Berlusconi, Fisichella e la "situazione ex ante"

Monsignor Rino Fisichella, presidente della Pontificia Accademia per la Vita e cappellano di Montecitorio, si esprime così sulla comunione concessa a Berlusconi:

La Chiesa non ha mai cambiato idea: i divorziati che si sono risposati una seconda volta civilmente non possono accostarsi alla comunione. Con la separazione dalla seconda moglie, Berlusconi è quindi tornato ad una situazione, diciamo così, ex ante.
Vediamo se ho capito bene: se uno divorzia, poi si risposa e si ferma là, allora la comunione non gliela si può dare; se invece divorzia, si risposa e ridivorzia allora sì, perché nel momento in cui prende l'ostia è tornato alla "situazione, diciamo così, ex ante".
La regola, così come la spiega Monsignor Fisichella, è davvero singolare, giacché si potrebbe applicare anche a un tizio che, supponiamo, abbia alle spalle una decina di divorzi: l'importante è che nel momento topico non sia sposato.
Ne consegue, a rigor di logica, che per la Chiesa Cattolica è più grave sfasciare una sola famiglia piuttosto che sfasciarne due: basta che lo sfascio sia totale, ossia che dopo l'ultimo fallimento non abbia luogo neppure un tentativo riuscito.
Si vede che la felicità è proprio un peccato mortale.
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Grazie a Antonio Stango per la segnalazione.
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photo by © Monica Palermo

Questo post è stato pubblicato il 21 aprile 2010 in ,,,,. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

46 Responses to “Berlusconi, Fisichella e la "situazione ex ante"”

  1. Sì ma ora sta ritornando ad essere divorziato!

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  2. Sento distintamente il rumore delle unghie sui vetri

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  3. Mi trasformo nel Giovane Teologo: aaah, capito ,il problema sta proprio nel fatto che ci sia QUELLA LA'. È la donna #2 la rovinafamiglie, quindi via lei tutto è a posto. Teologicamente inappuntabile, il problema è quella VELINA INGRATA.

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  4. 'Sento distintamente il rumore delle unghie sui vetri'.

    E' effettivamente la prima cosa che ho pensato.

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  5. Cioè vorrei capire, io non sono ancora divorziata, sono solo separata, potrei fare la comunione?.......mah.......a me hanno detto di no!

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  6. per Stella: il fatto che tu possa o meno fare la comunione dipende dal tuo vivere o meno nel peccato (secondo la chiesa): ossia se vai o meno a letto con un altro uomo. Se sì niente comunione se no e finchè no allora fai pure la comunione.
    Parere personale: se senti che nella tua vita la comunione è importante viviti il tuo rapporto con Dio in santa pace e a farsi benedire il papa e Fisichella.
    Stefania

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  7. Non sanno più che inventarsi quelle penose caricature di persone.
    E' tutto strumentale all'affermazione del principio "io so io e voi non siete un cazzo".
    Se ne andassero tutti a fare in culo.
    Non fai a tempo a rilevare una incongruenza che subito trovano un patetico tentativo di giustificazione del loro losco operato, sempre con le mutande calate davanti al signorotto di turno.
    E questi dovrebbero diffondere le parole di cristo?
    Ma per favore....stendiamo un velo pietoso e mandiamoli solo a cagare. Via dai coglioni!
    Ah ancora una cosa....poi taccio.. (ihih): sappiano solo che così facendo la gente si allontana da loro e nelle loro splendide chiese strapiene di oro e ricchezze rimarranno solo loro.

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  8. E soprattutto non si fa neanche una scopatina...

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  9. Hai dimenticato un particolare, Metil: le altre famiglie non sono valide, quindi, partendo da questo presupposto non si sfascia nulla perchè erano basate sul nulla.

    In ogni caso la chiesa cattolica permette che la famiglia non valida possa restare unita (per il bene degli eventuali figli, ad esempio) e non essere nel peccato trasformando questa unione in casta convivenza. Insomma, l'importante è non trombare regolarmente fuori del matrimonio canonico. Per tutte le variazioni di adulterio, c'è la confessione (che è meglio di mastercard).

