Visualizzazione post con etichetta tortura. Mostra tutti i post

Sarebbe bello

Nessun commento »

Sarebbe bello, davvero, che anche l'Italia dicesse no alla tortura: anche perché sarei curioso di vedere come riuscirebbero a conciliare quel no con le condizioni illegali e indecenti in cui versano le nostre carceri, in barba ai regolamenti, alle leggi e alla stessa Costituzione.
Chissà, magari si potrebbe studiare una formula che salvi capra e cavoli: una cosa del tipo "l'Italia ripudia la tortura, eccezion fatta per quella di stato", o "il reato di tortura è punito con la reclusione da sei a dieci anni, a meno che il torturato sia già recluso", o magari "ai fini della presente leggi, le carceri della Repubblica non sono considerate appartenenti al territorio dello Stato".
Sarebbe bello, davvero, che l'Italia dicesse no alla tortura.
Se non altro per godersi le acrobazie di cui sarebbero capaci.

Progressisti una sega

24 Commenti »

L'Italia dei Valori ha annunciato che voterà contro il cosiddetto "decreto svuota-carceri", cioè contro il provvedimento che cerca di rimediare in qualche modo alla vergognosa situazione in cui sono costretti a vivere i detenuti italiani, nonostante la fiducia posta dal governo.
Ciò significa, se la politica non è diventata definitivamente una barzelletta, che quelli dell'IdV non ritengono una priorità l'esigenza di far cessare una situazione che nella maggior parte dei casi assomiglia molto da vicino alla tortura.
Devo ricordarmene, la prossima volta che qualcuno mi parlerà dell'improcrastinabile urgenza di mettere il paese nelle mani della "coalizione progressista".

C'è un giudice a Treviso

4 Commenti »

Alla faccia dei torturatori che vorrebbero sottrarre ai malati qualsiasi forma di autodeterminazione, c'è ancora chi applica la costituzione e restituisce loro il diritto di scegliere.
Così, tanto per ricordare ai nostri amici integralisti che cancellare completamente lo stato di diritto non sarà una passeggiata di salute: e che non hanno ancora visto niente, perché da queste parti c'è gente disposta a vendere cara la pelle, conquistandosi la libertà che gli spetta senza arretrare di un centimetro.
Date retta: per averci dovrete mettercela tutta.
Oppure vi conviene farvi passare la voglia di fare i fascisti.

Ci toglieranno anche tutti gli altri

10 Commenti »

E intanto, mentre il governo di questo sventurato paese si decompone come una carcassa lasciata al sole, in parlamento si consuma senza colpo ferire l'oltraggio definitivo al più importante dei diritti civili: quello di decidere sulla propria salute.
In nome di un "diritto alla vita" che assomiglia in modo sempre più inquietante ad una vera e propria tortura di stato, migliaia di malati rischiano di rimanere sepolti vivi nei propri corpi, condannati all'ergastolo senza aver commesso alcun reato, detenuti senza ora d'aria e senza bisogno di celle e secondini.
E' uno scempio in piena regola, tanto più indecente quanto più si cerca di rubricare la questione come secondaria, trascurabile, marginale rispetto ai problemi reali del paese: mentre la verità è che ci vogliono negare il diritto di decidere sulla nostra carne, sulla nostra sofferenza, sulla nostra vita.
Se lasciamo che ci tolgano questo, finiranno per portarci via anche tutti gli altri.

