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Guarda che sta succedendo

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Perché, solo Beppe Grillo può scrivere su Facebook ogni dieci minuti "guardate che sta succedendo!", o "Incredibile, nessuno lo dice!", o anche "Leggi qua! E' inaudito e loro te lo nascondono!" e tutti ci cliccano perché pensano "madonna, fammi andare a vedere, questa dev'essere proprio grossa" e vanno a leggere e trovano per la centesima volta la stessa cosa? Ecco, adesso lo faccio anch'io: il proibizionismo non funziona, la pillola del giorno dopo è un diritto e le carceri italiane fanno pietà.
Statemi bene.

Appunti /10

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Sarà che ho un'idea della politica un po' antiquata, ma a me 'sto fatto che Grillo cominci la campagna elettorale con la traversata a nuoto dello stretto pare un po' come se Renzi e Bersani iniziassero le primarie facendo a gara a chi ce l'ha più lungo.

Appunti /2

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Devo ricordarmi di chiedere a qualche grillino se è come dicono quando chiedi lumi su quello che vogliono fare, cioè che il programma è online e tutti lo possono vedere, o come ha detto il loro leader oggi, cioè che  programma lo faranno su una piattaforma online.
Così, per curiosità.

Tutto, tranne che antipolitica

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Io, come qualcuno sa, non sono esattamente un fan di Grillo: però, insomma, se un partito si presenta alle elezioni seguendo le regole stabilite e sottoponendo agli elettori un programma, e se a loro volta gli elettori si recano alla urne e lo votano, mi pare si possa dire tutto tranne che si tratti di un trionfo dell'antipolitica.
A prescindere dal fatto che il Movimento 5 stelle, nel merito, piaccia o no: e lo dico dal punto di vista di uno a cui non piace.

Caro Grillo, la cittadinanza non è un derby

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Seble Woldeghiorghis per Metilparaben.
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Mi ha veramente lasciata perplessa la notizia del post di Grillo in merito alla concessione della cittadinanza ai figli degli immigrati:

La cittadinanza a chi nasce in Italia, anche se i genitori non ne dispongono, è senza senso. O meglio, un senso lo ha. Distrarre gli italiani dai problemi reali per trasformarli in tifosi. Da una parte i buonisti della sinistra senza se e senza ma che lasciano agli italiani gli oneri dei loro deliri. Dall'altra i leghisti e i movimenti xenofobi che crescono nei consensi per paura della "liberalizzazione" delle nascite.

Trovo la dichiarazione di Grillo sconcertante, ma non per lo stesso motivo che ha scatenato la protesta online: cittadinanza sì, cittadinanza no. Sarei folle se dichiarassi che non sono d'accordo con la cittadinanza a chi nasce e/o cresce in Italia, avendone fatto una battaglia personale portata avanti prima con l'associazionismo e ora all'interno del Comune di Milano, dove da qualche mese ho la fortuna di lavorare.
Per quanto mi riguarda: CITTADINANZA SÌ.
Mi sbilancio: la semplificazione nella concessione della cittadinanza la porterei avanti anche per chi in Italia non vi é né nato, né cresciuto, ma che da anni ci vive. Cittadinanza quindi non solo ai figli, ma anche ai genitori. Ma questo forse é troppo per l'Italia di oggi. Partire dai figli sarebbe già un bel passo avanti.
Il post di Grillo ha effettivamente creato un coro da stadio allontanando a mio parere dal vero messaggio subliminale, ma non troppo, nascosto tra le righe. Per Grillo i cittadini stranieri non hanno diritti e la politica quindi non se ne deve occupare. I cittadini non muniti della cittadinanza sono delle entità invisibili che vivono una vita distinta dagli italiani (doc/dop): infatti, secondo Grillo, gli oneri dei deliri dei politici li subiscono solo gli italiani, mentre gli immigrati non ne vengono minimamente sfiorati (proprio loro che dalla politica vengono continuamente tartassati e strumentalizzati).
Mio caro Grillo urlante, qui non stiamo parlando del derby Milan-Inter, Roma-Lazio, Juve-Torino. La partita che si gioca affrontando il tema della cittadinanza, e che genera tanto tifo, é quella che si trova ad affrontare l'Italia con se stessa e sarà decisiva nel decretarne il successo nazionale, ma soprattutto internazionale.
Spero che tu raccolga l'invito dell'On. Sarubbi per un confronto su questo tema che vada al di là delle cinque righe sparate senza meditare. Sarebbe bello poter fare l'incontro in un bello stadio e riempirlo di tutti quei cittadini italiani di fatto, ma non di diritto, che ordinatamente e a turno ti racconteranno cosa voglia dire vivere in un Paese che non ti riconosce, che ti considera non degno di attenzione.
Nel caso dovessi accettare, ti consiglio di prenderti una giornata intera per ascoltare ogni intervento. Ne sentirai delle belle, e forse a quel punto capirai il vero senso della campagna "L’Italia sono anch'io".

