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Autorespingimenti

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Celti, fenici, cartaginesi, eruli, greci, unni, ostrogoti, bizantini, longobardi, vandali, alani, svevi, burgundi, visigoti, arabi, normanni, aragonesi, angioini, borboni, austriaci, e scusate se me ne dimentico qualche decina.
Se l'Italia multietnica fa davvero paura a quelli della Lega, mi sa che farebbero bene a non indagare troppo sul loro dna.
Altrimenti finisce che si cacciano da soli.

Con il velo non vale

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Mi pareva fossimo arrivati alla conclusione che il burqa può rappresentare un problema solo se nasconde il volto di chi lo indossa e ne impedisce l'identificazione: ebbene, pare che a Rimini una studentessa dell'istituto alberghiero non abbia potuto ottenere lo stage in hotel perché portava il velo, anche se quest'ultimo le lasciava il viso completamente scoperto.
Qualora la notizia venisse confermata, si tratterebbe si scegliere: o decidiamo che anche i capelli costituiscono un elemento imprescindibile per identificare un individuo -però, coerentemente, vietiamo i copricapi, i cerchietti, la tintura, le treccine, le acconciature eccentriche in genere e pure il gel-, oppure ci convinciamo, una volta per tutte, che l'avversione nei confronti del velo nasconde spesso e volentieri un diffuso e fastidioso sentimento anti-islamico.
A voi la scelta.

Grazie a Valeria per la segnalazione

Si chiama fascismo

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Succede anche questo, quando cavalchi i peggiori istinti delle persone e le incoraggi a tirare fuori tutta la schifezza che hanno dentro.
Perché se blateri dalla mattina alla sera che gli stranieri sono esseri umani di serie B stai dicendo soprattutto che essere persone di serie A dipende dalla propria nazionalità, a prescindere da come ci si comporta: se sei un immigrato resti una merda anche quando dici la verità, e quindi gli italiani sono migliori di te anche se ti danneggiano e mentono spudoratamente.
Si chiama fascismo, e ho una gran paura che ormai ci siamo dentro fino al collo.

Un minimo senso di responsabilità

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Non so, magari episodi del genere sono destinati a ripetersi comunque, specie se i loro protagonisti non hanno tutte le rotelle a posto.
Però, come dire, se qualcuno la smettesse di fomentare l'odio indiscriminato nei confronti degli stranieri, di soffiare benzina sul fuoco, di aizzare i peggiori istinti della gente per poi cavalcarli allo scopo di mettersi in tasca qualche voto in più, male non farebbe.
Voi che ne dite, non sarebbe il caso di recuperare un minimo senso di responsabilità?

In principio era Rosa Parks

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Di Ernesto Maria Ruffini.
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Ricordate? Nel 1955, negli Stati Uniti, una donna di colore, Rosa Parks, fu imprigionata perché colpevole di essersi seduta nella zona riservata ai bianchi su un autobus pubblico di Montgomery. Fu l’inizio della grande stagione delle lotte per i diritti degli afroamericani.
Sono passati molti anni e la storia, in modi e con volti differenti, si è ripetuta più volte.
Nel 2005 è dovuta intervenire la Corte Costituzionale per dichiarare illegittima una norma della Regione Lombardia che negava agli stranieri la possibilità di abbonarsi ai trasporti pubblici regionali.
Nelle ultime settimane, è stata la volta della città di Brescia, dove è stato inaugurato sugli autobus il "guanto da viaggio", monouso e di colore blu: per garantire l’igiene dei passeggeri e per comunicare messaggi pubblicitari, stampati sull’indumento. Il Comune sostiene che l’iniziativa risponde esclusivamente a fini di salute pubblica dal momento che «offre agli utenti un´opportunità in più in termini di igiene».
Ma, ad un’attenta lettura l'iniziativa sembra assumere contorni preoccupanti da quando si è saputo che la stessa non verrà adottata sull’intera rete di trasporti della città, ma solo sulla linea 3. Ovvero quella utilizzata, per lo più, da utenti stranieri. Ideona: per smentire qualunque possibile interpretazione xenofoba di questo provvedimento, il Comune potrebbe decidere di stampare su quei guanti l’art. 3 della legge n. 654 del 1975: «è punito con la reclusione fino a tre anni chiunque … commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi».
Oppure, sul retro degli autobus, grandi riproduzioni fotografiche del volto di Rosa Parks con una sintesi della sua storia.