Aguzzini

21 Commenti »

Siccome l'argomento sembra tornato di stretta attualità dopo l'uccisione di Bin Laden e le polemiche sui metodi che l'avrebbero resa possibile, colgo l'occasione per ribadire sinteticamente come la penso: anche se torturare un uomo dovesse garantire alla collettività un significativo beneficio, consistente nel reperimento di informazioni utili a salvare vite umane, la degenerazione dello stato di diritto che quella stessa collettività subirebbe per il fatto di aver accettato la tortura come metodo praticabile costituirebbe un danno assai più grave del vantaggio ottenuto.
Non si tratta, badate, soltanto di parole: i "metodi spicci" per cavare di bocca alle persone quello che sanno sono vecchi quanto il mondo, e sono stati praticati abbondantemente da tutti i regimi, in modo tanto più spietato quanto più quei regimi erano indifferenti alla soppressione dei diritti umani e delle libertà fondamentali che spettano a ciascun individuo.
Pensiamoci, se non vogliamo trovarci nella singolare condizione di aver sconfitto tutti gli aguzzini, per poi dover scoprire che gli aguzzini siamo diventati noi.

Altro che fame e sete, vogliono la schiavitù

9 Commenti »

Come ho già avuto modo di raccontarvi, i nostri amici fondamentalisti stanno per approvare una legge che impedirà ai malati di rifiutare l'idratazione e l'alimentazione artificiali: la motivazione che costoro adducono per giustificare l'iniziativa, come sapete, è il fatto che quelle pratiche non sarebbero vere e proprie terapie, ma sostegni vitali, e l'idea che un essere umano non possa essere lasciato morire di fame e di sete, neppure nel caso in cui lo abbia chiesto lui stesso.
Ebbene, per verificare la sincerità di queste argomentazioni mi piacerebbe rinfrescarvi la memoria sulla storia di Giovanni Nuvoli, l'ex agente di commercio e arbitro dilettante di Alghero affetto da Sclerosi Laterale Amiotrofica scomparso due anni e mezzo fa.
All'inizio del 2007, appena dopo la morte di Piergiorgio Welby, Nuvoli chiese pubblicamente il distacco del respiratore artificiale che lo teneva in vita: per tutta risposta i guardiani del regime si premurarono di far pattugliare la sua abitazione dai carabinieri, allo scopo di impedire che Tommaso Ciacca, anestesista radicale che si era reso disponibile ad assecondare sua la volontà, potesse porre in essere quanto gli era stato richiesto.
Per affermare i propri diritti Giovanni Nuvoli fu allora costretto ad iniziare un digiuno, che dovette sospendere dopo qualche giorno a causa delle sofferenze che gli provocava, ma che successivamente si decise a riprendere, come extrema ratio per provare a vincere l'inerzia e l'indifferenza delle istituzioni nei suoi confronti.
Il 23 luglio 2007 Nuvoli si spense, dopo otto giorni di terribile agonia procuratagli dall'inedia, due dei quali passati pienamente vigile e capace di intendere e di volere.
A questo punto qualcuno potrebbe chiedersi: perché oggi si sta facendo di tutto per impedire che i malati terminali rifiutino acqua e cibo, mentre si è consentito che Giovanni Nuvoli morisse di fame e di sete senza alzare un dito? La risposta, purtroppo, è di una semplicità sconcertante.
L'unica cosa che interessa ai torturatori di stato è impedire ai cittadini di realizzare la loro volontà: quando essa consiste nel desiderio di non essere più idratati e alimentati, la si nega blaterando che i malati debbono essere assolutamente salvati dalla morte per inedia; quando invece, come nel caso di Nuvoli, il rifiuto del cibo e dell'acqua non costituiscono l'effettiva determinazione del paziente, ma sono soltanto lo strumento per cercare di far rispettare una scelta diversa -nel caso di specie il distacco del respiratore artificiale-, allora la morte per fame e per sete di quell'essere umano diventa un'eventualità accettabile, perché lasciare che essa sopraggiunga non significa assecondare la sua reale volontà, ma al contrario impedire ancora una volta che essa possa realizzarsi.
Come vedete, la differenza tra le due situazioni è soltanto apparente, ma nella sostanza non esiste, perché lo scopo finale è sempre lo stesso: evitare che gli individui si autodeterminino, negare il loro diritto di scegliere e sancire in modo inequivocabile che la libertà individuale astrattamente garantita dalla Costituzione non è altro che carta straccia.
Rifletteteci, la prossima volta che sentirete questi aguzzini parlare del diritto alla vita: l'unica cosa che vogliono, al di là delle scuse che cercano di darci a bere, è ridurre i cittadini al rango di schiavi.
Se così non fosse, perché per "salvare" il povero Nuvoli non hanno convocato il Parlamento in seduta notturna come fecero per Eluana Englaro?

