Grandi svendite

Se è vero che il valore di un oggetto è direttamente proporzionale alla difficoltà di reperire lo stesso, beh... l'autografo di quest'uomo rischia ormai di essere valutato grosso modo alla stregua del costo di una tazzina di caffè.

Questo post è stato pubblicato il 07 aprile 2010 in ,. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

26 Responses to “Grandi svendite”

  1. Invece di dire scemenze perchè non vi chiedete perchè ha firmato?
    Forse le sue ragioni sono più valide di quello che potete capire voi.

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  2. sono il secondo anonimo (ho dimenticato di firmarmi) il mio "sacrosanto" è riferito ovviamente a quanto espresso nel post e non come potrebbe sembrare alle farneticazioni del primo anonimo. Grazie.

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  3. Uomo è una parola grossa per defiire un senza palle simile

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  4. forse il primo anonimo che sembra essere così sicuro e informato vorrà illuminarci sulle reali motivazioni per cui Napolitano ha firmato.

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  5. Deve aver avuto delle ragioni che noi comuni mortali non possiamo comprendere, eddai.

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  6. Posso dire che però mi sono un po' stufato di dover delegare a Napolitano il peso di tutta l'opposizione. Ha firmato? Sì, è vero. Ma ha anche firmato dopo che pure dal Pd e da tutta l'opposizione sul legittimo impedimento è venuta una tenuta abbastanza ambigua. Ha firmato, perchè probabilmente, quasi tutti i partiti dell'opposizione glielo avranno chiesto in via ufficiosa. Ha firmato nel giorno in cui Pier Luigi Bersani dice, beh, sì dai, facciamo il senato federale. Ha firmato dopo che un paio di milioni di elettori di sinistra ha preferito restarsene a casa (e secondo me hanno fatto benissimo, perché all'opposizione bisognava dare un segnale, ma poi per il presidente della Repubblica il clima nel paese è quello che è).

    Insomma, mi sono rotto le palle di questa malattia della sinistra, per cui si sta sempre lì, fermi in attesa di qualcuno che arrivi a salvarti.

    Scusate lo sfogo, ma guardiamoci negli occhi. Siamo veramente sicuri che spetti al Presidente della Repubblica fare opposizione? Non stiamo forse chiedeno alla persona sbagliata di assumersi le sue responsabilità?

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  7. http://www.youtube.com/watch?v=RgIyP8w2dCo&feature

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  8. Napolitano non può rinviare tutte le leggi che gli vengono presentate. Le leggi sono emanate dal Parlamento e promulgate dal Presidente della Repubblica. In casi del tutto eccezionali il Presidente può rinviare in Parlamento la legge.

    Sinceramente preferisco che lo faccia con le leggi oscene che possono essere cambiate, tipo il collegato lavoro, anziché con leggi oscene che verrebbero ripresentate identiche. Che cosa sarebbe successo se avesse rinviato alle Camere il Legittimo Impedimento? Due mesi di crisi e di delegittimazione delle istituzioni democratiche.

    Sull'articolo di Travaglio e sulle sue undici leggi vergogna l'unica risposta adeguata è il pernacchio.
    Valerio

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  9. Napolitano non può rinviare tutte le leggi che vuole?
    Ma stiamo scherzando? Scusate ma io sono stufa di questo continuo confondere i ruoli, Napolitano può e deve rinviare tutte le leggi che presentino anche solo un'ombra di incostituzionalità, mi sembra che non sia la prima volta che poi una legge da lui firmata sia stata rigettata dalla corte costituzionale!

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  10. Appunto Martina, il controllo sull'incostituzionalità spetta alla Corte Costituzionale, non al Presidente della Repubblica. Lui, stando a quanto dice la Costituzione, può rinviare alle camere una legge con una motivazione. Occhio, però. Rinviare alle camere motivando, non vuole dire rifiutarsi di firmare una legge. Vuol solo dire "siete sicuri che volete promulgare proprio questo testo?". Infatti la Camera glielo può ripresentare paro paro e lui la deve firmare. Invece se il parlamento rifà una legge bocciata dalla corte costituzionale, questa gliela boccia di nuovo. E continua a boccargliela.

    Non confondiamo i ruoli. Il controllo di costituzionalità non spetta al Presidente, anche perchè lui, in teoria, non è previsto abbia gli strumenti interpretativi per prendere una tale decisione.

