Archive for gennaio 2010

Grande Fratello Radicale

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Primo febbraio 2010, parte la prima campagna elettorale a trasparenza totale: Open party. Di che partito stiamo parlando? Di quello radicale, naturalmente, quello che ha permesso a tutti i cittadini di entrare nel Parlamento grazie alle prime registrazioni abusive di Radio Radicale.

L'inaugurazione dell'Open party si terrà alle 10: videochat con Emma Bonino moderata dalla sottoscritta (per partecipare: http://www.boninopannella.it/content/web-tv-chat).
A seguire inaugurazione del comitato elettorale per Emma Bonino Presidente alle ore 11. Nel pomeriggio Luca Nicotra e Alessandro Capriccioli faranno la rassegna stampa dei blog, appuntamento che si ripeterà tutti i giorni fino alla fine della campagna elettorale.
E per chiudere in bellezza la giornata siete tutti invitati al Radicalparty, nella storica sede del partito in via di Torre Argentina, dalle 19 in poi (ovviamente trasmessa in diretta sulla web tv radicale - visibile su questo blog nella colonna laterale).

In un verso o nell'altro?

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Guardate la figura a sinistra e poi quella in mezzo: in che direzione gira? Ora guardate la figura a destra, e poi quella in mezzo: in che direzione gira adesso?

Impazzite pure con calma.

Via Imgur.

Dimenticare all'istante

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Bersani

I buoni consigli sono uno di quegli insulti che un brav'uomo dovrebbe, se possibile, perdonare, ma in ogni caso dimenticare all'istante.

(Horace Smith)

Renata, basta, vogliamo andare al cinema!

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Prima che iniziasse la campagna web di Renata Polverini Luca Nicotra ed io avevamo uno straccio di vita privata: adesso, a forza di stare dietro alle vostre segnalazioni non riusciamo manco più a trovare il tempo per un cappuccino al bar.
L'ultima alzata d'ingegno in ordine di tempo, come oggi ci hanno segnalato diverse persone, è stata quella di aggiungere su Twitter utenti che con la Polverini non avevano mai avuto niente a che fare; evidentemente così tanti che la piattaforma le ha sospeso l'account:



Ve lo chiediamo per pietà: basta, non ci segnalate più niente. Non ce la facciamo più.

Update: guarda caso, Renata ha rimosso Twitter dagli strumenti di diffusione indicati sul suo sito. Vi avevamo detto basta segnalazioni! Che fate, insistete?

La privacy e la Web Claque di Renata [di Luca Nicotra]

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dal blog di Luca Nicotra

Volevo dare il benvenuto a quanti si sono affacciati al blog incuriositi da questa "innovativa" campagna elettorale online (almeno sul lato Polverini, su quello Bonino a parte Emmatar, mi pare, non siamo ancora partiti). Do il benvenuto a Micucci in particolare, che coraggiosamente ha deciso di fare outing e di sostenere le sue posizioni in campo aperto. Di questo certo bisogna darti atto.

A questo proposito i quotidiani hanno ripreso ampiamente la notizia lanciata ieri da questo blog (è uscita su Repubblica, Corriere, Europa (in prima pagina), Libero, Manifesto, Messaggero), molti blog (Gilioli, Metilparaben, Dagospia) l'hanno fatta propria e, se questo fosse stato l'unico obiettivo, la potremmo finire qui.

"Raddrizzare quello che va raddrizzato..."

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Bei tempi quelli nei quali alla peggio rischiavi la cecità.



Grazie a Mauro Ross via Facebook

Emblematico seppur non del tutto rappresentativo

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Andare a curiosare tra i commenti inviati ai vari blog e siti riconducibili ai movimenti politici è sempre di sicuro interesse (vedi Polverini). Questa notte, complice l'insonnia, è stato il turno dello "Spazio Azzurro" del sito del Popolo Delle Libertà, da sempre fonte di sicura ispirazione. I commenti sotto riportati -che assicuro non essere frutto di fantasia- potrebbero spingere magari anche voi a farci un salto.

da: antonio
con quale coraggio si può votare a sinistra se non sanno neanche l'italiano e non capiscono le frasi dette ansi le capovolgono pur di parlare a vampera
da: Antonino
la desuccapazione non è colpa di questo governo ma d'altri e scioperi inutili se non vi fosse stato questo governo i desoccupati sarebbero stati il doppio sens'altro
da: ADEGUIAMOCI
in tutta europa gli immigati,hanno provocato la nascita di partiti nazionalisti,razzisti e xenofobi.sono piu' furbi di noi ?che aspettiamo ?
da: NON SI PUO' DIRE..
quante delle malattie nuove,sconosciute,di ritorno ,sono dovute alla presenza di immigrati clandestini malati,non vaccinati ?PERCHE' NON SE NE PARLA ?
da: Da ex MSI
pRESIDENTE bERLUSCONI QUELLI CHE REMANO COTRO IN PRIMA FILA FINI CON AIUTO NASCOSTO CASINI, CREANO PROBLE.I PDL E LAZIO/PUGLIA DOPO ELE.FAREMO I CONTI!
da: Massimo Micozzi
Raccogliamo i voti anche in Svizzera, non sottovalutiamo la potenza di questa nazione...
da: MAS
BERLINGUER è indicato come politico integerrimo, ma prendeva o non prendeva i soldi dai nostri nemici URSS! E in caso di conflitto da che parete sarebbe stato???!!
da: agli amici spazio2
Tutti i diffamatori del presidente Berlusconi dovrebbero essere denuciati per attentato al voto degli Italiani. FINI ERA MEGLIO CHE STAVI ZITTO PESSIMA FIGURA
da: LEONE SABINO
A QUESTO PUNTO VOGLIAMO DEDICARCI AGLI OVER 50 E IN PARTICOLARE AI GIOVANI
da: Marcuse
Per evitare processi fasullu contro gli avverasri politici (chiunque) basta sottrar- re alla magistratura l'imprimatur dell'azione penale e darla alla polizia. Fine
da: PAZZI SCATENATI
qui sta passando il folle messaggioche,chi ha lavorato un po' in italia,poi non se ne va piu'.va integrato,mantenuto egli diamo pure cittadinanza e voto.CHI PAGA ?
Il mio preferito:
da: GiovanniSP
Caro Silvio!Non dare importanza al Tuo aspetto esteriore!!A noi piace quello che hai dentro,i tuoi nobili sentimenti e anche la ferita sul viso come un vecchio leone!.

Sull'amore

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Love and Pece
Bleek

L'uomo della Provvidenza

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Ecco, Silvio Berlusconi ha trovato il modo di farmi scrivere nero su bianco che Monsignor Crociata ha ragione da vendere.