Vogliono legalizzare la tortura

12 Commenti »

Non so se la cosa vi è chiara, ma con la legge sul testamento biologico che vogliono approvare stanno cercando di fare in modo che non possiamo più decidere, nella malaugurata ipotesi in cui ci capiti qualcosa di spiacevole, di non farci infilare un sondino nel naso, di non essere tenuti in vita per forza, di non ritrovarci sepolti vivi nel nostro corpo: anche se non lo vogliamo neanche un po', e magari l'abbiamo pure messo per iscritto davanti a un notaio.
E' una terrificante invasione del nostro spazio vitale, della nostra libertà, della nostra autodeterminazione, del nostro sacrosanto diritto di decidere chi può metterci addosso le sue manacce, di stabilire quando lo può fare e di dirgli quando deve smettere, lasciandoci crepare in santa pace e tornando ad occuparsi tranquillamente dei fatti suoi.
E' la tortura istituzionalizzata, amici miei: codificata, resa obbligatoria per legge e accuratamente levigata per sembrare una caritatevole risposta a quella che chiamano ipocritamente "indisponibilità della vita umana".
Rifletteteci: se ci facciamo togliere la libertà di scegliere sul nostro corpo e sulla nostra vita, come pensiamo di poter ancora sperare che ci concedano tutte le altre?

Che begli amici abbiamo, eh?

2 Commenti »

Il 29 giugno sono arrivati funzionari hanno chiesto le nostre generalità per comunicarle all'ambasciata Eritrea. Ci siamo rifiutati. Il regime di Asmara si sarebbe vendicato sulle nostre famiglie. Il presidente Isayas Afeworki è implacabile e non tollera il dissenso. Così i libici ci hanno accusato di insubordinazione e ribellione. I militari sono arrivati di notte, ci hanno caricato su camion e portato ad Al Brak un migliaio di chilometri più a sud. Chi ha tentato di fuggire è stato catturato e picchiato a sangue. Siamo stati torturati e picchiati perché ubbidissimo. Inutile l’appello all’Unhcr, l'Alto Commissariato dell'ONU per i Rifugiati: è stato cacciato dalla Libia. Siamo disperati. Se non ubbidiamo ci deportano in Eritrea e per noi vuol dire la morte. Se ubbidiamo saranno i nostri familiari a morire; si vendicheranno su di loro perché noi siamo scappati.
Ecco, quando il nostro paese respinge i profughi li consegna a questi aguzzini: i quali, d'altronde, sono nostri amici.
Non vengono i conati anche a voi?

Bentornata, tortura

10 Commenti »

Se il DDL sul testamento biologico dovesse essere approvato nella stessa formulazione che è uscita dalla Commissione Affari Sociali della Camera verrà sancito nero su bianco che le persone potranno essere sottoposte a trattamenti sanitari anche contro la loro volontà: il che equivale a dire, con ogni evidenza, che per questa maggioranza di governo il diritto all'autodeterminazione degli individui e la Costituzione della Repubblica non valgono un soldo bucato.
E meno male che si proclamano liberali.

Antagonismo di regime

1 Commento »


Mentre Brunetta chiarisce che i centri sociali sono figli del degrado, e che gli atteggiamenti antagonisti non debbono ricevere alcun avallo da parte dalle istituzioni, a Napoli condannano i dieci poliziotti che nove anni fa sequestrarono in caserma 85 ragazzi, minacciandoli e insultandoli per ore.

