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Le elezioni della Sora Cesira, ovvero il multisala "Italia"

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L'Italia, date retta alla Sora Cesira, è come un cinema multisala.
La Sora Cesira ama il cinema, solo che, andandoci spesso con il consorte Plinio, spesso si ritrova in sale dove non vorrebbe stare.
La multisala è molto democratica. Ci puoi vedere il cinepanettocoglioncione, il film di nicchia, il film da recchia, il film di paura, d'ammore e di guerra.
C'è il bar dove i popcorn costano venti eurini e la cocacola sa di sciacquone, da un po' ci sono anche i wurstel di cuoio nel panino jeans.
Però c'è scelta, e dove c'è scelta pare ci sia democrazia.
L'Italia è così, anche se, pur essendoci democrazia, c'è meno scelta. Per le elezioni regionali si poteva scegliere fra la finta destra e la finta sinistra. Poi, in alcuni posti soltanto, si poteva scegliere anche per il finto centro.
Un tempo, quando la Sora Cesira e l'amato Plinio si recavano al cinema, si prendeva il giornale e si sceglieva il film.
Se arrivavi tardi o il film non ti piaceva o il bibitaro era morto o le poltrone erano sgarate, non ci potevi fare niente.
Quando la Sora Cesira e l'amato Plinio viaggiavano, c'era solo l'Alitalia a ottocentomilalire, pure per andare a Milano. Quando la Sora Cesira e l'adorato Plinio vedevano la Tv, c'erano solo quattro canali e qualche rete privata con la nebbiolina e le signorine nude che piacevano tanto a Plinio. Ciò nonostante, la Sora Cesira si sentiva libera e felice.
Improvvisamente, con quella che i giovanotti chiamano globalizzazione, deregulation, open mind, ma che so tutte 'ste parole, è arrivata un nuovo concetto di libertà.
Mia figlia Jolanda Sue Ellen la chiama " libertà 2.0". Io le ripeto spesso che se si prende questa libertà 2.0 pure a casa, le calo la mazzella fra capo e collo.
La Sora Cesira ha fatto tutta questa premessa per arrivare ad un punto un po' doloroso. La Sora Cesira si domanda come sia possibile che il 36 % degli abitanti di questo paese, pur avendo il dono di poter esprimere la propria opinione, non se ne sia avvalso.
Jolanda Sue Ellen ha provato a dire che lei non votava perchè andava al mare, ancora corre. La Sora Cesira le ha spiegato che nel secolo scorso, qualche decennio indietro, nessuno le avrebbe chiesto di esprimere un'opinione. La Sora Cesira le ha inoltre spiegato che ancora oggi, mentre lei spara cazzate su internet, c'è gente che muore perchè apre bocca. La Sora Cesira, ad un certo punto, le ha detto che se non tirava fuori subito la tessera elettorale e sgommava al seggio, le faceva del male fisico.
E' responsabilità di una madre, di una sorella, di un amico, di un conoscente, spiegare che la libertà di parola, informazione, voto, è un privilegio. Non si ha dalla nascita per diritto naturale. Si ha, a volte, dalla nascita, perchè c'è qualcuno che ha sputato sangue anche per noi.
E' responsabilità di tutti esercitare il diritto al voto e accettarne le conseguenze, nel bene e nel male. Bisogna avere rispetto per la maggioranza e, nel caso ci si trovi dall'altra parte, sostenere e difendere le proprie idee, quando si ha la fortuna di averne.
La Sora Cesira si scusa tanto per questo sfogo, ma, forse a causa delle caldane della menopausa, sta incazzata assai.

Chi? I Radicali?

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Figurati, quelli stanno sempre là a menarla con gli scioperi della fame per qualche stronzata...
Roma, 29 apr. (Adnkronos) - La Camera dei deputati ha approvato all'unanimità il progetto di legge presentato dalla parlamentare radicale del Pd Rita Bernardini, volto a consentire l'esercizio del voto domiciliare ai disabili intrasportabili anche nel caso in cui questi non dipendano in modo continuativo da apparecchiature elettromedicali. 'Ringrazio tutti coloro che in questi giorni - ha dichiarato Bernardini- hanno voluto richiamare l'attenzione del parlamento su questo tema. Come Radicali e come Associazione Luca Coscioni dedichiamo questo primo risultato (ora la proposta deve essere approvata rapidamente anche al Senato) a Luca Coscioni, Piergiorgio Welby e Severino Mingroni, nostro candidato alle elezioni europee". "Abbiamo voluto che questa legge fosse la legge di tutto il Parlamento perché - finalmente - dopo 61 anni di un diritto costituzionale negato poniamo fine all'odiosa discriminazione che fino ad oggi ha impedito di poter esercitare il diritto di voto a chi per grave disabilità non è in grado di recarsi al seggio elettorale. Se anche il Senato non opporrà ostacoli temporali -conclude Bernardini- come è accaduto alla Camera grazie al presidente Fini e ai capigruppo di tutti i partiti, avremo assicurato, anche in Italia, come in tutta Europa, il 'suffragio universale''. (Pol/Gs/Adnkronos) 29-APR-09 20:57