    Leggere il catechismo completo della CCAR è un esercizio illuminante e utile.

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  10. Devo ammettere che il pusher che gira in vaticano ultimamente ha roba di ottima qualita'...

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  11. l'importante è che nel momento topico non sia sposato.

    c'è un non di troppo

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  12. Io sono cattolico praticante. Sono sposato, secondo il rito di Santa romana Chiesa, apostolica e cattolica. Non separato e non divorziato. Potrei fare il comunicando in conto terzi...
    A parte gli scherzi... san Paolo afferma che "chiunque in modo indegno mangia il pane o beve il calice del Signore, sarà reo del corpo e del sangue del Signore. Ciascuno, pertanto, esamini sé stesso e poi mangi di questo pane e beva di questo calice; perché chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna".

    Questo dimostra che le gerarchie clericali sono abbandonate a se stesse, perché basterebbe ricordare le parole soprariportate (esamini sé stesso), senza tirar fuori il diritto canonico a dissuadere le persone da certi comportamenti empi.

    Ad astra per aspera.

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  13. Sono andata a ricercare sul CCC la fondatezza del discorso di Fisichella. Sembra che sia proprio corretta, con le paradossali conseguenze individuate da Metil. Il divorziato risposato civilmente e ri-divorziato potrà pentirsi, utilizzare la mastercard-confessione e poi vivere in castità o tornare con la prima, e unicamente valida, moglie. E così l'ipocrisia arriva al top
    ARTICOLO 6
    IL SESTO COMANDAMENTO
    « Non commettere adulterio » (Es 20,14). 217
    2382 ....Tra i battezzati « il Matrimonio rato e consumato non può essere sciolto da nessuna potestà umana e per nessuna causa, eccetto la morte ».
    2384 Il divorzio è una grave offesa alla legge naturale. Esso pretende di sciogliere il patto, liberamente stipulato dagli sposi, di vivere l'uno con l'altro fino alla morte. Il divorzio offende l'Alleanza della salvezza, di cui il Matrimonio sacramentale è segno. Il fatto di contrarre un nuovo vincolo nuziale, anche se riconosciuto dalla legge civile, accresce la gravità della rottura: il coniuge risposato si trova in tal caso in una condizione di adulterio pubblico e permanente:se il marito, dopo essersi separato dalla propria moglie, si unisce ad un'altra donna, è lui stesso adultero, perché fa commettere un adulterio a tale donna; e la donna che abita con lui è adultera, perché ha attirato a sé il marito di un'altra ».

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  14. Secondo me Fisichella aveva bevuto. Ha detto veramente una cazzata sesquipedale. La Chiesa "punisce" chi divorzia, cioè chi rompe il legame indissolubile voluto da Dio (secondo loro). Punto e basta. Una o cento volte, poco importa. Ormai, tra scandali, gaffes, vocazioni zero, primati persi (non sono più la prima religione al mondo), un capo non riconosciuto se non dalle gerarchie (e neanche tutte), ecc. ecc., sono andati completamente nel pallone. Tutto ha un inizio e una fine: anche le istituzioni che durano da 2000 anni. Forse ce li togliamo dai coglioni. Dario

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  15. ma la domanda di fondo e':
    chi, sano di mente, dovrebbe volere la benedizione tramite eucarestia di una casta di pedofili, omofobi, detrattori dei diritti fondamentali di ogni donna...

    non metto in discussione la fede verso il dio cristiano, solo verso la sua chiesa.

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  16. @Margherita
    L'ho detto che era una lettura illuminante ;)

    Comunque, anche se esula dal caso in oggetto, bisogna notare che il 2382 va integrato con degli altri punti del diritto canonico, perchè anche se rato e consumato un matrimonio può non essere valido in particolari (e fantasiose) circostanze, quindi essere annullato dalla sacra rota.

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  17. @Anonimo/Dario: Fisichella sa benissimo a quali cavilli attaccarsi, e infatti ci si è attaccato a rampicante.
    Che poi siano cavilli stiracchiati (a interpretazione di comodo e senza neanche bisogno di decreto) lo capisce chiunque abbia un minimo di pratica con il catechismo ccar.