Chissà se il ministro Brunetta considera antagonisti anche questi poliziotti: perché per essere antagonisti lo sono certamente, rispetto allo stato di diritto, alla libertà di espressione, alla democrazia. Chissà se ritiene che siano figli del degrado, del declino o di chissà che altro; chissà se reputa che meritino l'avallo delle istituzioni: quell'avallo che lo Stato assicurò loro senza colpo ferire nove anni fa, quando i fatti vennero fuori, promuovendo in blocco i vertici dell'ordine pubblico.

Sono davvero quelli dei centri sociali, i corpi estranei di cui parla il ministro?

Che succede nel carcere di Sulmona?

2 Commenti »


Nell'ambito della situazione di assoluta emergenza che riguarda i suicidi nelle prigioni italiane spicca il caso del carcere di Sulmona, nel quale in questi giorni sta letteralmente succedendo di tutto.

Dopo il suicidio di Antonio Tammaro, infatti, altri tre detenuti hanno tentato di ammazzarsi nel giro di pochi giorni: potevano essere tre morti in più, insomma, che avrebbero arricchito la lista già indecentemente lunga che ha caratterizzato l'inizio di quest'anno.

Delle due l'una: o si ritiene che un carcerato, per il solo fatto di aver commesso un reato qualsiasi, possa essere impunemente sottoposto ad un trattamento disumano che nessuna norma del codice penale ha mai previsto, oppure è il momento di intervenire senza ulteriori indugi.

Chi ha la responsabilità delle nostre carceri, quindi, si decida: intendete occuparvi fattivamente del problema o dobbiamo ritenere che nel nostro paese siano definitivamente tornate in vigore la tortura e la pena di morte?

Miracolato a quattro zampe

10 Commenti »


Il cane che vedete nella foto, nel suo piccolo, è stato miracolato anche lui: dubito, tuttavia, che i suoi aguzzini siano in cura presso qualche psichiatra, anche se sono convinto che dovrebbero cercarsene uno.

Possibilmente bravo.

La vergogna dei canili italiani

7 Commenti »


Ho riflettuto un po', prima di decidere se mettere in cima a questo post l'orribile foto che potete trovare qua: alla fine ho preferito non farlo, giacché si tratta di un'immagine davvero disturbante, lasciando a ciascuno la libertà, se se la sente, di andarsela a guardare per conto proprio.

Si tratta dell'ennesimo caso di sbranamento verificatosi nel canile di Santo Stefano (frazione di Campobasso), nel quale gli animali denutriti finiscono spesso e volentieri per tentare di mangiarsi tra di loro.

Non si tratta, purtroppo, di un episodio isolato: anche se i mezzi di informazione se ne occupano solo in circostanze eccezionali, il nostro paese è costellato di posti nei quali i cani vengono letteralmente affamati (a beneficio di chi lesina sul mangime e si mette in tasca la differenza), oltre che trattati in modo infame dal punto di vista delle cure, dell'igiene e delle condizioni di vita.

Sarebbe il caso che qualcuno (magari uno di quelli che sbandierano l'amore per il proprio cane ad ogni pie' sospinto) si occupasse seriamente dell'argomento, perché sono convinto che sia una questione di civiltà bella e buona: per cominciare dal mio piccolo, se dalle vostre parti vi sono casi del genere vi invito a farmelo sapere.

Pubblicherò tutto, prometto: senza risparmiarvi, stavolta, neppure le foto.

Sadismo preterintenzionale

3 Commenti »


Ogni notizia è più orribile della precedente, e ho tanta paura che non siamo ancora arrivati alla fine.

Se quelli sono davvero segni di sigaretta, significa che si è trattato di tortura bella e buona, con l'aggravante che Stefano non aveva nemmeno la possibilità, che pure veniva concessa persino alle vittime dell'inquisizione spagnola, di farla cessare confessando qualcosa.

E così, tra un calcio nella schiena e una sigaretta spenta sulle mani, il povero Cucchi ha finito per rimetterci le penne: in modo preterintenzionale, s'intende, ché quelle carogne mica avevano intenzione di ammazzarlo.

