La Chiesa a volte chiude un occhio, ma mai con i deboli



Vedete, non è che io voglia incaponirmi sul caso specifico, né trascurare che esso possa essersi articolato in modo un po' più complesso di quanto un semplice articolo di giornale riesca a raccontare: però sul principio, quello sì, credo che una riflessione vada fatta.

In un contesto nel quale può accadere, a titolo meramente esemplificativo, che un sanguinario criminale venga seppellito in una basilica, che un divorziato continui a guidare il principale partito cattolico del paese, che le gerarchie ecclesiastiche facciano finta di niente su alcune oscure trame che le hanno viste protagoniste, la Chiesa si ricorda di essere inflessibile quando si tratta di negare la comunione a una bambina disabile.

Lo strappo alla regola, insomma, si può di tanto in tanto tollerare, ma solo nei casi più gravi e nei confronti delle persone più potenti, mentre viene considerato del tutto inammissibile quando si ha a che fare con i più deboli.

Ecco, se qualcuno mi spiegasse come inquadrare questo atteggiamento nella predicazione di Gesù Cristo, gliene sarei davvero grato.

Questo post è stato pubblicato il 28 gennaio 2010 in ,,. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

16 Responses to “La Chiesa a volte chiude un occhio, ma mai con i deboli”

  1. Perché c'è ancora chi vuol farci credere che la Chiesa Cattolica c'entri in qualche modo con l'insegnamento di Gesù Cristo...

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  2. pfui, una bimba disabile non ha la dignità di una persona.
    Mica è un embrione.

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  3. Penso anche io che all'occorrenza la Chiesa sappia farsi piccola coi grandi. Devo dire però che in questo caso la vedo diversamente: la Chiesa si dà delle regole, una dottrina, un catechismo. Si può essere d'accordo o meno con tutto ciò, ma non vedo cosa ci sia di scandaloso nel vederle messe all'opera. Non capisco nemmeno l'approccio dei genitori di questa bambina: se il catechismo li scandalizza così tanto, perché insistere nel voler fare parte della Chiesa cattolica?

    C'è un'ovvia contraddizione logica tra il battezzare infanti incapaci di intendere e di volere e il rifiutare la comunione a chi è parzialmente incapace di intendere: ma se questa è la regola interna, che cosa si dovrebbe pretendere? Se in quella istituzione si ritiene che la comunione preveda il completamento di un certo preciso percorso, in fase adolescenziale, quindi per inciso un percorso solo in parte consapevole, ma non del tutto tale, mica uno può cambiare le cose dall'esterno come crede, o no?
    Adire le vie legali poi mi parrebbe un po' come protestare che alcune personoe non possano prendere la patente. Se uno non passa il loro "esame" perché dovrebbe fare la comunione lo stesso? Sarà poi un problema loro fare i conti con la propria logica e la propria dottrina.

    Ripeto, io quelle regole non le condivido, e tutti farebbero bene a rifletterci su. Ma mica posso deciderlo io quali regole devono darsi. A me invece loro sembrano perfettamente coerenti, ed è proprio questo il punto.

    Non vedo poi come degli avvocati possano rimettere in sesto quello che i genitori stessi della bambina sono incapaci di fare: togliere la propria bambina dalla mercé di personaggi il cui comportamento loro stessi aborrono. Il messaggio più coerente sarebbe dovuto essere: "siamo usciti dalla Chiesa perché alla nostra bambina è successo questo, e ci sembra assurdo". Non: "abbiamo messo tutto in mano al legale per farle fare la comunione". Mah, non riesco a razionalizzare questa cosa. E che potrebbe fare il legale, di preciso? Ottenere di obbligare il prete e darle l'ostia?

    Quel che vedo io è che questi genitori, nemmeno di fronte all'evidenza e alla constatazione sulla propria pelle (o della bambina) delle implicazioni della dottrina, sono poi in grado di liberarsi di questa fedeltà incondizionata all'istituzione. Invece insistono, voglio starci dentro, e vogliono che la loro bambina entri a tutti i costi a far parte del gregge, che sia curata da uomini il cui operare essi stessi considerano assurdo. Cos'altro ci sarebbe dovuto essere per fargli dire: "ce ne andiamo"?