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  18. @Lae E quindi possiamo concludere che per la chiesa cattolica quello che conta è potere e denaro del divorziato/divorziando in questione. Caspita,non ce lo saremmo mai aspettato! P.S.: hai ragione, una lettura illuminante...

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  19. che tristezza
    con quale presunzione vi permettete di sentenziare sui pronunciamenti di un cardinale che, posso garantirvi, ha un livello culturale molto più alto di tutti voi messi insieme; per non parlare di metilparaben che non brilla certo per profondità, visto che ne spara un paio al giorno tutti i giorni: o non lavora mai oppure le butta là pensando di saperne più di chi certe cose le vive e le studia
    siete digiuni di dottrina e teologia. passate tutto il giorno a insultare la chiesa e poi vi sentite in grado e in diritto di dissertare e sputare sentenzine da adolescenti indignati
    vergognatevi e non permettetevi più

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  20. Ma non vi schifate a farvi mettere l'ostia in bocca dopo che un prete l'ha presa fra le sue dita? Immaginate per un attimo quello che può aver fatto sino a due minuti prima !

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  21. Carissimo anonimo teologo, il tema qui sollevato è proprio a favore della corrente interpretazione teologica impartita ai nubendi e che si concretizza nel divieto assoluto per chi è divorziato di fare la comunione (lo so per esperienza personale sulla mia persona): perché diamine si è permesso al potente Berlusconi,oltre che risposato notoriamente adultero, di comunicarsi mentre lo si impedisce agli altri similpeccatori? Almeno il prete che ha dato la Comunione ha più correttamente ammesso, al contrario di Fisichella, che non poteva fare questioni in quella situazione
    http://www.blitzquotidiano.it/politica-italiana/berlusconi-comunione-divorziato-avvocato-papa-333871/

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  22. Che schifo!
    Parlo da cattolica e praticante pure. Non sono sposata(non ancora)né divorziata. Vorrei sposarmi un giorno e secondo il rito cattolico. Tutte queste cose che accadono oggi nella Chiesa, mi fanno però vergognare.
    La dottrina di Cristo, per chi ci crede, è un insegnamento profondo e chiaro allo stesso tempo.Ma qualcuno(alto clero in primis)la strumentalizza a proprio piacimento. Sono due i passi del vangelo che mi vengono in mente di fronte a questo modo di fare 2 pesi e 2 misure con i fedeli:
    1. Di' si quando è si e no quando è no. Il di più viene dal maligno.
    2. La regola d'oro di Gesù: non fare agli altri quel che non vorresti fosse fatto a te.
    A buon intenditor....
    Una cosa dev'essere chiara,o è si oppure no!non ci sono mezze misure PER NESSUNO!
    Ricollegandomi al secondo punto:non volete essere giudicati voi del clero,allora perchè giudicare gli altri e soprattutto condannarli??
    Gesù ha detto di essere venuto per chi è malato, non per chi è sano...chi allora meglio di un peccatore? Lui ha avvicinato l'uomo peccatore per salvarlo,la chiesa di oggi lo allontana!!!quindi,volete dare la comunione a berlusconi?ma dategliela pure!ma non la rifiutate agli altri,a coloro che soffrono perchè allontanati. Dio è misericordia.Ciascun credente ne risponderà al momento giusto...
    "Amatevi come io vi ho amati":si è fatto appendere in croce per tutti noi,è morto nello strazio per i peccatori!e pensate che ci rifiuterebbe il suo corpo?!?!
    Non è venuto per i potenti,ma per i più piccoli,quelli che la Chiesa troppo spesso discrimina...

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  23. @Margherita.

    Costituiscono motivo per annullare il matrimonio, secondo il diritto canonico: intenzione di non avere figli, non convinzione dell'indissolubilità e/o non convinzione nell'unione. Ovviamente con i soldi (che equivalgono a potere) è moolto più semplice far riconoscere a posteriori la sussistenza al momento del si di una di queste "condizioni".