Meglio digiuni che pieni di negri

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Silvano Lancini, l'imprenditore che ha saldato il debito della mensa della scuola di Comune di Adro per garantire i pasti a tutti i bambini, ricorda che nel 2006 il sindaco leghista Danilo Oscar Lancini (un omonimo o un parente?) promise ai vigili urbani un "bonus" (che alcuni chiamarono, probabilmente in modo più appropriato, "taglia") di 500 euro per ogni immigrato clandestino arrestato.
Il che equivale a dire che nel Comune di Adro le risorse ci sono se si tratta di impiegarle per catturare gli stranieri irregolari, ma vengono misteriosamente a mancare quando il problema è quello di consentire ai bambini meno abbienti di mangiare a scuola come tutti gli altri, e che assicurare a tutti il servizio della mensa scolastica, se l'aritmetica non è un'opinione, è meno importante che togliersi dai coglioni venti immigrati clandestini.
Quando si dice che vale la pena di tirare la cinghia, eh?

Non vorremo diventare un paese nordafricano?

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Ricevo dall'amico Gabriele, e volentieri pubblico.

A Pasquetta vado in un ospedale romano a far visitare mio figlio di 5 mesi che dalla sera prima piangeva in modo inconsolabile. La visita è veloce, alla fine la pediatra gli trova un po' di otite e il raffreddore e ci prescrive i farmaci da dargli.
Alla fine ci dice: "Non andate più al pronto soccorso, venite direttamente qui perché altrimenti rischia di prendersi delle malattie", e ci elenca i casi in cui bisogna andare al Pronto Soccorso.
"E' il primo figlio no? Bene, vi serva per quando avrà una sorellina o un fratellino".
"Se ci sarà, ma dubito", le dice ridendo mia moglie. A quel punto lei ci spiega una teoria tutta sua dell'incremento demografico: in pratica dovremmo fare 3 figli come lei, due che rimpiazzano noi e uno che va ad incrementare la popolazione. "Perché altrimenti, ci spiega, il paese va in mano agli extracomunitari. Non vorremo diventare un paese nordafricano?"
Io lì per lì penso che stia quasi scherzando, perché prima di noi c'era giusto un signore maghrebino con la bambina e lei li ha salutati molto cordialmente, invece continua: "Avete un bellissimo bambino, biondo con gli occhi azzurri. Non pensate che da grande vorrà stare con persone che gli somigliano?"
"Anche no", le rispondo, pensando che se dovessi davvero farlo stare con persone che gli somigliano forse dovrei andare più a nord dell'Italia.
Comunque io e mia moglie ce ne siamo andati abbastanza indignati, facendo intendere che lo fossimo, ma senza rispondere perché non credo ne sarebbe valsa la pena.

Neanche da morti

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Dite la verità: vi illudevate che ce l'avessero con gli islamici solo quando sono adulti e vivi, vero? Nossignore: trovano il modo di scatenarsi contro di loro perfino quando sono dei bambini, e per giunta morti.
Così, succede che la Lega Nord organizzi un volantinaggio di protesta contro la sepoltura con rito islamico di una bambina deceduta nei giorni scorsi all'ospedale Santa Maria della Misericordia: sepoltura regolarmente avvenuta, tra l'altro, nell'area del cimitero di Paderno che il Comune ha messo a disposizione dei musulmani.
Chissà cosa verranno a raccontarci, stavolta: magari che una bambina morta è un potenziale terrorista suicida, che nelle tombe islamiche potrebbero nascondersi, strette strette, tante pericolosissime cellule di Al Qaeda, oppure che seppellire una persona con la testa rivolta verso la Mecca costituisce un inaccettabile attacco alle nostre radici storiche e culturali.
A me pare, invece, che si tratti semplicemente di odio: anche quando si tratta di rivolgerlo verso una ragazzina che non si può più cacciare a calci nel culo perché ha avuto l'alzata d'ingegno di morire.
D'altronde, si sa: 'sti immigrati sono disposti a tutto, pur di non farsi espellere.

Richiesta di apartheid

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Domanda: dove vai a cercarli (o dove puoi sostenere che li stavi cercando), i clandestini? A casa di altri immigrati, evidentemente, oppure nei quartieri in cui gli stranieri rappresentano la maggioranza delle popolazione.
Il che equivale a dire, in estrema sintesi, che tra un po' gli immigrati potranno ritrovarsi la polizia dentro casa senza avere manco il diritto di chiedere se qualcuno ce l'ha mandata.
D'altra parte sono solo dei negri.

E i punti della Lega?

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L'ultima alzata d'ingegno del governo sul fronte dell'immigrazione è il "permesso di soggiorno a punti", in base al quale verranno espulsi gli immigrati che non conoscono l'italiano e la Costituzione.

Faccio sommessamente notare che se gli stessi requisiti fossero richiesti anche a quelli della Lega, bisognerebbe sbatterne fuori nove su dieci.

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