    Questa vicenda e il comportamento dei genitori a mio avviso dimostra comunque una cosa: la potenza della Chiesa, e non in senso materiale. E questa vera e propria potenza sulle persone l'ho constatata in tantissimi credenti: non condividono una riga che sia una dei discorsi di Ratzinger, eppure si dichiarano cattolici fino al midollo.

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  4. Gesù Cristo non ha detto nulla di quello che la cosiddetta Chiesa dice...mai!
    I preti sono impossessati delle coscienze delle persone, rovinamdole, così come è rovinato chi crede di poter parlare a nome e per conto di un dio.

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  5. E' vero che il cattolicesimo è solo una delle tante religioni, è vero che si può scegliere liberamente se aderirvi o meno, ed è vero che farne parte non è necessario per una vita dignitosa e appagante, ed è lecito dunque che la Chiesa preveda il rispetto di certe sue regole peculiari e indiscutibili.
    Se non fosse che questa Chiesa è pagata dai cittadini e la vita dei cittadini tutti cerca di influenzare.
    Ognuno può darsi le regole che vuole (nei limiti della legalità) ma quando si accede al pubblico bisogna essere disposti ad accettare un'invasione della propria sfera decisionale, quindi il discorso di tastiera bollente perde senso per strada.

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  6. Ma adesso i signori di Metilparaben pretendono pure di far la morale alla chiesa?
    "Chi combatte con i mostri deve guardarsi dal non diventare egli stesso un mostro . E quando guardi a lungo in un abisso , anche l ' abisso ti guarda dentro ".
    Proprio vero

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  7. Cara tastiera acidica, siccome io credo nella laicità dello Stato, e nella netta separazione tra Stato e chiese, non riesco a prefigurarmi come un rafforzamento dell'intreccio e della commistione tra l'uno e le altre possa essere una strada proficua da seguire. Mi sembrerebbe una soluzione alquanto bizzarra quella di un maggiore impegno dello Stato negli affari interni della Chiesa come vai prospettando, in sostituzione di quella più ovvia, che vorrebbe un minore impegno, anche economico, di esso.

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  8. Trovo comprensibile (e concordo perciò con l'ntervento di paolo de gregorio) la posizione del parroco: loro dettano le leggi e loro decidono chi può fare cosa. Umanamente capisco il patimento della famiglia (della famiglia poi, chissà se anche della piccola) e me ne dispiaccio molto.

    Ma la cosa davvero terrificante sarebbe se in qualche modo il rivolgersi a un avvocato avesse qualche effetto: cioè se in qualche modo la legge italiana potese decidere come devono comportarsi dei rappresentanti di una religione. (e naturalmente, spero sempre che questo isolamento sia bidirezionale, senza però sperarci molto)

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  9. 1) Pare che don Rocco, coinvolto suo malgrado in questa vicenda, abbia invitato i genitori ad accompagnare la bimba in chiesa per poter seguire almeno qualche lezione fondamentale di catechismo. L’invito, formulato dal prete, forse non è arrivato a destinazione. Solo così sarebbe smontata l’aspra polemica, chiarita l’incomprensione sorta tra il parroco di Melito e i Di Flumeri, e la bambina sarebbe stata ammessa a ricevere il sacramento cristiano.

    2) De Pedis è un cadavere e come tutti i cadaveri ha diritto ad una sepoltura. Tutte le confraternite hanno una cappella piena di loculi, perché una basilica non può averne?