E voi, terroristi che non siete altro, insistete a dire che non è il più grande di tutti?

Dal blog della Polverini ancora "misteri"

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Regionali Lazio / Gli internettiani Radicali lanciano la sfida alla Polverini: riuscirà a spiegare anche perchè messaggi taroccati e di denigrazione nei confronti di Emma provengono da un indirizzo dell'azienda di Velardi?

Dichiarazione di Luca Nicotra (Segretario dell'associazione radicale Agorà Digitale, blogger su www.lucanicotra.org) e Alessandro Capriccioli (Membro del Comitato Nazionale di Radicali Italiani, blogger su metilparaben.blogspot.com)

A voler pensar male si potrebbe dire che il lupo perde il pelo ma non il vizio. Ormai non solo il sito della Polverini, ma anche molti blog, sono pieni di colpi bassi provenienti da un IP (il numero che permette di identificare il computer da cui proviene un messaggio) che guarda caso risulta proveniente da "Reti Spa", l'azienda di lobbying che sta seguendo la sua campagna di comunicazione.

Con lo stesso nickname ("Kalle Blomkvist"), sedicente elettore del Lazio, sono stati firmati molti messaggi non solo sul sito di Renata Polverini, ma anche sul blog di Luca Nicotra (www.lucanicotra.org) e quelli dei blogger più famosi (tra cui quello di Alessandro Gilioli) che avevano ripreso la precedente vicenda dei messaggi di sostegno presenti nel sito della Polverini prima ancora che andasse ufficialmente online.

Dopo i messaggi "taroccati" (o meglio, come ieri si è lasciata sfuggire in conferenza stampa lei stessa, "telecomandati") di incitamento alla Polverini, ecco quindi un altro "mistero": messaggi di elettori indecisi diretti contro Emma Bonino, i Radicali, Radio Radicale, contro la sinistra e addirittura contro tutta la rete, e accuse ai frequentatori del sito della Polverini che chiedevano spiegazioni su tessere e evasioni fiscali di essere sostanzialmente gli stessi dei gruppi facebook "Ammazziamo Berlusconi". Tutti stranamente inviati con lo stesso nick, di cui alcuni ancora più stranamente, mandati dalla sede dell'azienda di lobbying di Velardi.

Roba da non credersi? Vedere per credere! Tutte le prove si trovano sul blog di Luca Nicotra (www.lucanicotra.org), che per primo si è insospettito dei messaggi e ha dato un'occhiata più da vicino, e quello di Alessandro Capriccioli (metilparaben.blogspot.com).

Mentre chiediamo alla Polverini e al suo staff di chiarire questo nuovo enigma, li invitiamo, se vogliono vedere cosa siano la trasparenza e la comunicazione senza "stranezze", a fare una visita su www.listaboninopannella.it da lunedì 1° febbraio.

E intanto lanciamo la sfida a tutti gli internettiani: quante altri vicende poco chiare come queste riusciremo a scovare di qui alla fine della campagna elettorale?

L'indirizzo IP di Kalle:
Rindirizzoipkalle

L'indirizzo IP di Reti:
Ripretionline

I commenti di Kalle sul sito della Polverini:
Rkalle1ticket
Rkalle2grazie
Rkalle3piccolaparentesi Rkalle4perunanuovaregione
Rkalle5perunanuovaregione

I commenti di Calle sul Blog di Luca Nicotra:
Rkalle6lucanicotra Rkalle10luca

Il commento di Kalle sul blog di Alessandro Gilioli:
Rkalle7gilioli

Un commento anonimo (sospetto?) su Metilparaben:
Ranonimosospetto1metil

Eutanasia: cerchiamo di essere chiari

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Cerchiamo di essere chiari: non è questa l'eutanasia che chiediamo. Non quella che le persone chiedono perché manca loro l'assistenza necessaria a vivere dignitosamente, quando sono disperate perché nessuno le aiuta, quando non hanno più l'energia, le risorse, la forza di andare avanti.
I malati che vogliono vivere, quali che siano e loro condizioni, debbono essere messi nelle condizioni di farlo nel modo migliore possibile: ed è inaccettabile che le istituzioni, con la loro inerzia, li costringano a pensare all'eutanasia come l'unica soluzione ai loro problemi.
L'eutanasia che chiediamo è invece per coloro che decidono liberamente, in piena coscienza e senza la pressione del disagio economico o della mancanza di assistenza, che la loro strada è arrivata alla fine.
E' bene essere chiari, come dicevo: perché ci provano in troppi, a metterci in bocca quello che non abbiamo mai detto.

Basta sparare fregnacce.

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Secondo quanto votato oggi in aula, sarà infatti possibile cacciare tutto l’anno, ma solo per quanto riguarda l’avifauna e le Regioni, per potere stabilire il calendario della stagione venatoria, dovranno obbligatoriamente acquisire il parere preventivo dell’Ispra, l’Istituto superiore protezione e ricerca ambientale, «ai fini della validazione delle analisi scientifiche e ornitologiche».
Non raccontiamoci fregnacce, il solo scopo della caccia è quello di soddisfare il bisogno represso di uccidere ancora insito in alcuni individui, il resto sono palle. Chissà com'è ma non mi vedo il cacciatore Tony, braccio sul bancone del bar, bicchiere di bianco sgasato già di prima mattina e congiuntivo incerto, angustiarsi per il ventilato danno arrecato all'ecosistema dall'eccessivo proliferare di cardellini dal petto rosso.
Certe cose non si possono più sentire!

Prima abrogatela da voi, poi parlate quanto volete

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Dalla lettura della notizia, per la verità, si evince in modo piuttosto chiaro che la Casa Bianca non ha condannato tanto le impiccagioni in sé, quanto il fatto che esse siano state eseguite da un regime contro i suoi oppositori politici.

Però, abbiate pazienza, leggere ex abrupto sul titolo che gli americani hanno stigmatizzato delle condanne a morte mi ha procurato un fastidioso fremito di disgusto.

Non sarebbe meglio, presidente Obama, mettersi nella condizione di poterle condannare tutte, senza alcuna distinzione?

Eccone un altro vicino agli ambienti dei social network

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D'altra parte è noto che i barboni passano un sacco di tempo su Facebook, specie se sono ex jugoslavi.

E voi non fate finta di non saperlo, terroristi.

Il sesso spiegato con le penne

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Sex

Buzzfeed, via Maestro Alberto.