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  24. certo che la chiesa ultimamente ha manifestato doti di fantasia insospettabili....

    antigone

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  25. Ho dovuto cancellare qualche commento pieno di insulti, insieme al commento che di quegli insulti si lamentava, e che non ha più ragion d'essere.
    Quanto a te, anonimo, sia chiara una cosa: qui dentro non si sentenzia (pratica alla quale sarai abituato) ma si ragiona. Dopodiché, finché non si insulta nessuno si è liberi di sostenere le proprie idee, quali che esse siano. Se non ti va bene, prega per l'avvento in Italia di uno stato teocratico tipo Iran (nel quale l'autore di questo blog sarebbe arrestato), ma nel frattempo accomodati pure fuori. Intesi?

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  26. Ciao PARABEN !

    Mi spiace se ti ho messo in difficolta .. sappi che non era mia intenzione ! Mi spiace pero' che hai eliminato il mio commento ( anche se mi lascio trasportare ) .. ma se dici che dovevi farlo ok.

    Una cosa pero' ho notato che e' rimasto il commento dell'anonimo delle 17.05 ( a cui il mio commento era caldamente rivolto ).. solo per equita.. mi fai la cortesia di eliminare anche quello ?

    Tanti carissimi saluti !

    PS.

    Spero che non sia il nickname che ti da fastidio, non ho saputo resistere alla tentazione vista l'assonanza ! Ma SE ti da' fastidio dimmelo pure che ne scelgo un altro piu' sobrio ( pero' sappilo ... a me piace ! ) Fammi sapere comunque.

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  27. Ci mancherebbe, il nick non è un problema: quanto al tuo commento, l'ho cancellato perché conteneva degli insulti. Quello dell'anonimo, invece, ancorché lo trovi ridicolo, non mi pare insultante: dice che siamo digiuni di dottrina e teologia che io non lavoro ecc. ecc. Ragion per cui, lo lascio dov'è. :-)

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  28. ma anche ai funerali di craxi (2000) berlusconi era ex ante?
    http://imgur.com/ymgWj.jpg

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  29. La toppa messa da Fisichella mi sembra peggiore del buco. La situazione è molto semplice, per quello che posso capire: la Chiesa continua ad usare due pesi e due misure, forte coi deboli e debole coi forti.

    Basta considerare la somiglianza tra due situazioni apparentemente molto diverse: i funerali non concessi a Piergiorgio Welby e l'eucaristia "scippata" da Berlusconi. In entrambi i casi, la Chiesa si è trovata di fronte due persone che erano, secondo i suoi canoni, in condizione di peccato: Welby, perché la sua morte è stata considerata alla stregua di un suicidio, Berlusconi perché divorziato.

    Ma le cose non sono andate allo stesso modo per i due. La vedova di Welby, cittadino qualunque senza santi in paradiso, è rimasta fuori della chiesa colpita da un'intransigenza priva di pietà, mentre un pavido don Abbondio dei giorni nostri si è affrettato a infilare l'ostia nel cavo orofaringeo dell'arrogante politico, pur essendo perfettamente a conoscenza della sua condizione di divorziato.

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  30. > Costituiscono motivo per annullare il matrimonio, secondo il
    > diritto canonico: intenzione di non avere figli, non convinzione
    > dell'indissolubilità e/o non convinzione nell'unione. Ovviamente
    > con i soldi (che equivalgono a potere) è moolto più semplice far
    > riconoscere a posteriori la sussistenza al momento del si di una di
    > queste "condizioni".

