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Minerva, il suo immaginario, e la rivoluzione nella vita quotidiana

19 Commenti »

Buongiorno a tutti! Minerva Jones è un po’ frastornata da tutta questa baraonda che va avanti da settimane, ma l’occasione le è gradita per spendere anche qui due parole su immaginari, bellezza, sensorialità, e vari altri elementi che possono rendere la nostra esistenza un po’ più felice – pur nella landa desolata della tristezza politica e mediatica con cui ci confrontiamo ogni giorno e nella fatica di vite quotidiane in cui sopravvivere è diventata la scalata di una parete rocciosa a mani nude.
Minerva, in effetti, è disgustata per l’incoerenza tra il dire e il fare, infastidita per l’ignoranza, l’incompetenza e la volgarità assurte a valori positivi e premesse ineluttabili alla carriera politica, e infine indignata per la retribuzione di tutti costoro con i soldi di noi cittadini – ma non su questo vuole invitarvi a pensare.
Lei, soprattutto, non riesce proprio a stare dentro immaginari contaminati da squallore, ignoranza, volgarità – e rimane convinta che la condizione e le relazioni umane potrebbero far provare ben altro, se mutassimo punto di vista e ci predisponessimo a viverlo.

Tristezza e mediocrità davanti ai miei occhi – questo vedo e da questo intendo fuggire!

Minerva continua a pensare, per esempio, che il sesso sia meraviglioso non tanto se è ‘libero’, quanto se è eros (Marcuse docet) – ovvero un insieme di desiderio, passione, complicità, comprensione, comunicazione e condivisione in cui tu, semplice essere umano, per un istante accedi all’assoluto, diventi ‘eterno’, annulli lo spazio e il tempo, e poi porti con te la positività che hai provato in quell’istante nella tua vita quotidiana, investendola di ‘energia vitale’ (un mix strepitoso di endorfine, ossitocina, serotonina e via dicendo). Vogliamo comparare questo con un paio di palpatine a pagamento?
Perché il mio immaginario erotico deve allora essere impoverito al livello del Drive In (carne da macello) – che mi propina una televisione ripetitiva e stanca o una politica che mette mano al portafoglio – se invero per me è moto dell’anima, situazione magica, tensione verso il piacere che pur posso vivere nella mia vita quotidiana ogni volta che un profumo mi porta in un’altra dimensione della memoria, un alimento mi stimola tutti i sensi, una conversazione mi riempie il cuore, la vista del mio innamorato me lo riduce in mille pezzi?

E scostandoci dal discorso erotico, per parlare piuttosto di relazioni sociali, sarò un’idealista ma ritengo che i rapporti tra le persone non dovrebbero più modellarsi su categorie e ruoli che in ultima analisi hanno privato tutti noi della libertà di espressione, vincolandoci a espliciti o impliciti compiti e limiti di azione: finché ci sarà una donna che verrà trattata come una povera scema oggetto di dominio maschile, ci sarà un uomo che verrà dileggiato se vorrà esprimere le proprie fragilità e i propri sentimenti.
Che siamo uomini, donne, ‘corpi universali’ – che m’importa? Io vorrei poter essere persona tra persone, non avere nessun ruolo oppure avere tutti i ruoli possibilmente contemplabili con gli interlocutori con i quali mi accompagno per condividere momenti delle nostre vite – mutualmente complici, amici, alleati, compagni, padri, figli, fratelli, amanti, che negoziano direttamente e liberamente tra loro, di volta in volta, regole e limiti di una relazione che fa stare bene entrambi.

E vorrei infine, a chiusura parziale di una lista dei desideri che sarebbe davvero troppo lunga, cominciare con il riappropriarmi di parole che poteri perversi hanno declinato a finalità in aperta antitesi a ciò che esprimevano in precedenza. La parola ‘libertà’ in bocca a chi pretende di regolamentare questioni così private che investono la medesima gestione personale del nostro corpo io lo trovo un evidente paradosso (nonché un abominio), così come il termine ‘amante’ – potenzialmente ricchissimo di connotazioni di dono d’amore appassionato (e gratuito) – è ora decaduto a designare persone che vivono ruoli sgradevoli in relazioni fasulle.