Meno, e basta

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Abbiamo abbassato la guardia, non c'è altra spiegazione. L'abbiamo abbassata, e di brutto, sul piano della logica elementare, prima ancora che su quello politico, etico o chissà che altro: non riusciamo più a filtrare quello che ci raccontano, o peggio ancora non riusciamo a comprenderlo, a interpretarlo, a dargli un senso compiuto.

Certo, che meno immigrati significano meno criminalità, ma significano ovviamente anche meno forza lavoro, meno gente simpatica, meno gente antipatica, meno persone miti, meno persone violente, meno generosi e meno paraculi; così come, in modo complementare, significherebbero meno criminalità anche meno italiani, e più in generale meno esseri umani.

Per cui, ammesso e non concesso che vogliamo dare un senso alle parole, il punto è che meno immigrati significano meno di tutto.

Sinteticamente, significano meno, e basta.

Ecco, il punto mi pare questo.

La Chiesa a volte chiude un occhio, ma mai con i deboli

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Vedete, non è che io voglia incaponirmi sul caso specifico, né trascurare che esso possa essersi articolato in modo un po' più complesso di quanto un semplice articolo di giornale riesca a raccontare: però sul principio, quello sì, credo che una riflessione vada fatta.

In un contesto nel quale può accadere, a titolo meramente esemplificativo, che un sanguinario criminale venga seppellito in una basilica, che un divorziato continui a guidare il principale partito cattolico del paese, che le gerarchie ecclesiastiche facciano finta di niente su alcune oscure trame che le hanno viste protagoniste, la Chiesa si ricorda di essere inflessibile quando si tratta di negare la comunione a una bambina disabile.

Lo strappo alla regola, insomma, si può di tanto in tanto tollerare, ma solo nei casi più gravi e nei confronti delle persone più potenti, mentre viene considerato del tutto inammissibile quando si ha a che fare con i più deboli.

Ecco, se qualcuno mi spiegasse come inquadrare questo atteggiamento nella predicazione di Gesù Cristo, gliene sarei davvero grato.

Avete mai sentito parlare di Cannibal Holocaust?

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Se Luca Barbareschi cercava l'onore delle cronache, in questi giorni sembra essere stato accontentato. Onori avuti non tanto per il suo nuovo programma in onda su La7, quanto per le sue discutibili dichiarazioni nonchè per i risvolti collegati al programma e dei quali questo blog si è già occupato.
Non starò a prendervi in giro con la storiella secondo la quale "lungi da me il giudicare": trovo rivoltanti alcuni aspetti della storia che molti di voi già conosceranno, ma di cui alcuni sicuramente non saranno a conoscenza. Ognuno giudichi poi in base alla propria sensibilità.
Il 4 giugno 1979 il regista Ruggero Deodato dà il via alle riprese di un film che si rivelerà alquanto controverso: il nome della pellicola è Cannibal Holocaust.
Il film, girato nella giungla di Bogotà, viene presentato come appartenente al genere "cannibal" e suscita da subito accese polemiche per la crudezza di alcune scene nonché per l'uccisione indiscriminata di animali da parte degli attori, tanto che è additato come snuff movie, viene intentata una causa e il regista e la troupe rischiano la prigione quando emerge che le uccisione di animali sono reali. Deodato si difende affermando che le riprese sono state girate con spirito documentaristico.( fonte Wikipedia)
Ed è proprio tra gli attori che vediamo comparire un giovane dotato di sicuro "spirito documentaristico", Luca Barbareschi, nei panni di un improbabile cameraman.
Con lo scorrere della pellicola possiamo vedere il futuro deputato della Camera e showman avvicinarsi ad un piccolo maialino (guinea pig) legato ad un palo e sparargli in testa da poco meno di un metro di distanza, o intento a riprendere l'uccisione (e, aggiungo io, la tortura) di una tartaruga appositamente tirata fuori da un fiume, il tutto per esigenze di copione.
Ultimamente queste scene sono sempre di più difficile reperibilità su YouTube: tuttavia, cercando con pazienza, qualcosa si trova ancora. Con la raccomandazione che le scene in questione sono realmente forti, le potete visionare qui e qui (minuto 7:47).
Dulcis in fundo, alcuni brani tratti direttamente dalla pagina di Wikipedia alla voce "Cannibal Holocaust".

Nel secondo video sono mostrate raccapriccianti uccisioni di animali in diretta. I reporter trascinano fuori dal fiume una gigantesca tartaruga e la sventrano completamente, tra il disgusto e l'eccitazione.
(...)
Immediatamente dopo l'uccisione del maialino, Gabriel Yorke fece un lungo monologo che Deodato avrebbe voluto includere nel film, ma che alla fine fu tagliato. Yorke disse di essersi dispiaciuto durante le riprese perché aveva sentito il maialino urlare e morire. Perry Pirkanen pianse durante l'uccisione della tartaruga, Luca Barbareschi invece ha ammesso di non aver avuto nessun rimorso per aver sparato al maialino, ma di aver ricevuto minacce da parte degli animalisti per questo, mentre Deodato ha dichiarato che tutti gli animali uccisi nel film venivano mangiati sia dai componenti della troupe, sia dagli indigeni. «La cosa che mi ha fatto più impressione sono state le scimmie. C'è la scena in cui gli indios ammazzano la scimmia e le succhiano il cervello. Noi avevamo quattro scimmiette di riserva. Quando tagliammo la testa a una le altre quattro sono morte di crepacuore. Quella è stata la cosa più atroce».

Renata Polverini attacca, io (nel mio piccolo) rispondo

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Dal blog di Renata Polverini:

Questo sito sarà una cosa seria.
L'uso del futuro deve essere interpretato come un lapsus?

Nel senso che pubblicheremo commenti interlocutori, di critica, o in vario modo stimolanti. Naturalmente non pubblicheremo insulti gratuiti o chiaramente provocatori. E speriamo che siano tanti, tantissimi i commenti di incoraggiamento e approvazione. Ne parleremo tra qualche giorno, una volta avviata la discussione vera: avrete la conferma di un sito vero, di un dialogo autentico al quale parteciperà anche Renata, in ore e giorni stabiliti, che vi comunicheremo tempestivamente. Detto questo, le alte grida lanciate dal radicale di turno sono ovviamente frutto di un piccolo imbroglio mediatico costruito ad arte.
Bene, sono tutto orecchi: sentiamo perché sarebbe un imbroglio.