    In realtà, questo non è intieramente corretto. In linea di massima, un matrimonio rato e consumato non può essere annullato da nessuna autorità terrena; in tema matrimoniale, il diritto canonico non conosce la differenza fra nullità ed annullamento. Il matrimonio o non nasce (e, allora, si tratta di annullamento) o nasce e, allora, non può essere sciolto (tranne i casi di privilegi paolino e petrino e delle dispense per matrimonio rato e non consumato [*]).
    Il problema è che il matrimonio, per essenza, è: un sacramento, volto al reciproco sostegno dei coniugi, al fine di riproduzione e di educazione della prole nel Cristianesimo. Se una delle parti ripudia, in linea di diritto (e non di mero fatto), al momento della celebrazione del matrimonio, anche uno solo di questi elementi, sta volendo qualcos'altro, qualcosa di diverso dal matrimonio. La volontà si forma in maniera viziata e, quindi, il matrimonio non c'è, non esiste.
    Se io rifiuto a mia moglie il diritto di educare la prole nel Cristianesimo - anche se poi, di fatto, glie lo permetto o nessuno dei due è interessato a farlo -, il matrimonio non c'è. Così come se una persona affetta da impotentia coëundi contrae matrimonio, esso è nullo.
    Questo presicende dal profilo probatorio (che, ovviamente, può essere complesso, in ispecie laonde la riserva mentale non sia stata espressa all'altro nubendo) e, ovviamente, dall'ottica del diritto ecclesiastico (la riserva mentale di uno solo dei coniugi non espressa all'altro non permette la delibazione di una sentenza di annullamento del matrimonio canonico, per violazione del principio dell'affidamento).

    [*] Anche qui è dubbioso cosa s'intenda per consumazione del matrimonio; vi è una interpretazione molto rigorosa che vuole penetratio, ejaculatio e ritentio seminis in vagina (con ciò ad escludere i rapporti sessuali condotti con barriere meccaniche, quali il preservativo), ma è minoritaria.

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  31. vedo che il mio commento è stato CENSURATO per demeriti altrui. buffo.
    non capisco la logica, anche se non mi stupisco. non solo: a me è toccata una vibrata ramanzina, mentre con l'autore del messaggio di insulti, malgrado l'estrema volgarità e violenza dell'irriferibile messaggio (che mi astengo dal ricordare per questioni di stile, sebbene ne sia tentato) , ci hai cinguettato amabilmente.
    Nel mio commento non mi limitato a stigmatizzare la bassezza morale del messaggio giustamente cancellato, ma osservavo come, secondo la mia opinione (che come tale non merita censura in un luogo che predica pluralismo e liberalismo), un simile tono sia abbastanza esemplificativo di una povertà culturale che non è raro trovare sui forum laicisti ateisti e roba simile. Lo posso dire, o mi censuri?
    quanto al paragone con l'iran, mi fa specie vedere come non ti rendi conto di come la cultura del rispetto del prossimo (e delle sue opinioni) sia frutto della riflessione cristiana e non di quella islamica. Certi paragoni ad effetto lasciano il tempo che trovano. ma sul tuo superficiale sito tuttologo dove si sentenzia su tutto senza competenze è normale leggere roba del genere.

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  32. ah,Saccente bentornato,non mi sei mancato affatto....sto aspettando ancora i soldi eh....

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  33. Per la Chiesa il problema sono l'adulterio e il concubinato. Dunque, se mi sposo civilmente, sono concubino e quindi sono in condizione di peccato. Se, sposato in chiesa, mi separo ma non mi riaccoppio non sono in condizione di peccato. Il problema non è quello di sfasciare o meno le famiglie. Posso anche sfasciare la famiglia, basta che non ne costruisco un'altra. Se divorzio non rompo un legame indissolubile, sarebbe una contraddizione. Se mai, lo violo. Il legame rimane, ma io mi trovo in condizione di peccato. Per questo se mi pento e rinuncio all'adulterio o al concubinato (come sembra sottintendere Fisichella per il caso di Berlusconi) ritorno nella condizione ex-ante. Naturalmente questo vale nel breve lasso di tempo fra la confessione sincera e il prossimo carico di ragazze che mi viene a trovare a villa Certosa o a palazzo Grazioli.

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  34. Vorrei che qualcuno mi spiagasse quale "legge naturale" prevece e contempla il matrimonio (come lo intenden la chiesa cattolica poi!!!!).

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  35. Caro anonimo forse non hai ben compreso che della dottrina e della teologia non ci importa NULLA. In questo blog non si parla di Teologia, ne` di Metafisica, ne` di Ontologia, ne` di estetica. Mi stupisco che una persona colta e brillante come te non lo abbia ancora capito.
    A noi che abortire sia per la "dottrina" piu` grave che stuprare un bambino non ce ne fregherebbe niente, se non fosse per il potere economico e politico che la chiesa esercita.