Revolution starts at home, preferably in the bathroom mirror (“La rivoluzione comincia a casa, preferibilmente davanti allo specchio del bagno”), scrivevano gli Hüsker Dü.

Ciascuno di noi ha un proprio ‘mondo immaginario/immaginato’ – un’inedita e unica intersezione di memoria e desiderio. La storia dell’umanità, nei suoi piccoli e grandi cambiamenti, ci insegna che la trasformazione di una società e di una cultura avviene nel momento in cui alcuni iniziano a percepire i mondi immaginari/immaginati come ‘mondi possibili’ – potenziali collocazioni e proiezioni future di sé (e non sto parlando di politica, di partiti, di rappresentanze: sto parlando proprio delle nostre vite quotidiane e delle nostre relazioni faccia-a-faccia).
Forse già solo questo – affermare la nostra presenza, in questa società in crisi, come presenza consapevole, riflessiva, e segnata dall’intenzione, dal desiderio, dalla tensione verso un certo nostro immaginario – potrebbe essere ‘rivoluzionario’.

E voi? Quali sono gli elementi che vi rendono felici, le componenti del vostro immaginario, a prescindere da quello che invece vi viene proposto come modello mediatico e politico oggi? E se sono già presenti nelle vostre vite quotidiane - questi elementi - potreste spingerli magari ‘oltre’? Perché, in tal caso, non cominciare a farlo ora?

Lo strano moralismo alternato del PDL

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Leggendo che in Italia avvengono circa 4mila nuove infezioni da HIV ogni anno, e che per i ragazzi l'uso del condom rimane tuttora un tabù, mi è venuta una curiosità: in base a quale strana alchimia lo stesso partito che si dichiara così disinvolto sul sesso da ritenere irrilevanti i comportamenti privati del suo leader diventa improvvisamente bigotto, moralista e bacchettone quando si tratta di distribuire i preservativi nelle scuole?

Ragazzi, svegliatevi

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Il 64% degli studenti romani sotto i 19 anni ha già fatto sesso; il 49% non usa il preservativo per i rapporti occasionali; il 16% crede che esista un vaccino contro l'AIDS; il 5% ha già contratto una malattia sessualmente trasmissibile; il 94% non ha mai fatto il test dell'HIV; il 54% considera l'ipotesi di mettere i distributori di preservativi nelle scuole diseducativa; il 60% è convinto che l'AIDS sia un problema che riguarda solo l'Africa.
Ragazzi, io lo so bene che non vi aiutano per niente, che si stracciano le vesti per evitare che si faccia informazione sessuale nelle scuole, che preferiscono lasciare il sesso nella sfera del non detto, alimentando l'ignoranza e la disinformazione, piuttosto che parlarne esplicitamente e spiegarvi per filo e per segno come funzionano le cose: però, proprio per questo, dovete darvi una svegliata.
Perché se delegate a questa manica di integralisti ipocriti l'incombenza di preservare la vostra salute, allora rischiate davvero di lasciarci le penne.
Pensateci da soli, date retta: e sforzatevi di essere un tantino meno irresponsabili di loro.

Poi dice che non amano gli animali

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La fonte originale della notizia dovrebbe essere questa: se qualcuno che conosce il tedesco me ne confermasse l'attendibilità gliene sarei davvero grato.

Grazie a Valeria per la segnalazione.

Sesso: quanto ne parlate?