Due radicali, i signori Luca Nicotra e Alessandro Capriccioli, sono entrati nel sito di Renata ancora in costruzione (e già questo è eticamente discutibile)
Geniale: è eticamente discutibile digitare un indirizzo web? Mica abbiamo fatto un atto di hacking: siete voi, che avete messo il sito online.

ed hanno scoperto - guarda un po’ – che si stavano facendo delle prove, con commenti interni. Ed hanno menato scandalo, con l’obiettivo di farsi pubblicità mediatica.
Certo, delle prove interne: è quantomeno strano, però, che quelle prove interne siano ancora là; insomma, finita la prova i "commenti interni" potevate anche calcellarli, no? Eppoi, scusate, le prove sui blog non si facevano scrivendo cose tipo "Lorem ipsum"?

Cosa avvenuta, perché di questo campano.
Per la verità io faccio il commercialista e Luca Nicotra è dottorando di ricerca in informatica: di questo, campiamo. Insomma, quello che volgarmente si chiama "lavoro", non so se avete presente.

Il fatto non esiste, per un semplice motivo. Sono già online da qualche ora, come potete vedere, commenti di ogni genere. Dunque, dove sta l’inghippo? Forse nella ossessiva necessità di farsi propaganda di questi signori.
O magari nel fatto che i commenti critici, casualmente, sono comparsi solo dopo che qualcuno ha fatto timidamente rilevare la loro assenza? Chissà.

Il caso è chiuso, torniamo alle cose serie.
Ed accettare le critiche, a quanto pare, non lo è. Cominciamo proprio bene.

Aumentano i misteri sul blog della Polverini

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Quest'oggi il nuovo blog della Polverini è finalmente stato messo online: non si sono chiariti, tuttavia (anzi, per la verità sono aumentati), i misteri che lo circondano.

Tanto per cominciare, i commenti presumibilmente "prefabbricati" di cui vi parlavo ieri sera sono ancora al loro posto: circostanza curiosa, visto che che sono gli stessi sostenitori della Polverini, con i commenti inseriti appena il sito è stato messo su, a confermare con un bel "finalmente" che prima non era visibile, e quindi non sarebbe stato possibile postare alcun commento:

uno
Come si spiegano, allora, quei due commenti del 24 gennaio? Mah.

In secondo luogo, parliamo un attimo di come i commenti vengono moderati: alle 14:06 il nostro amico Bleek si è preso la briga di inserire un commento; un commento piuttosto critico, per la verità, ma non offensivo né insultante, al quale la candidata del PdL per la presidenza della Regione Lazio avrebbe potuto (e secondo me dovuto) rispondere:

due
Come potete vedere, al momento dell'inserimento il commento era "in attesa di moderazione": moderazione che è senz'altro intervenuta in senso censorio, perché dopo un po' di tempo la pagina si presentava così:

tre
Il commento delle 14:06 di Bleek non è stato pubblicato, mentre sono regolarmente al loro posto altri due commenti inseriti successivamente, cioè alle 14:48 e alle 15:00.

Ricapitolando: commenti prefabbricati e censura su quelli sgraditi. Come debutto online, ne converrete, non c'è male.

Update (roba da ridere): una ventina di minuti dopo la pubblicazione di questo post, il commento che non era stato "tralasciato" è magicamente comparso, guarda caso prima degli altri due:

quattro

Vuoi vedere che hanno letto il Corriere.it?

Puzzi di rumena

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Non mi venite a raccontare storie: è assai improbabile che un ragazzino di dodici anni elabori autonomamente opinioni indecenti come queste.

Con la stessa logica con cui a Milano si multano le famiglie degli adolescenti che acquistano alcolici, non sarebbe il caso di fare due chiacchiere con i genitori di questi fenomeni?

Gli strani commenti "anticipati" sul sito della Polverini

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03 02

Elezioni regionali, Radicali: "Sul sito della Polverini già online gli entusiasti commenti di sostenitori... il giorno prima del lancio!"

Dichiarazione di Luca Nicotra, segretario dell'Associazione radicale Agorà Digitale e Alessandro Capriccioli, membro del Comitato Nazionale di Radicali Italiani:

È davvero originale che su un sito non accessibile, e che sarà presentato domani, già appaiano, a chi prova ad accedervi all'indirizzo http://www.renatapolverini.it/index.php, entusiasti messaggi di sostenitori anonimi (compare solo il nome) e inseriti a pochi minuti di distanza l'uno dall'altro, già alcuni giorni fa: ecco gli screenshot che abbiamo fotografato alle ore 18.00 di oggi, 26 gennaio 2010.
Niente di grave, s'intende, la campagna elettorale si fa frenetica e tutto deve essere pronto per tempo. Magari preconfezionando messaggi di adesione!
Se questo però fosse il metodo con cui la candidata alla Presidenza della Regione Lazio del centrodestra intende utilizzare internet, mostrando cioè un consenso costruito a tavolino per ingannare la percezione dei cittadini, qualora la Polverini fosse effettivamente eletta sul fronte delle libertà digitali avremmo di che preoccuparci.

Update: i sempre puntuali lettori mi segnalano che anche volendo il server non consente di postare commenti! Mi pare che ci siano pochi dubbi.

Update 2: il sito, ovviamente, è stato del tutto rimosso. Meno male che abbiamo fatto gli screenshot (anche qua).

Spinoza e le singolari spiegazioni di Barbareschi

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Datemi retta: andate sul sito di Luca Barbareschi e guardatevi il filmato con cui risponde alle accuse di aver copiato alcune battute del suo show da Spinoza. Io l'ho trovato tanto esilarante che ho deciso di impiegare una mezzoretta a sbobinarlo (con qualche difficoltà, peraltro, ché il video non ha manco il tasto pausa): eccovelo, intercalato da alcuni appunti che spero mi perdonerete.

La cosa più divertente
Sì, ecco, chiamiamola divertente.

è nata dopo la prima puntata di Barbareschi Shock, che spero abbiate visto,
Io no, ma andiamo avanti.

e sulla polemica nata sul fatto di prendere o non prendere delle informazioni sulla rete.
Direi prendere, più che non prendere, visto che in effetti le battute Barbareschi se le è prese.

Ora ovviamente la scelta che è stata fatta editorialmente da me per il programma è stata di fare un programma cross-mediale: cosa vuol dire?
Ecco, sentiamo cosa vuol dire.

Che noi possiamo attingere liberamente da quelli che sono i blog, da quelli che sono i filmati, da quelle che sono tutte le informazioni che vengono dalla rete.
Certo che si può: basta citare la fonte, cosa che tuttavia, nella circostanza, non mi risulta sia avvenuta.