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  11. Guarda che il rinviare una legge non firmandola è anche dare un segnale. Se cadiamo nella trappola del "tanto la ripresentano e allora la deve firmare" entriamo in un circolo vizioso e buttiamo nel cesso una delle prerogative che la costituzione affida al Presidente della Repubblica.

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  12. Questa legge è incostituzionale perchè reintroduce surrettiziamente il lodo Alfano e ne prepara dichiaratamente la replica.
    Napolitano sta chiaramente partecipando al gioco politico, cosa che non gli consentirebbe la Costituzione la quale gli impone di valutare se una legge alla sua approvazione presenti evidenti profili di incostituzionalità.
    Ora, dopo il caso del decreto con la norma sull'arbitrato nelle controversie di lavoro che egli ha respinto sulla base di valutazioni di opportunità "politica", applica lo stesso schema sul legittimo impedimento facendo una scelta politica.
    Altri Presidenti prima di lui hanno esercitato la loro funzione seguendo un criterio "allargato" nel giudizio sulle norme da approvare.
    Bene, però Napolitano se ne deve prendere la totale responsabilità e non dire mai più che il suo è un atto comunque dovuto e che tanto una legge, se respinta, verrebbe riproposta tale e quale anche suo malgrado.
    Sta facendo politica attiva, non è arbitro e garante. E allora gli si può dire serenamente che la sua firma vale ormai poco, tanto quanto quella di un qualsiasi giocatore in campo.
    E se fa prendere un gol alla democrazia abbiamo il diritto di fischiarlo sonoramente.

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  13. Prima di difenderla, magari leggiamola la costituzione:

    Articolo 74:
    Il Presidente della Repubblica, prima di promulgare la legge, può con messaggio motivato alle Camere chiedere una nuova deliberazione. Se le Camere approvano nuovamente la legge, questa deve essere promulgata.


    Innanzittutto non si parla mai di rifiutarsi di firmarla, non si parla mai del fatto che il presidente debba controllarne la costituzionalità. Può solo chiedere una nuova delibera. E basta.
    Attenzione, poi, torno a ripetere. Difendiamola, ma cerchiamo di conoscerla la costituzione.

    Art. 89
    Nessun atto del Presidente della Repubblica è valido se non è controfirmato dai ministri proponenti, che ne assumono la responsabilità. Gli atti che hanno valore legislativo e gli altri indicati dalla legge sono controfirmati anche dal Presidente del Consiglio dei Ministri.


    Che centra questo, direte voi? Centra nel fatto che al presidente della repubblica non spetta il compito di assumersi responsabilità politiche. Se vogliamo rispettare la costituzione non dovremmo chiederglielo.

    Il legittimo impedimento è anticostituzionale? Bene, la consulta lo boccierà. Punto.
    Se l'opposizione in Parlamente e nel paese è incompetente, non si può chiedere a Napolitano di prenderne il posto.

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  14. Forse le piaghe da decubito? Nel cervello, dai...

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  15. Benissimo David, stando alla tua interpretazione il ruolo del presidente della repubblica è praticamente nullo.
    Prova a spiegarlo a Carlo Azeglio Ciampi e come lui a decine di costituzionalisti che hanno apertamente criticato l'operato del Presidente in carica.

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  16. IL profilo di evidente incostituzionalità è comunemente accettato dai costituzionalisti come una motivazione per il respingimento di una legge da parte del Presidente.
    Respingere, non rifiutare la firma. Respingere per chiedere un miglioramento e poi necessariamente approvare comunque.
    Nel caso del decreto sull'arbitrato questo diritto/dovere ha preso i connotati di una valutazione di merito sulla capacità della norma di stabilire le necessarie tutele per i lavoratori.
    Che non può che essere atto "politico", anche se non può obbligare il Parlamento ad introdurre cambiamenti.
    Come è atto "politico" la firma di questa legge ponte verso il Lodo Alfano bis senza commenti e rinvio alle camere.
    Non è Napolitano che deve fare l'opposizione, ovviamente. Però se entra nel merito (o non entra), allora anche il giudizio sul suo operato diventa politico.

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  17. Ma Carlo Azeglio Ciampi quante leggi si è rifiutato di firmare? Il ruolo del presidente non è nulla. E' di garanzia. Ma non è politico, è istituzionale. Sono due ambiti diversi. Il legittimo impedimento può anche fare schifo come legge, ma è stato regolarmente votato dal parlamento. Rispetto alla costituzione ha molti margini di ambiguità, ma occhio, non è manifestamente anticostituzionale. Dire che è la riproposizione del Lodo Alfano è un giudizio legittimo, anche giusto, ma squisitamente politico, perché le due leggi sono comunque diverse.

