promiscuità sessuale.

Passa appena un mese da quell'ameno seminario, ed ecco che un politico locale che risponde al nome di David Bahati, con l'appoggio dell’arcivescovo evangelico Henry Orombi e del pastore Martin Ssempa, presenta una proposta di legge che introduce in Uganda l'ergastolo per gli omosessuali sani e la pena di morte per quelli infetti da HIV, oltre alla pena di tre anni di carcere per chi non li denuncia.

La notizia dovrebbe ispirare qualche riflessione sia a quelli che insistono a minimizzare gli effetti degli anatemi religiosi in Africa (per capirci, quelli della serie: "vabbe', figurati se gli africani non mettono il preservativo solo perché i preti dicono di non farlo"), sia per quegli altri che, pur ammettendo l'incidenza di simili ingerenze in paesi sottosviluppati, ne sottovalutano le conseguenze in paesi del cosiddetto "primo mondo" come il nostro.

Le parole dei preti, evidentemente, pesano, a prescindere dal fatto che si tratti di cattolici, evangelici o chissà che altro: in Uganda come in Italia.

Chissà se qualcuno, prima o poi, avrà la decenza di chiamarli a risponderne.

Questo post è stato pubblicato il 05 gennaio 2010 in ,,,,,. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

One Response to “Uganda: grazie agli evangelici, pena di morte per i gay?”

  1. Qui una mia traduzione integrale per GAYNEWS dell'articolo del NYT, per chi è interessato: http://www.gaynews.it/view.php?ID=83827

    Da notare come questo sia proprio il genere di paese che il vaticano non voleva discriminare quando ha votato contro la risoluzione dell'ONU per la depenalizzazione dell'omosessualità. C'è da vomitare. Scommetto che una chiara presa di posizione della maggiore organizzazione cristiana del mondo avrebbe avuto il suo peso. Ma si sa... meglio morti che peccatori, no?

    Ogni tanto mi viene da sperare che esista davvero un aldilà con l'inferno, solo per vederci soffrire per l'eternità questi criminali dementi.

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