E' ovvio che è stata una provocazione, una provocazione divertente
Non mi pare per niente ovvio, né che sia una provocazione, né che sia divertente: casomai, al limite, poteva essere una provocazione se ci fosse stata un'autodenuncia alla fine delle puntata, ma se uno aspetta che lo becchino con le mani nella marmellata direi più che altro che ci ha provato e gli è andata male.

a cui hanno abboccato, il famoso popolo (enfasi ironica) della rete, il popolo che vuole la libertà,
Diamo a Cesare quel che è di Cesare: questo genere di ironia non deve averla presa da Spinoza, perché non fa ridere neanche un po'.

perché io ho fatto anche una proposta di legge in questi anni, contro il fatto che vengano saccheggiate informazioni o filmati da invece produzioni private, perché la rete sono anni che condivide musica e contenuti senza pagare nulla.
Appunto: uno fa un progetto di legge per proteggere i contenuti delle major e poi saccheggia quello dei blog? Mah.

Ora nel momento in cui io con la mia trasmissione finalmente faccio il contrario,
Ahhh, finalmente, non vedevo l'ora.

cioè porto la rete dentro la televisione generalista -è ovvio con un guadagno, certo, io vengo pagato, per cui questo è naturale-,
Ah sì, è naturale? Cioè, se uno copia una canzone per ascoltarla commette un illecito, e se un altro ruba una battuta per guadagnarci no? Punto di vista singolare, non c'è dubbio.

il popolo della rete, il popolo della libertà, in questo caso non politico ma della libertà della rete (sorriso),
Altra battuta non copiata: non fa ridere manco questa.

si ribella perché dice: ohibò, il diritto d'autore!
A parte che quelli di Spinoza non hanno detto "ohibò" (almeno mi pare), ma poi non mi risulta che abbiano parlato di diritto d'autore: hanno semplicemente detto che erano state prese delle battute dal loro blog senza chiedere il permesso e senza citare la fonte. Non è esattamente la stessa cosa.

Ma com'è questa storia? Quando si rubano i filmati o la musica allora non bisogna pagare,
Be', per la verità lo dice la parola stessa: se uno (sempre secondo l'opinione di Barbareschi) "ruba", allora non bisogna pagare. Diciamo che è implicito nella parola, ecco.

quando uno osa prendere una battuta
Ah, ecco, ho capito la logica: se uno scarica la musica si dice che la ruba, mentre se Barbareschi ruba una battuta si dice che la prende.

peraltro, come accade su alcuni blog, scritta non si sa da chi,
Veramente su Spinoza c'è scritto, di chi sono le battute, ma lasciamo correre.

perché il peer-to-peer prevede che ognuno scambia informazioni, per cui alla fine non si sa più chi è l'autore,
Questa è bella: che c'entra adesso il peer-to-peer con i blog? Mi punge vaghezza che Barbareschi non sappia di cosa parla.

nel caso poi della mia trasmissione spesso sono i miei stessi autori a scrivere sui blog le loro battute perché sono degli smanettatori giovanissimi
Non sono sicuro di aver capito: per fare la trasmissione gli autori mettono le battute sui blog e poi Barbareschi se le deve andare a cercare, così, per il gusto di prendersele? Che curiosa procedura.

allora la rete si ribella. Bene, io sono molto contento di aver visto le prima pagine di Corriere, Giornale, Repubblica che parlano di questo tema:
Più verosimilmente sarà contento del fatto che, bene o male, parlano di lui, ma questo è un altro discorso.

mi spiace solo che riportino solo i commenti negativi; questa è un'altra cosa scorretta che fanno spesso i giornali, cioè prendono una non-notizia, cioè un commento di cento persone, la riportano sulla televisione generalista o su un quotidiano generalista e la trasformano in una grande notizia.
Vediamo se ho capito: il fatto che Barbareschi abbia preso le battute da Spinoza è una non-notizia? Nel senso che non è vero? E cos'è, allora? Un commento di cento persone? Ma un commento a cosa? A una notizia, direi: più precisamente, alla notizia che quelle battute stavano su Spinoza, Barbareschi se le è prese e non ha citato la fonte dalla quale provenivano. Più che una non-notizia, mi pare che si tratti di una notizia con cento commenti. Il che, se me lo permettete, è una cosa appena appena diversa.

Anche questa è un'altra riflessione:
Oltre a quali altre, se non sono indiscreto?

una non-notizia è una notizia vera o è il commento di un singolo
Siamo al surrealismo: se qualcuno è in grado di attribuire un senso compiuto a questa frase gli mando a casa un premio.

che a questo punto potrebbe scrivere anche sui muri la propria opinione ma che lascia veramente il tempo che trova?
Non sono sicuro di aver capito. Non c'è dubbio che l'opinione di uno qualunque, ad esempio la mia, lasci il tempo che trova, ma ciò non toglie che le battute degli altri sarebbe meglio non copiarle. Comunque sia, provvederò a stampare questo post, ad armarmi di vernice e a ricopiarlo diligentemente sul muro qua sotto.

Che volete, anche da queste parti siamo cross-mediali di brutto.

Se lo fa un deputato non è truffa?

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Benissimo che li abbiano scoperti, benissimo che li abbiano denunciati, benissimo che siano stati iscritti nel registro degli indagati per truffa ai danni dello Stato.

Prendendo spunto dal fatto che si tratta di dipendenti della Camera, tuttavia, sorge spontanea una domanda: come mai quando coloro che della Camera sono i protagonisti, cioè i deputati, imbrogliavano indecentemente votando anche per i loro colleghi assenti, si è deciso di mettere a loro disposizione un congegno sofisticato e costosissimo gentilmente offerto dai contribuenti anziché denunciare anche loro alla magistratura per truffa?

Dobbiamo dedurre che alla Camera gli imbrogli per coprire gli assenteisti sono censurabili solo se vengono posti in essere dai dipendenti?

I cattolici meritano più rispetto dei "mongoloidi"

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Altro che chiacchiere: il Grande Fratello è una formidabile cartina di tornasole per capire in che paese di merda viviamo.

Stasera, per esempio, un concorrente è stato espulso perché nei giorni scorsi aveva bestemmiato, offendendo in tal modo tutti i cattolici davanti al teleschermo; mentre annunciava il provvedimento, già che c'era, la Marcuzzi ha colto l'occasione per scusarsi con le famiglie delle persone con Sindrome Down per l'eccessiva disinvoltura con cui alcuni concorrenti continuano ad utilizzare la parola "mongoloide": con il particolare che, scuse a parte, quei concorrenti non sono stati espulsi.

Se ne deduce con una certa evidenza che in Italia bestemmiare è più grave che prendere per il culo i disabili.

Oppure, più probabilmente, che i disabili non contano un cazzo, mentre i cattolici contano eccome.

P.S. Mi scuso per la parolacce (merda, culo, cazzo) che ho usato in questo post: d'altronde, siccome non ho bestemmiato, nessuno dovrebbe avere l'alzata d'ingegno di chiuderlo.