Generatore automatico di battute esilaranti di Beppe Grillo su Pisapia

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Istruzioni: fare refresh per ottenere una nuova battuta esilarante di Beppe Grillo su Pisapia

Responsabilità intellettuale

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La presa di posizione di Beppe Grillo sulla vittoria di Pisapia mi dà modo di ripetere sul blog una cosa che ho già scritto ieri su Facebook: contrariamente a quanto cercano di darci a bere i professionisti della semplificazione che sembrano sempre più in auge, niente è mai uguale a qualcos'altro.
A prescindere dal merito, intendo, e al di là delle categorie del meglio e del peggio, che ciascuno attribuisce legittimamente come più gli aggrada in base alle proprie idee e alle proprie convinzioni.
Sostenere che tutti siano uguali, insomma, mi pare un'oziosa forma di autoesonero dal pensiero critico, una comoda via di fuga dalla fatica di osservare, valutare e distinguere, sia pure in condizioni difficili e in mancanza dell'opzione ideale.
Dopodiché, naturalmente, tutto è legittimo: anche decidere di non scegliere alcuna delle alternative possibili; tenendo sempre a mente, però, che tra l'una e l'altra c'è sempre una differenza.
Basta coltivare quel minimo di responsabilità intellettuale che serve per guardarla.

Uguale agli altri, checché ne dica lui

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Meglio essere appassionati di belle ragazze che gay.
(Silvio Berlusconi, 1° novembre 2010)
At salut, buson!
(Beppe Grillo, 7 maggio 2011)

Per la serie: proclamarsi migliori degli altri è facile come bere un bicchiere d'acqua.
Esserlo davvero è tutto un altro paio di maniche.

Babbo, c'è un indovino

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I leghisti vogliono cacciare i tunisini.
Beppe Grillo vuole cacciare i tunisini e i leghisti.
Mi corre l'obbligo di avvertirlo che prestandosi ad un gioco del genere si espone al rischio che qualcuno, prima o poi, voglia cacciare i tunisini, i leghisti e lui.
Non senza aggiungere che si tratta davvero di un gran brutto gioco.

Perché, è rimasto qualcosa da sputtanare?

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Da Il Giornale di oggi: Mi sorge il dubbio che, comunque la si pensi su Grillo, se davvero il suo intento fosse di sputtanare l'Italia all'estero, beh... sarebbe un tantino in ritardo.

In una sera d'agosto.