    Il ruolo del presidente della Repubblica è molto delicato e avviene, per parte, anche dietro le quinte. La costituzione non è sempre chiarissima su quali siano i suoi compiti, proprio per permettere una certa libertà di manovra nei momenti di crisi. Ma questa libertà di manovra è molto delicata e va usata con cura. State attenti, perché proprio voi chiedete a Napolitano una serie di prese di posizione che rischierebbero di metterlo al di fuori dell'alveo costituzionale. Se il parlamento vuole fare leggi da schifo e rischiare ogni volta la bocciatura della consulta, purtroppo è libero di farlo. E il legittimo impedimento fa schifo, ma non è così spudoratamente anticostituzionale. Diciamo che c'è un certo spazio di discussione.

    Occhio però, il lodo alfano è stato bocciato (anche) perché scritto da schifo. Questa volta sono stati più attenti e la consulta potrebbe anche accettarlo. E in quel caso ci toccherà accettarlo.

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  18. il tragicomico è che il presidente più collaborazionista di Silvio è stato fornito proprio dal PD!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    Tra l'altro automutilandosi di un senatore che poteva servire per il governo PRODI!!!

    Geni!!!!!!

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  19. Ecco, è questo l'errore in cui si persevera. Pensare che, visto che Napolitano viene dal Pd, si debba comportare come uono di partito. Questo ne farebbe un pessimo Presidente.

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  20. David, la Costituzione dice chiaramente che il ruolo del Capo dello Stato, quasi l'unico vero ruolo, è quello di garante della Costituzione e dell'unità della nazione. E' quindi abbastanza implicito che quando si dice che può rinviare una legge con messaggio motivato lo faccia guardando alla Costituzione e nient'altro (non mi pare che in questo caso sia in ballo l'unità della nazione).

    Inoltre anche sulla controfirma dei ministri competenti credo che si debba interpretarla in altro modo da quello prospettati in alcuni dei commenti presenti: vuole semplicemente dire che il presidente non ha potere esecutivo. Ma è la stessa cosa che dire che il ministro dà ordini alle forze di polizia: questo non vuole dire che il ministro fa le leggi, ma solo che le fa rispettare, e così quando firma un atto del presidente lo rende esecutivo, ma non può entrare nel merito del giudizio.

    Nel caso presente io credo semplicemente che Napolitano, da politico al 100%, si sia prefissato di scaricare tutti i contrasti tra i poteri dello stato altrove, in questo caso esecutivo e legislativo da una parte e giudiziario dall'altro, per salvaguardare il primato della politica sulla gestione della cosa pubblica (primato però che non esiste nella Costituzione). Non gli interessa quindi appurare l'ovvio: che il legittimo impedimento nella sostanza ricalchi in incostituzionalità il lodo Alfano, già giudicato inammissibile. Insomma, "se la sbrighi la Corte", secondo lui. Quello di cui probabilmente non si rende conto Napolitano è che questo è esattamente il modo migliore per screditare la politica stessa, il cui problema in Italia al giorno d'oggi è proprio quello di essere diventata autoreferenziale, a salvaguardia di se stessa e null'altro.

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  21. @Cantine: il Governo Prodi era composto da formazioni politiche attaccate tra loro con la sputazza. Si andava da Lamberto Dini/Clemente Mastella a Sergio Rizzo/Francesco Caruso.

    Non ci voleva la maggioranza di 5 senatori, ce ne volevano almeno 30 per non essere costantemente fermi su ogni questione. E poi dove andavano a prenderlo il Presidente della Repubblica se non in Parlamento?

    @Martina e Antonio G.
    Queste sono le "critiche" dei precedenti Presidenti della Repubblica:
    http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/03/09/il-massacro-delle-istituzioni-elezioni-rischio.html

    http://www.corriere.it/politica/speciali/2010/elezioni/notizie/scalfaro-intervista-recupero-pdl-rinvio-voto_a9c8d96a-2aa7-11df-8ae4-00144f02aabe.shtml

    Entrambi esprimono solidarietà a Napolitano e dichiarano che è necessario difendere le istituzioni e il Presidente.

    Non deve essere facile fare il Presidente della Repubblica sotto Berlusconi. Il fuoco di chi ama la Costituzione non aiuta.
    Valerio

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  22. E' vero. Il presidente è il garante della costituzione. E scusa, in cosa non avrebbe garantito la costituzione promulgando il legittimo impedimento?