Posto fisso? Porno fisso!

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Avrete sicuramente presente la classica scena in cui due genitori, rimproverando la figlia farfallona che preferisce i bagordi allo studio, pronunciano la fatidica frase:

Dobbiamo farti un discorso serio: sei sempre in giro di notte, chissà che gente frequenti: non capisci che in questo modo trascuri lo studio? Ricorda che senza una laurea, nella vita, non andrai da nessuna parte!
Ebbene, la realtà sembra aver ribaltato anche questo luogo comune: il porno smette di simboleggiare la sregolatezza, la depravazione, il vizio, e diventa l'antidoto alla precarietà, la professione sicura grazie alla quale poter ottenere un mutuo, comprarsi una casa e mettere su famiglia, il "posto fisso" che milioni di italiani, per decenni, hanno sperato di assicurarsi attraverso l'università, le notti in bianco a studiare, le ore di ansiosa attesa agli esami.

Nessun giudizio morale da parte del sottoscritto, sia chiaro, figuratevi se un senzadio come me si scandalizza: anzi, provo una sincera simpatia per l'intraprendente professoressa trevigiana, che ha risolutamente deciso di voltare pagina, abbandonando l'incertezza dell'insegnamento e tuffandosi allegramente nella stabilità dell'amplesso filmato.

Una riflessione, però, mi pare obbligatoria: se le cose vanno avanti così, preparatevi ad un repentino mutamento nei pistolotti dei genitori; una cosa del tipo:

Tua madre ed io abbiamo deciso di parlarti; devi cambiare registro, perbacco, stai dalla mattina alla sera sui libri, se non impari a fare qualche pompino come si deve quando mai riuscirai a costruirtelo, un futuro?
Che volete, sono i tempi che cambiano.

Cattolici: avanti tutta!

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Ci mancava un po' il Cardinal Bagnasco. Eccolo qui, lanciatissimo:

Mentre incoraggiamo i cattolici impegnati in politica ad essere sempre coerenti con la fede che include ed eleva ogni istanza e valore veramente umani
Cardinale, voi ci metterete pure tutta la buona volontà di questo mondo (e di quell'altro), ma diciamocelo, vi converrebbe che un po' meno politici si professassero cattolici, visti i loro comportamenti ben lontani dalla fede. Ma sentiamo un po' come continua il Cardinale, dove vuole arrivare:

vorrei che questa stagione contribuisse a far sorgere una generazione nuova di italiani e di cattolici che, pur nel travaglio della cultura odierna e attrezzandosi a stare sensatamente dentro ad essa, sentono la cosa pubblica come importante e alta, in quanto capace di segnare il destino di tutti.
Ah, ecco cosa voleva dire, Cardinale: visto che la generazione attuale ha fatto solo un gran casino su testamento biologico, imposizione della religione cattolica a scuola per tutti, astinenza anziché contraccezione, senza però raggiungere grandi risultati, ci vuole una nuova generazione di cattolici, bella incattivita, che possa segnare il destino di tutti, ma proprio tutti, nessuno escluso.
Certo, Cardinale, ora mi è tutto più chiaro.

Che Dio che ne scampi.

Sarebbero questi, i massacratori della società civile?

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Chi accusa gli atei di essere una genìa di terroristi tarantolati, tutti intenti a realizzare sulla terra gli oscuri disegni del Maligno, farebbe bene a leggere attentamente questa lettera di Raffaele Carcano, Segretario dell'UAAR e, sia detto per inciso, persona che conosco, frequento e stimo.

Dite la verità: vi sembrano questi, gli individui che minano le fondamenta della società civile?

Onorevole Ministro Meloni,
le scrivo in qualità di segretario dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti, l’associazione di promozione sociale riconosciuta dal ministero che difende i diritti di quei dieci milioni circa di cittadini italiani che non si riconoscono in alcuna religione o altra credenza nel sovrannaturale.
Ho avuto modo di leggere con dispiacere alcune sue dichiarazioni sulla presenza del crocifisso nelle aule scolastiche. Avrebbe infatti consigliato a chi si «offende» per la presenza del simbolo cattolico «di prendere in considerazione l’idea di andare a vivere da qualche altra parte del mondo». Avrebbe altresì sostenuto di essere «stufa di vedere burocrati europei che stanno lì a sindacare se si possa appendere un crocifisso nelle scuole».
Onorevole ministro, nessuno di noi si offende per la presenza del crocifisso nelle aule scolastiche. Non sappiamo quanti cattolici si offenderebbero se trovassero, nelle aule scolastiche, il simbolo dell’UAAR, ma sappiamo che sia il simbolo cattolico, sia il nostro, in un’aula scolastica non ci devono stare. Perché sono entrambi simboli di parte, e dunque inevitabilmente incapaci di rappresentare tutti i cittadini italiani: cattolici, atei, agnostici, cristiani non cattolici e credenti non cristiani.
La presenza del crocifisso contrasta con il supremo principio costituzionale della laicità dello Stato. Costituisce inoltre un condizionamento particolarmente pesante nei confronti di minori: come recita la sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, «lo Stato è tenuto alla neutralità confessionale nel contesto dell’educazione pubblica dove la presenza ai corsi è richiesta senza tener conto della religione».
Onorevole ministro, criticando la sentenza della Corte di Strasburgo lei ha preso le distanze, contemporaneamente, dai valori espressi dalla Costituzione italiana e dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo: un documento che l’Italia ha firmato come membro fondatore, e che lo Stato della Città del Vaticano non ha invece mai sottoscritto. Posizioni come le sue non allontaneranno dall’Italia i non credenti: allontaneranno invece, ancor di più, l’Italia dall’Europa, perché la classe politica che la governa sembra incapace di far propri quei valori di civiltà, democrazia, laicità che contraddistinguono gli altri paesi del nostro continente. Paesi dove i giudici non sono considerati «burocrati», ma donne e uomini chiamati a proteggere quei fondamentali valori. Paesi dove, e non per caso, il crocifisso non è quasi mai presente.
Confidiamo che lei si sia semplicemente espressa male, e che non pretenda pertanto di non rispettare i diritti umani. Se invece quanto riportato dagli organi di stampa corrisponde al vero, le consigliamo di prendere a sua volta in considerazione l’idea di andare a vivere in una di quelle parti del mondo (e sono purtroppo ancora tante) in cui la loro negazione è moneta corrente.
Noi rispettiamo le idee e le credenze di tutti, ma chiediamo lo stesso rispetto da chi governa l’Italia e che dovrebbe, per primo, dare l’esempio. Se chi governa l’Italia propone l’allontanamento dal resto della società di chi la pensa diversamente (una misura che, come lei ben sa, in Italia non è più applicata dai tempi del fascismo) allora, per coerenza, dovrebbe contemporaneamente chiedere l’uscita dell’Italia dall’Unione Europea.