50 Commenti »

Siccome qualche giorno fa vi ho attaccato un gran pippone su quanto, secondo me, sarebbe "politicamente" importante parlare più spesso di sesso, eccovi una domanda su un tema che giusto l'altra sera ha suscitato un'accesa (e interessantissima) discussione notturna tra amici (vino, sigarette e mal di testa del mattino dopo inclusi): rispondete anche in modo anonimo, se preferite, e possibilmente -lo dico a beneficio dei soliti trolleggioni- evitando di lasciarvi andare a battute da quarta elementare.
Vi è mai successo, a prescindere dalla maggiore o minore autenticità e intensità del rapporto d'amore che stavate vivendo, di avere difficoltà a spiegare al vostro partner (o alla vostra partner), o a farvi spiegare da lui (o da lei) quello che vi piaceva a letto?
Intendo dire: voi e i vostri partner siete sempre riusciti ad esprimervi reciprocamente in modo esplicito, in modo da capirvi con chiarezza? Oppure vi siete limitati a lanciare dei "segnali" dai quali i particolari si potessero "intuire" senza parlarne, in modo più o meno vago, e siete andati avanti per tentativi?
In tal caso, cosa credete vi abbia impedito di essere più chiari? L'imbarazzo? Il timore di essere giudicati dall'altro? E inoltre, vi andava bene così o a conti fatti, vostro malgrado, pensate che se foste riusciti ad essere più espliciti sarebbe stato tutto più soddisfacente? E infine, che idea vi siete fatta -ammesso che ci abbiate mai pensato prima di oggi e ve ne siate fatta una- sull'argomento?
Nel comunicarvi che a mio modo di vedere si tratta di una questione tutt'altro che secondaria, che investe piani assai più estesi (che volete farci, è una mia fissa) di quello sessuale in sé e per sé, vi saluto.
A voi la parola, sempre che vi vada.

Il sesso, frontiera di libertà

51 Commenti »

Non credo sia un caso che tutte le religioni, nessuna esclusa, abbiano sempre mortificato la sfera sessuale degli individui a forza di divieti, anatemi e castighi; così come non mi pare una coincidenza, per restare alle vicende che ci riguardano più da vicino, il fatto che molti governi occidentali siano assai riluttanti a fare proprie le istanze della chiesa quando si parla di immigrazione, giustizia sociale e assistenza alle fasce deboli della popolazione ma scattino sugli attenti, pronti a recepire le linee guida dal vaticano, se l'argomento incriminato riguarda, sia pure alla lontana, il sesso.
La mia sensazione è che irregimentare gli impulsi sessuali delle persone entro una dimensione prestabilita costituisca un formidabile strumento per comprimere le loro istanze di libertà; che il controllo del sesso sia la forma di oppressione degli individui più efficacemente utilizzata nel corso dei millenni; e che il sesso, di conseguenza, costituisca una chiave di lettura politica della realtà (probabilmente una delle più significative) e rappresenti quindi un'autentica frontiera di libertà, sulla quale varrebbe la pena di soffermarsi a riflettere un po' più attentamente, meglio se in modo non convenzionale.
Ragion per cui, anche se non so ancora esattamente come, e al di là delle facili battute cui la cosa potrebbe prestarsi, credo che cercherò di scriverne più spesso, e soprattutto (anche) in modo diverso rispetto a quanto non abbia già fatto fino ad oggi: magari sollecitando di tanto in tanto la vostra partecipazione.
Siete avvisati.

The rules, ovvero quello che (alcune) donne non dicono

Continua a leggere... ->>> | 43 Commenti »

Lo ammetto: come donna sono poco rappresentativa. E me ne accorgo mentre uso il rimmel infilandomi il coso (non ne conosco nemmeno il nome e questo la dice lunga) nell'occhio.
E poi fin dopo l'adolescenza ho avuto solo amici maschi. Questo mi ha provocato:

  • una schizofrenia bipolare caratterizzata dalla passione per il rutto libero abbinata al tacco a spillo;
  • una certa bravura a risiko e ai giochi di strategia da tavolo;
  • un odio profondo per lo shopping sia spinto che light;
  • un menefreghismo accentuato verso il calzino bucato;
  • un uso maschile del linguaggio fatto di frasi dirette e di un amore smodato per il doppio senso.
Fin qui quasi bene. E nota il quasi.