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  36. scusate la mia ignoranza in materia. vorrei che qualcuno mi spiegasse la SCOMUNICA propinata dalla chiesa, agli effetti pratici cosa comporta. grazie. diemme

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  37. @Anonimo-diemme: la scomunica oggigiorno comporta il non poter ricevere sacramenti, non poter contrarre matrimonio cattolico (o al massimo/forse con rito misto) e non poter avere esequie cattoliche.

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  38. Mah!!!! Io penso che se Dio avesse voluto che non trombassimo non ci avrebbe fatto col walter a noi uomini e con la iolanda alle donnine, una Religione serve per dare felicità come tutte le Religioni, non a essere ingiustamente sfruttata da gente furba per mantere potere su un blocco di allocchi estremisti (notare aggiunta di estremisti). Solo per certi individui che sparano di codeste puttanatine che puzzano più di politica meglio che la gente faccia del bene per paura della dannazione più che far del bene perchè è bello... la logica del bimbo a cui si dice di non fare una cosa perchè sennò lo punisci contrapposta a quella del si dice di non fare una cosa e gli spieghi perchè... -_-"

    Riguardo lo specifico penso che non si debba aspettare la giustizia postmortem, e per una volta vorrei che fosse tutto così "semplice" come nei Promessi Sposi, dove la Divina Provvidenza alla fine mette tutto a posto, punisce i cattivi, aiuta i buoni...eh, fosse così semplice.

    RispondiElimina
  39. lae sai: ringrazio per avermi illuminato. la cosa poi non e' per nulla grave ne' scandalosa e per certi versi e' addiritura vantaggiosa ed e' bene che tutti lo sappiano.

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  40. I cattolici che continuano a difendere la loro dottrina e le loro gerarchie ad oltranza, oltre il più banale senso morale che anche un bambino capirebbe, sono osceni.

    Sinceramente non riesco più a capire se sono consapevolmente criminali, oppure sono talmente assuefatti da non essere più lucidi, anche sulle cose più ragionevoli e banali.

    Sono in ogni caso la dimostrazione vivente dei danni che loro casta opera sulla mente della gente.

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  41. Caro Anonimo,

    scusa se mi permetto: la favoletta della "cultura del rispetto del prossimo" come "frutto della riflessione cristiana" valla a raccontare a Giordano Bruno, ai Catari, ai Valdesi, agli Albigesi, agli omosessuali, agli schiavi, ai diversamente credenti e in generale ai milioni di persone che hanno sofferto o sono stati massacrati in nome del cristianesimo.

    E per cortesia risparmiati lo stornello "anche i cristiani sono esseri umani e possono sbagliare", già sentito un sacco di volte, grazie.

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  42. Riconosciamo a questi alti prelati il dono della sottigliezza. Non dimentichiamo che abbiamo a che fare con gente che si è baloccata per secoli con questioni assurde e incomprensibili. Dalle dispute cristologiche e trinitarie in poi le astruserie della teologia non si contano. Tra l'altro non è una disciplina caduta del tutto in disuso (come meriterebbe); chi si iscrive, ancora oggi, alla Cattolica di Milano, anche se a un corso di economia aziendale o scienze della formazione ecc., è tenuto a seguire corsi e a dare esami di teologia. Esami i cui voti concorrono alla valutazione finale. Danno crediti insomma.

    Borges, ateo, diceva che la teologia è una branca della letteratura fantastica.
    A.B.

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  43. C'è qualcuno qui tra i commentanti che si è sposato in chiesa?

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  44. Ma non é affatto "ex ante" ancora deve avere la sentenza di separazione POI tra TRE anni casomai sarà divorziato. Ora é sposatissimo

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  45. la Chiesa è sempre stata più realista del Re

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  46. Dal momento che la foto e' All right reserved

    inserire i crediti per la foto:
    photo by © Monica Palermo

    ecco il link dell'originale
    http://www.flickr.com/photos/monipal/3239241115/

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