Distinti saluti

Raffaele Carcano, segretario UAAR

Il buio della civiltà

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Il degrado civile di un paese si misura anche da notizie come questa: a Padova lo Stato, causa diminuzione dei finanziamenti, chiude la sede locale del "Libro Parlato", una struttura che si occupava di registrare su cd e cassette i libri -compresi quelli universitari- per gli ipovedenti e per i ciechi. Il risultato? Chi si avvaleva del servizio per studiare dovrà arrangiarsi, oppure, più verosimilmente, smettere di dare gli esami e rinunciare alla laurea.

Si facciano avanti, adesso, quelli che difendono la dignità dei malati e dei disabili soltanto quando si tratta di negare loro il diritto di scegliere liberamente come morire.

Questi, amici crociati, vorrebbero vivere e studiare: perché non fate notte in Parlamento per difenderli?

La Volpe del Tavoliere rimase impagliata (cit.)

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Troppo facile scrivere oggi contro D'Alema, ma una riflessione va fatta, perche' il voto di Puglia qualche cosa ce la dice.
La prima cosa e' che dalle primarie non si torna indietro. Chi continua a ripetere che siano controproducenti, che siano una perdita di tempo o altro, vuol dire che non ha capito di che pasta sia fatto il nostro elettorato.
La seconda cosa e' che le primarie possono essere organizzate in una settimana, con risultati imponenti. 200.000 persone ai gazebo vorranno dire qualcosa ? Dunque, basta con i "non c'e' tempo", basta, ne abbiamo le scatole piene di decisione prese al chiuso di una stanza e fra quattro persone.
La terza cosa che queste primarie ci dicono e' che non esiste alcun laboratorio politico, qualunque fosse il significato.
La quarta cosa e' che il nostro elettorato e' di centro sinistra, non quello dell'UdC e se vogliamo ritornare ad essere un partito importante e' quello a cui dobbiamo puntare.
Adesso, se non bastasse, un po' di autocritica, perche' se e' vero che non si puo' andare con le tendenze, e' pur vero che noi non abbiamo una base politica su cui dialogare. La politica delle alleanze non funziona se non e' convincente. E per convincere c'e' bisogno di contenuti.
Vendola ha vinto perche' i contenuti li ha messi ed e' evidente che il 70% del centro sinistra giudica la sua politica in Puglia efficace. O ce ne rendiamo conto o non avremo alcunche' da dire.
Si conferma che la strategia, senza il consenso e' nulla e la strategia si costruisce, si pianifica avendo presente il polso dell'elettorato. Se questo non c'e', vuol dire che si e' leader di cartapesta o del salotto di casa, perche' oltre non si va. Questo e' il punto.
Adesso, nel Lazio, va fatto un ragionamento chiaro, perche' non vorrei che nello scambio Puglia-Lazio, il centro sinistra perdesse anche quest'ultimo, perche' non vorrei che l'incapacita' dei piani alti di leggere il Paese, ci costringesse, con scelte che gia' stanno prefigurando uno scenario incomprensibile, a una campagna asfittica, perche' vorrei capire dai grandi strateghi se gli elettori in tutto questo sono compresi.
Allora, io credo che abbiamo bisogno di un cambio chiaro, non di rimettere in discussione il segretario, e, stavolta per favore, mettiamoci la politica dentro.
(Sergio Gaudio)

Signore, perdonami, perché sono stata stuprata

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Che cosa potrebbe mai essere ancora peggio di una violenza sessuale da parte di un confessore nei confronti di un'adolescente?

Per esempio, la singolare circostanza che dopo averla stuprata il prete le prescriva di recitare dieci volte l'Ave Maria per chiedere perdono del suo peccato.

Non c'è niente da fare: 'sti preti pedofili riservano sempre qualche incredibie sorpresa. Non mi meraviglierei se un giorno o l'altro venisse fuori che uno di loro, dopo essersi inchiappettato un bambino, gli abbia addirittura negato l'assoluzione.

Il magistero prima di tutto, perbacco.

Quanti comportamenti sono peggiori di una bestemmia?

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Al Grande Fratello, come molti sanno, se ne vedono di tutti i colori: invidie, maldicenze, sotterfugi, falsità, insulti, botte e chi più ne ha più ne metta. Ogni volta si scatena un po' di maretta, si minacciano provvedimenti disciplinari, ma i protagonisti vengono immancabilmente perdonati e lasciati amorevolmente proseguire il gioco.

Invece sono pronto a scommettere che questa volta, dopo che perfino il Codacons ha ritenuto di scomodarsi, si procederà senza colpo ferire all'espulsione, sulla scorta della solita ipocrisia -tutta italiana, e quindi tutta casa e chiesa- in base alla quale è più grave insultare una divinità (la cui esistenza, ne converrete, è quantomeno controversa) che prendersela con una persona in carne e ossa.

E' bene sottolineare che non si tratta di una novità: nel calcio, ad esempio, alcuni comportamenti violenti contro gli avversari vengono sanzionati da regolamento con un cartellino giallo, ma se uno rivolge una parolina poco edificante a Dio o alla Madonna non si scherza, rosso diretto e andare a pentirsi sotto la doccia.

Non nutro, lo preciso, grande simpatia per le bestemmie; ritengo, tuttavia, che esse costituiscano un esempio assai meno negativo di altri comportamenti come la violenza fisica e verbale verso gli altri, l'ipocrisia, la grettezza, l'intolleranza e un'ulteriore serie di atteggiamenti riprovevoli: potendo scegliere, insomma, preferirei che i miei figli fossero costretti a sorbirsi una bestemmia piuttosto che una lite velenosa, magari con qualche ceffone, tra due persone in carne ed ossa.

Voi che ne dite: è colpa mia, che sono un miscredente senza rimedio, oppure sono loro, ad essere un tantino ipocriti?