    Siamo tutti veramente così sicuri che sia anticostituzionale in modo così eclatante? E dove? Siamo diventati tutti costituzionalisti? E se poi la Consulta dice che invece va bene? Che facciamo? Diciamo che pure i giudici costituzionali, come Napolitano, si sono venduti e giocano a fare scaricabarile? E quanto volte, nella storia, la Corte ha stabilito che erano anticostituzionali leggi che i presidenti avevano promulgato senza avere dubbi? Erano tutti traditori della costituzione? O semplicemente attribuivano agli organi competenti le decisioni in materia di costituzionalità.

    Siamo talmente abituati a parlare di attentato alla costituzione ogni volta che questa maggioranza fa una legge, che ormai lo gridiamo senza neanche più guardare cosa è stato promulgato. Il legittimo impedimento può anche fare schifo. Ma io non ho la sicurezza che avete voi, che immagino avete alle spalle anni di studi di diritto, per dire con assoluta certezza che è anticostituzionale? E visto che questa certezza io non la ho, aspetto magari il parere della Corte Costituzionale, che, lo ricordo, è l'unico organo dello stato chiamato a rispondere a questa questione.

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  23. @ David

    Ovviamente non posso dire con certezza che la Consulta decreterebbe incostituzionale anche il legittimo impedimento, nonostante a me sembri che i motivi addotti nel caso del Lodo Alfano sussistano tutti, e alla lettera, anche in questo caso (potrei chiederti: in quale specifica parte il legittimo impedimento rimuoverebbe i limiti di incostituzionalità evidenziati esplicitamente nel caso del Lodo?).

    Posso dire con certezza, tuttavia, che il Lodo Alfano non fu nemmeno rinviato alle Camere e che poi la Consulta lo ha giudicato incostituzionale, e questo è un fatto acclarato. Nel frattempo quella norma è stata comunque utile al presidente del Consiglio per "prendere tempo"; e al presidente della Repubblica nel suo ruolo (a mio parere) di garante del primato del ruolo della politica prima che di garante della Costituzione.

    Napolitano non ha fatto un piega nel caso del Lodo Alfano, né prima né dopo. E' vero che il giudizio ultimo di costituzionalità spetta sempre alla Corte, ma questa interviene solo dopo che è chiamata a dirimere un caso particolare, mentre il guardiano è lui; e se lui si solleva integralmente dal ruolo di garante della Costituzione il vulnus lo crea comunque, almeno temporaneamente.

    Se nel caso del Lodo poteva avere la scusante di non essere sicuro della non costituzionalità, mi chiedo adesso su quali basi egli abbia visto una rimozione (nel legittimo impedimento) dei limiti già evidenziati dalla Corte e di carattere alquanto generale e lapalissiano.

    In un'ottica generale, si può dire che la politica (compreso il presidente della Repubblica) oggi presentano leggi, la Consulta le boccia, e la politica (compreso il presidente) insistono nel promulgare la medesima legge, cambiando una virgola qua e là che proprio nulla ha a che fare con i rilievi posti. A me sembra un messaggio chiaro della politica italiana verso gli organi costituzionali non politici: "siamo comunque sempre noi a decidere". Ed il fatto è, avallato da Napolitano, che dall'inizio della legislatura c'è stato solo un arco di poche settimane nel quale il PdC fosse equiparato ad un comune cittadino, ed il tutto per via di leggi ordinarie.

    Ultimo commento: è vero che il Parlamento può rimandare indietro la legge immutata e il PdR è poi costretto a firmarla. Primo punto: non è detto che comunque il Parlamento arriverebbe a farlo ed è quindi errato darlo per inevitabile (mi pare che nella storia della Repubblica italiana questo non sia mai accaduto). Secondo punto: se il Parlamento lo facesse, comunque il dato politico resterebbe che il PdR non ne avrebbe la responsabilità, e questa distinzione è chiara quanto quella tra il giorno e la notte (un certo re è caduto in disgrazia per aver solo avallato certi atti).

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  24. Non prendiamoci in giro, questo è Napolitano, descritto con le sue stesse parole: http://www.youtube.com/watch?v=GWZYjGpsNtw

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  25. Non scherziamo con le citazioni. Sia Scalfaro che Ciampi in quelle interviste hanno protetto la figura del Presidente ma espresso chiaramente dubbi sulla costituzionalità degli atti promulgati.

    @Incubomigliore
    Come dico anche io, Napolitano fa politica.E' in campo anche lui, però non da arbitro, e allora io sono autorizzato a fischiarlo.

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