I disabili e i malati non possono votare, e nessuno ne parla

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Qualche giorno fa vi ho parlato dell'iniziativa radicale per assicurare il diritto di voto a domicilio ai malati intrasportabili.
Ebbene, come al solito nessuno ne ha parlato: i mezzi di informazione hanno relegato nel totale silenzio una questione che evidentemente non considerano importante, anche se coinvolge migliaia di persone alle quali è di fatto impedito l'esercizio di un diritto costituzionalmente riconosciuto.
Vi incollo qua sotto la lettera inviata nel pomeriggio di ieri ai direttori dei giornali e delle televisioni: se potete, per quello che potete, diffondete almeno voi queste quattro righe; affinché si sappia, perlomeno, che a parte qualche rara eccezione in questo paese dei malati non frega niente a nessuno.
Saluti.
Nel pomeriggio di oggi – quali parlamentari, dirigenti e militanti della galassia Radicale giunti al 6° giorno di sciopero della fame - abbiamo inviato ai Direttori delle testate quotidiane e radio-telegiornalistiche una lettera per segnalare come - nonostante le agenzie di stampa ne abbiano fornito amplissimi resoconti – nessuna informazione reale sia potuta giungere ai cittadini sull’iniziativa in corso volta a garantire il voto a domicilio dei malati intrasportabili in vista dei prossimi appuntamenti elettorali e referendari. Quest’assenza di notizie è ancor più grave proprio perché quest’iniziativa, finalizzata ad ottenere il rispetto della parola data dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e l’integrale applicazione degli articoli 3 e 48 della Costituzione, sembra invece si avvii, per il recente voto della Commissione Affari Costituzionali al progetto di legge a prima firma Bernardini, al produrre i primi necessari – ma ancora del tutto insufficienti – risultati. E’ proprio con l’informazione, quella che anche questa volta viene negata all’iniziativa dei Radicali, che si sarebbe potuto e, riteniamo, si possa ancora nutrire la speranza di quelle migliaia di malati intrasportabili, affetti da gravi handicap e malattie invalidanti, dei parenti e delle persone che li assistono di essere cittadini a pieno titolo e, di più, fatto crescere l’interesse, le richieste e il giudizio della cosiddetta opinione pubblica nei confronti dell’attività del parlamentari. Confidiamo che questo ennesimo silenzio possa essere riparato proprio in queste ore che sappiamo decisive per l’approvazione, in tempo utile per le prossime consultazioni europee, della modifica legislativa.

Rita Bernardini (deputata Radicali/PD), Rocco Berardo (tesoriere Associazione Luca Coscioni) Josè De Falco (membro di Giunta Associazione Luca Coscioni), Michele Rana (Comitato Nazionale di Radicali Italiani), Claudia Sterzi (Segreteria Associazione Radicale Antiproibizionisti),Gaetano Dentamaro, Francesco Spadaccia, Alba Montori, Mario Galizia, Sw Geet Abba, Andrea Trisciuoglio, Vittoria Bollettieri, Claudio Landi

In Italia i malati non possono votare

4 Commenti »

Quest'oggi, amici, vi racconto una storia che conoscono in pochi. La possibilità di voto domiciliare è stata introdotta in Italia nel 2006: gli elettori affetti da gravi infermità tali da impedire l’allontanamento dalla loro abitazione, se si trovano in condizioni di dipendenza continuativa e vitale da apparecchiature elettromedicali, hanno la possibilità, qualora lo richiedano, di essere ammessi al voto presso il proprio domicilio. La normativa, quindi, esclude dalla possibilità di voto domiciliare tutti i malati e i disabili che, pur essendo impossibilitati a muoversi o ad allontanarsi dalla propria abitazione, non si trovano in condizioni di dipendenza da macchinari, privando di fatto quei cittadini del diritto di voto. Come se non bastasse, la (già insufficiente) normativa vigente è di difficile applicazione, perché costringe chi ne voglia usufruire ad una complicata serie di adempimenti burocratici, e perché l’ambiguità con cui è formulata dà luogo a molte difficoltà interpretative che ne rendono assai complicato l’ambito di applicazione.
Come al solito i Radicali (quelli che non hanno niente da dire, secondo alcuni) sono gli unici che si battono, da anni, per cercare di cambiare le regole, e dare a tutti i malati che hanno difficoltà ad uscire di casa la possibilità di votare presso la loro abitazione.
Ci si prova da anni, credetemi, con grande ostinazione, ottenendo in cambio sempre le stesse rassicurazioni: di legislatura in legislatura, di governo in governo, tutti si affrettano a promettere che se ne occuperanno, salvo poi disinteressarsene completamente e lasciar cadere la questione nel vuoto.
Tra poche settimane, come tutti sapete, ci saranno le elezioni europee: e quei malati, per l'ennesima volta, non potranno votare. Così i soliti Radicali, quelli delle polemiche strumentali, quelli specializzati nelle battaglie perse, quelli che stanno sempre a rompere i coglioni sollevando questioni futili, si sono presi la briga di occuparsi del problema ancora una volta, prendendosi la briga di porre la questione all'attenzione dell'opinione pubblica.
Soli, come sempre, nell'indifferenza generale.
Soli come quei malati, che evidentemente non interessano a nessuno.

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