Il Totò pensiero

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Totò Cuffaro, ex Presidente della regione Sicilia, è stato condannato a 7 anni in appello per favoreggiamento aggravato alla mafia e per rivelazione del segreto istruttorio (avrebbe fatto sapere a un boss che erano state installate delle microspie nella sua abitazione, facendo così saltare l'indagine). Ora, restando salda al principio della presunzione d'innocenza, non verrò tacciata di essere giustizialista se da questo blog mi permetto di contestare l'opportunità politica della reazione di Cuffaro alla condanna. Il sen. Cuffaro infatti ha subito dichiarato:

Prendo atto però della sentenza della Corte. In conseguenza di ciò lascio ogni incarico di partito. Mi dedicherò, con la serenità che la Madonna mi aiuterà ad avere, alla mia famiglia e a difendermi nel processo, fiducioso in un esito di giustizia.
Lasciando stare la Madonna, che sarebbe meglio non scomodare in questi casi, è interessante rilevare la scissione politica di Cuffaro: lascia immediatamente tutti gli "incarichi di partito", ma col cavolo che si dimette dalla carica di Senatore! Non per pensare male, per carità, ma sembra che i cittadini siano proprio all'ultimo posto dei suoi pensieri. Cuffaro, infatti, ci tiene a precisare che il suo futuro sarà occupato dalla difesa nel processo e alla famiglia. Ricorda qualcuno. Chissà chi... Pensare un pochino ai cittadini, alla responsabilità nei confronti di chi lo ha votato, e al fatto che mantenendo quella poltrona rappresenta il paese intero? No, perché uno è liberissimo di dire che è convinto che verrà assolto, e quindi continua ad andare avanti per la sua strada. Ma non ho capito perché se si dimette dal partito non si dimette allora dalla ragion d'essere del partito stesso, cioè la rappresentanza democratica nelle istituzioni! Sembra quasi che una volta in più questi signori ci vogliano ricordare chi conta veramente nel paese, come se non l'avessimo già capito. Tanto è in Parlamento grazie all'Udc, mica per il libero voto dei cittadini, vista la legge elettorale che ci ritroviamo. E poi, fatemi fare un'ultima considerazione: ma questa Udc è proprio la stessa per cui il Pd si sta stracciando le vesti per non non far ricandidare Vendola? Allora siamo in una botte di ferro. A sbarre, si intende.

Il Pd aderisce al Primo Marzo 2010

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Mi sono quasi commossa, ieri, quando ho ricevuto questa dichiarazione da Livia Turco, capogruppo democaratica in Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputatie e Presidente del Forum Immigrazione del Partito democratico:

Carissime,
vi ringrazio per per aver avuto il coraggio, l'intelligenza e l'entusiasmo di lanciare un sasso capace di smuovere le acque e di suscitare tanti cerchi e tante onde. Le acque, i cerchi, le onde della partecipazione, della volontà di esserci insieme, Italiani e nuovi Italiani, Italiani e nuovi cittadini. Per costruire una civile convivenza. Per urlare insieme "No al Razzismo, sì alla civile convivenza". C'è bisogno di fiducia, di protagonismo, di relazioni umane. C'è bisogno di obiettivi concreti e condivisi per cambiare le brutte leggi sull'immigrazione e migliorare la qualità della vita di tutti coloro che soffrono la precarietà, che vivono la disoccupazione, che patiscono la povertà. C'è bisogno di unità e convergenza per difendere la nostra democrazia e renderla più forte. Io sarò con voi il Primo Marzo. Saremo in tanti del Pd con voi. Daremo il nostro contributo a questa giornata della partecipazione e perchè nasca una primavera della civile convivenza. Faremo la nostra parte in Parlamento, nelle Istituzioni locali e sul territorio per difendere e promuovere la dignità degli immigrati, favorire la loro partecipazione politica, favorire l'incontro tra Italiani ed immigrati.
Ancora una volta, grazie!
Con amicizia.
Livia Turco
L'adesione del Pd era stata sollecitata da Giuseppe Civati, con questo apprezzatissimo appello pubblicato sull'Unità. Noi, ieri, abbiamo risposto così:

Le parole e l'incoraggiamento che ci arrivano da Livia Turco ci fanno grande piacere e confermano ancora di più la nostra convinzione che i tempi sono maturi per un'iniziativa popolare e spontanea come quella che stiamo organizzando e portando avanti con il sostegno della società civile. La difesa dei diritti, senza eccezioni e per tutti, è parte integrante della difesa della democrazia e siamo felici che la condivisione di questo principio semplice ma fondamentale abbia potuto dar vita a tante onde. La nostra speranza è che il Primo marzo segni davvero l'avvio di una nuova stagione per le politiche dell'immigrazione europee.
Coordinamento nazionale Primo marzo 2010
Crediamo, infine, che nell'ambito di questa iniziativa i sindacati debbano svolgere un ruolo rilevante di rappresentanza e di protezione degli stranieri che vivono e lavorano in Italia, indipendentemente dalla forma concreta che la manifestazione del primo marzo assumerà.
Spiace un po' che la Cgil, che sia avvia verso lo sciopero generale per il 12 marzo, con le parole di Epifani abbia centrato la convocazione solo sul fisco senza includere, almeno in queste prime dichiarazioni, la questione degli immigrati.

Non che se ne sentisse proprio la mancanza.

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Bastano 79 centesimi per leggere e vedere i discorsi di Benito Mussolini sul proprio iPhone. Grazie all'applicazione "iMussolini. L'uomo che ha cambiato la storia d'Italia", creata da un programmatore italiano e caricata sul negozio virtuale della Apple. Con tanto di spiegazione preventiva: «Gli sviluppatori tengono a precisare che l’applicazione non è assolutamente a sfondo politico, ma tende a portare su iPhone un documento storico su un personaggio che ha comunque scritto una pagina importante nella nostra storia».
LE RECENSIONI - Fatto sta che - come ci segnala un lettore, M.G. - l'applicazione è già al 43° posto (in salita) nella classifica di quelle più acquistate e tra le recensioni lasciate dagli utenti ci sono commenti più che entusiastici. Sul sito Iphoneitalia.com si legge: «Finalmente si legge qualcosa di italiano», «In fin dei conti il Duce è la nostra storia nel bene o nel male», «Santo subito, «Finalmente un'applicazione seria», «Duce! Duce! Duce!», «Molti nemici molto onore», «Boia chi molla» ecc. Ma ce ne sono altrettanti parecchio critici: «Mi viene da vomitare», «Se fosse storia allora perché confinarla solo a questo personaggio?», «Si raccolgono i discorsi di un dittatore che ha rovinato l’Italia siamo impazziti?», «Si inneggia al fascismo (dittatura) usando internet, ossia l’apoteosi della libertà di pensiero», «Caro sviluppatore crea subito iRepubblica, iCostituzione e iPartigiani gratis!». L'applicazione contiene oltre 120 testi relativi ai principali discorsi di Mussolini, corredati da audio e video. Sono - viene spiegato - documenti storici reperibili negli archivi nazionali, nelle biblioteche, nelle librerie e su internet.
Fonte: CorSera

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