Gang bang con Vanessa

12 Commenti »

Anche in Svizzera, come in Italia, spunta un politico cattolico appassionato della sicurezza e della videosorveglianza che ha a che fare con le orge; con la differenza che questo, più che parteciparvi, le organizza (a pagamento) per gli altri senza neppure usare uno pseudonimo, e che una volta scoperto ha il buon gusto di dimettersi senza gridare al complotto o cercare giustificazioni astruse:

E' un passatempo come un altro.
Se non altro, viva la faccia della sincerità.

Dal concepimento alla morte naturale

16 Commenti »

Mentre in tutto il mondo infuriano le polemiche sulla piaga dei preti pedofili, dal Belgio arriva una notizia a dir poco raccapricciante: un sacerdote è accusato (da un suo collega, by the way, mica da un laicista qualsiasi) di aver abusato per dieci anni di alcune donne in coma.
Se la notizia venisse confermata sarebbe appena il caso di ricordare il celeberrimo adagio secondo il quale la dignità umana va tutelata dal concepimento alla morte naturale.
Oltre a rilevare che questa gente, quando ci si mette, ha un'inventiva inarrivabile.

Per colpa di chi?

10 Commenti »

Può succedere che le notizie si combinino sulle home page dei quotidiani in modo molto istruttivo: il Gazzettino, per esempio, ci informa del fatto che i giovani italiani sono i peggio informati d'Europa in materia di sesso, e poco più in giù rivela che 40.000 nostri connazionali sono sieropositivi senza saperlo.
Saranno contenti tutti i crociati che gridano allo scandalo ogni volta che si propone di incentivare l'informazione sessuale nelle scuole, menando il can per l'aia con la solita fandonia dell'astensione come efficace mezzo di protezione dal contagio (e dalle gravidanze indesiderate) e mettendosi la coscienza in pace a forza di ipocrisia, anatemi e catechismo.
Grazie di cuore, per tutto quello che fate.

Pope Benedict's commandments

4 Commenti »


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Grazie a Fabrizio per la segnalazione.

Tutta colpa nostra

12 Commenti »

Angelo Bagnasco, presidente della CEI, sulla questione dei preti pedofili:

Dobbiamo in realtà tutti interrogarci, senza più alibi, a proposito di una cultura che ai nostri giorni impera incontrastata e vezzeggiata, e che tende progressivamente a sfrangiare il tessuto connettivo dell’intera società, irridendo magari chi resiste e tenta di opporsi: l’atteggiamento cioè di chi coltiva l’assoluta autonomia dai criteri del giudizio morale e veicola come buoni e seducenti i comportamenti ritagliati anche su voglie individuali e su istinti magari sfrenati. Ma l’esasperazione della sessualità sganciata dal suo significato antropologico, l’edonismo a tutto campo e il relativismo che non ammette né argini né sussulti fanno un gran male perché capziosi e talora insospettabilmente pervasivi.
Ergo: se ci sono i preti pedofili la colpa non è della Chiesa, ma dei relativisti, dei gay, delle lesbiche, delle persone transessuali, di quelli che si battono per l'informazione sessuale, la contraccezione, la sessualità consapevole, i diritti e l'uguaglianza degli individui. Cioè degli altri.
Facile, no?

Stasera parliamo di sesso

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Siccome sulla web tv radicale mi chiedono di fare solo trasmissioni serie e gravi, per non dire solenni, stasera intorno alle 21:45 affronterò in diretta insieme all'amica Virginia Fiume lo spinoso tema "Abbeceddario del sesso libero". Per la serie: ogni tanto è il caso di farsi un paio di risate insieme, ma tra una risata e l'altra cerchiamo di metterci pure, nei limiti delle nostre modeste possibilità, qualche pensiero. Ragion per cui, se proprio non avete niente da fare, alle dieci meno un quarto collegatevi a questo indirizzo: c'è pure la chat, che volete di più?