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Discutiamo di politica dopo cena e arriviamo a questo punto. F. vota Di Pietro, è un appassionato di Travaglio (anche se ha smesso di difendere Grillo sin dalle prime battute) e per tutta la serata non ha ragionato in maniera particolarmente arguta. Tutti gli altri sono del piddì e più sensati nelle obiezioni. F. sostiene che sia necessario impegnarsi affinché siano portate avanti leggi regolatrici della politica e dell’accesso alle istituzioni. Lo scopo ultimo è quello di creare le condizioni per “governare bene”. Gli viene ribattuta la lettura di alcuni punti dal programma di un candidato del Pd. Si tratta di proposte sull’ambiente, soluzioni concrete, realizzabili e lungimiranti. La spiega: il modo migliore per “governare bene”, è governare bene. F. non demorde (anche se in tutta la serata, il non desistere non abbia migliorato i suoi argomenti). Afferma che il buon governo non può essere raggiunto se il parlamento e le diverse amministrazioni non sono depurati dalle figure compromesse. Come avreste proseguito?

La tessera di Beppe Grillo

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Seguo le polemiche noiose riguardo la candidatura di Beppe Grillo è l'eventualità che gli sia negata la possibilità di correre per chissà quali ragioni. Poi riguardo lo Statuto del Pd e leggo, all'art.9, comma 3, che: "Possono essere candidati e sottoscrivere le candidature a Segretario nazionale e componente dell’Assemblea nazionale solo gli iscritti in regola con i requisiti di iscrizione presenti nella relativa Anagrafe alla data nella quale viene deliberata la convocazione delle elezioni". La convocazione delle elezioni è stata deliberata il 26 giugno dalla direzione nazionale ed era nota. Ne consegue che la domanda da porre non è se si vuole o no far partecipare Grillo alle elezioni del segretario Pd, ma se si vuole cambiare "ad personam" una regola scritta tempo fa e una regola che tutti gli altri hanno rispettato.

Castrazioni

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La castrazione chimica, ecco cosa ci vuole. Prescrivere per legge una cura ormonale di durata incerta e la cui somministrazione è di fatto verificabile soltanto nel periodo di detenzione, cioè esattamente nell'arco di tempo in cui non sarebbe necessaria: questo sì che risolverà alla radice il problema degli stupratori recidivi. E a proposito di violenze: gli stupratori che arrivano a fare i coordinatori di circolo, ecco qual è la vera questione morale del Pd. Un problema gigantesco e di certo estremamente diffuso, e che ha una sola soluzione: fuori i condannati dai coordinamenti, e Berlinguer riposi finalmente in pace. E a proposito di condannati: Beppe Grillo candidato alla segreteria del Pd. Più che una candidatura, un'OPA ostile. L'idea dell'ex comico - che si tratti di una segreteria, di un referendum, di una proposta di legge o di decidere cosa c'è per cena - è sempre la stessa: raccolgo le firme, la cosa non va in porto per qualche motivo ampiamente prevedibile, sono stato bloccato dai poteri forti (, comprate il dvd). E a proposito di forza: Piero Fassino ha detto che Grillo semplicemente non lo fanno iscrivere, perché "qualsiasi associazione al mondo non accetta chi aderisce in modo strumentale ma ritiene che ogni adesione debba essere vera e sincera ai valori e alle finalità del Partito". Giusto. Qualcuno li ha visti da qualche parte? E a proposito di partiti: la Santanché e i suoi allegri compagni vogliono raccogliere le firme dai cittadini di Roma per chiedere al sindaco Alemanno di attivarsi presso il governo per spingere il Parlamento all'introduzione della castrazione chimica per stupratori e pedofili. Un'iniziativa di sicura efficacia. "La castrazione chimica viene considerata meno brutale e disumana della castrazione vera e propria, ma sta diventando una necessità per dare un segnale forte che la violenza sulle donne in Italia avrà conseguenze durissime". "Meno brutale e disumana". "Conseguenze durissime". La castrazione chimica, ecco cosa ci vuole.

Arrivederci al 25 ottobre..

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Beppe Grillo lancia più o meno scherzosamente (?) la sua candidatura come quarto uomo alla segrateria del PD.

Adinolfi proprio non riesce ad imporre la sua presenza nei conteggi..

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