    3) L'UDC non lo vota più quasi nessuno. I cristiani capiscono quando un partito non fa per loro

    4) Attualmente le uniche fonti sullo IOR sono documenti di dubbia origine emersi misteriosamente ed improvvisamente dopo la morte del presunto proprietario e trasformati in best-seller (chissà quanto ci guadagnano con i libri sullo IOR). Ad ogni modo, ricordo ancora una volta il Manzoni:

    "Due cose io ho avute principalmente di mira nelle osservazioni precedenti: l'una di porre in salvo la morale della Chiesa cattolica da ogni eccezione, di provare che ella è perfetta, e che tutti i mali morali fuori ed entro la Chiesa vengono dall'ignorarla, dal non seguirla, dall'interpretarla a rovescio. L'altra che nelle accuse di fatto che si danno alla disciplina pratica dei cattolici, conviene andar guardinghi prima di creder tutto, perché molte sono dettate da spirito di parte, e ricevute inconsideratamente per un falso spirito d'imparzialità, quasiché per essere imparziale si dovesse stare a tutto ciò che si ode di contrario alla propria causa. Molte di queste accuse sono esaggerate, molte sono assolutamente false, molte, benché vere, sono ingiuste nelle conseguenze perché si attribuiscono ai soli cattolici, molte nascono dal desiderio di trovare guasti tutti i frutti per condannar l'albero e gittarlo al fuoco"

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  10. Quando leggo queste cose spero che l'inferno esista davvero.

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  11. Anonimo carissimo:

    1) se la soluzione fosse stata così semplice ti pare che la famiglia si sarebbe mesa nelle mani di un avvocato? Diciamp pure che probabilmente il parroco si è spaventato dalla notorietà e ha cercato di mettere una pezza sulla faccenda.

    2) anche Hitler è un cadavere, tu lo vorresti per esempio seppellito nella tua chiesa? non ti pare che un morto di quel genere sia in realtà un simbolo vivissimo?

    3) che c'entra il voto? l'UDC viene difesa a oltranza dalla chiesa. Che poi questo paese sia traboccante di fessi che lo votano lo stesso, cattolici e non, mafiosi e non, che vuoi che influisca nei rapporti tra cei e politca italiana? Si prendono ogni bricola di potere che posono prendersi.

    4) mettere in dubbio le fonti (lo cito io il libro, "vaticano spa" di Nuzzi, che riporta i documenti riservati lasciati da Monsignor Dardozzi membro della commissione segreta per indagare sugli scandali della finanza vaticana) non è una gran forma di difesa, se vogliamo mettere in dubbio l'originalità dei documenti potremmo iniziare dai vangeli, per esempio. Forse non ti conviene seguire questa linea. Citare Manzoni poi è anche un po' patetico: che ne sapeva manzoni di cosa sarebbe diventato il vaticano a distanza di secoli? Se proprio vuoi, e lo faccio mio come consiglio, bisognerebbe citare quest'altra sua frase: "meglio agitarsi nel dubbio che riposar nell'errore". Ecco: agitati un po' anche tu, che è meglio.

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  12. Secondo me è una buona notizia...
    Peggio la chiesa riesce a far parlare di sé, meglio sarà per tutti.
    Noto che quando si fanno critiche alla chiesa si parte sempre dal presupposto che la chiesa dovrebbe essere qualcosa che in realtà non è, e ci si scandalizza quando questo non avviene, magari dicendo "Gesù questo non lo avrebbe voluto..." (come se qualcuno sapesse chi era o cosa voleva Gesù, sempre che sia esistito).
    E' un po' come stupirsi e scandalizzarsi del fatto che la mafia sia solita ammazzare chi la disturba...

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  13. @ anonimo manzoniano
    I documenti sullo/dello IOR pubblicati in "Vaticano SpA" (e la più ampia documentazione online) avevano un proprietario preciso, per niente misterioso. Se in essi ci fosse anche solo una virgola inventata, il curatore sarebbe stato immantinente querelato. Dal volume ricaverà il giusto guadagno, essendo che ci ha lavorato.

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  14. certo che tentare di usare una frase di Nietzsche per difendere in un qualsiasi modo la chiesa cattolica fa sorridere non poco...

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  15. A me della chiesa cattolica non c'e' proprio niente, ma niente che mi faccia sorridere.
    Neanche cercando bene...

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  16. A volte basterebbe leggere gli articoli fino in fondo ed evitare di dare adito a giornalisti che cercano solo titoli sensazionalistici per vendere più copie. Vi seguo da un pò di tempo ed apprezzo il vostro "lavoro" e la vostra passione, questa volta però siete stati troppo superficiali.

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