Chi è che banalizza?

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condom
Da una parte c'è chi cerca di avvisare i ragazzi che i rapporti sessuali presentano alcuni rischi -sia dal punto di vista riproduttivo, sia da quello infettivo- e li incoraggia a proteggersi usando il condom; dall'altra, invece, c'è chi blatera che la strada da percorrere non è la distribuzione di preservativi, ma quella di proibire i rapporti sessuali, fingendo che il divieto abbia qualche possibilità di essere rispettato nonostante il fatto che migliaia di anni di storia dell'uomo suggeriscano il contrario.

Secondo voi chi è, tra i due, che banalizza veramente il sesso?

Ma come, Presidente, proprio Lei?

17 Commenti »


Ci sono vicende che a volerci riflettere due minuti, come ha fatto oggi un mio amico, assumono contorni letteralmente comici.

Il signore che vedete nella foto, com'è noto, si vanta di trombare a destra e a manca con inesauribile vigore, invita nella sua villa manipoli di ragazze discinte per non meglio identificati festini, dispensa battute maschiliste e occhiolini complici a manetta, prende in giro i suoi avversari perché loro vanno a trans mentre lui trapana a tutto spiano stuoli di femmine seducenti, e nel tempo libero difende a spada tratta i suoi collaboratori quando qualcuno li pizzica nell'atto di dividersi tra torme di escort infoiate: ebbene, quel signore è lo stesso che presiede un governo contrario alla contraccezione, all'informazione sessuale nelle scuole e alla pillola del giorno dopo, e che fa fronte comune con la Chiesa nell'indicare l'astensione dai rapporti sessuali quale unico mezzo realmente efficace per evitare la diffusione dell'AIDS.

Suvvia, Presidente, chi cazzo vuole che le creda?

Che palle, che siete

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Io amo il sesso libero e focoso, amo la vita! È importante anche adesso che ho 80 anni.
(Giuseppina, Treviso, cacciata dalla chiesa dal suo parroco)

Delegittimazione finale

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Angelo Bagnasco, Presidente della CEI:

La Chiesa ritiene poi che la sessualità sia l’incontro tra persone di sesso diverso in un contesto stabile e fecondo.
Fate attenzione alla finezza: i rapporti omosessuali, quelli occasionali e quelli protetti dalla contraccezione non devono essere considerati semplicemente immorali, ma addirittura al di fuori della sessualità.

In altre parole la Chiesa, che prima si limitava a stabilire quali pratiche sessuali fossero consentite e quali no, ora si spinge più in là, cercando di imporre una visione alternativa della realtà, completamente deformata rispetto al senso comune, e per questo ancora più discriminante dei consueti anatemi.

Si tratta, in sostanza, di un'operazione culturale che non è più finalizzata a screditare i diversi in ragione del loro comportamento, ma si sposta direttamente sul piano ontologico, delegittimando i reprobi non già per quello che fanno, ma direttamente per quello che sono.

A me, che forse sono troppo attento ai dettagli (ma i dettagli hanno la loro importanza, specie se provenienti da soggetti che difficilmente spendono una sillaba senza averla preventivamente soppesata), pare il punto più alto di un'escalation che prosegue da un po': probabilmente quello definitivo.

Ci sarà da rimboccarsi le maniche, insomma.

Vorrei sbagliarmi, ma temo che ne vedremo delle belle.

Disonore differenziato

20 Commenti »



Cesare Previti, invece, risulta ancora regolarmente iscritto all'Ordine degli Avvocati di Roma.

Se ne deve desumere, evidentemente, che fare un pompino a un cliente disonora la professione, essere condannati per corruzione no.

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