Volevano solo fargli più male possibile.

Impunità minorile: a voi la parola

40 Commenti »

Allora, gente, la faccenda è presto detta. Il Corriere di oggi riferisce che a Canicattì tre ragazzini di 15, 13 e 9 anni hanno preso un cane, l'hanno seviziato e alla fine l'hanno impiccato ad una maniglia, il tutto riprendendo l'impresa con un cellulare. L'articolo chiarisce che due dei tre ragazzini, di età inferiore a 14 anni, non sono in alcun modo punibili dalla legge.

Riflettevo sul fatto che i miei figli hanno 10 e 7 anni, e che probabilmente, conoscendoli, sarebbero perfettamente in grado di comprendere che si tratta di una vera e propria atrocità; ragion per cui, se commettessero un crimine simile li punirei sicuramente con molta severità; e probabilmente, qualora fosse la legge a stabilire per loro qualche genere di castigo (costruttivo, s'intende), non ci troverei niente da dire.
Ebbene, amici, questo post consiste semplicemente nella richiesta della vostra opinione: secondo voi dei bambini, anche se così piccoli, hanno la possibilità di rendersi conto che stanno commettendo un gesto orribile?
E se sì, pensate che sarebbe giusto punirli in qualche modo?
A voi la parola.

Sondaggi pleonastici

11 Commenti »

Secondo un sondaggio condotto dal Pew Forum on Religion & Public Life, più si è religiosi, più si è favorevoli all’uso della tortura. L'occasione mi è gradita per confermare che nel nostro piccolo ce n'eravamo già accorti.

L'unica libertà che mi è rimasta

4 Commenti »

Mi viene sottratta l’unica libertà che mi è rimasta: quella di poter decidere sulla mia morte.

Accanimento comunale

6 Commenti »

Ecco, fosse stato per me li avrei fatti restare dentro per forza fino al termine naturale della seduta, magari insieme a un paio di suore misericordine.

Così, tanto per dar loro un assaggino di quello che si prova.

Beppino: l'ennesimo oltraggio

29 Commenti »

Dev'essere il karma di Beppino, quello di non avere un attimo di pace. La denuncia di Verità e Vita (di cui non metto il link, non sia mai detto che regali un solo accesso a questa gente) è l'ennesimo oltraggio a un uomo onesto, che si è battuto con coraggio in difesa della libertà di scelta non solo di sua figlia, ma anche (e direi soprattutto) di tutti gli altri. Mi scuserete, se l'unica considerazione che mi viene non è particolarmente arguta: viviamo in un paese di merda. Ci sarà tempo, per parlare della vicenda in modo più puntuale. Ma, per il momento, questo è tutto.

Per una volta, non c'è manco da ridere

4 Commenti »

Seguitemi con attenzione, e se vi sfugge qualcosa cliccate pure sui link che troverete nel post: vi assicuro, gente, che stavolta ne vale davvero la pena.

Correva il mese di giugno e i giornali, qualcuno lo ricorderà, davano conto della vicenda di Davide Marasco, il bimbo nato con la Sindrome di Potter ai cui genitori il Tribunale di Bari aveva sottratto la patria potestà, onde consentire che venisse accuratamente torturato senza fastidiose rotture di coglioni. Come ricorderete, il piccolo Davide morì nel successivo mese di luglio, dopo un ineccepibile calvario minuziosamente procuratogli dalle amorevoli cure che gli vennero inflitte, senza che i genitori potessero pronunciarsi in alcun modo, fino all'ultimo giorno di vita; in tale occasione non potei fare a meno di scrivere un post, nel quale mi premuravo di ricordare le parole che l'Onorevole Luca Volontè aveva scritto poco più di un mese prima (proprio nei giorni in cui al padre e alla madre di Davide veniva sottratto il diritto di decidere sulla sorte del figlio), in un raccapricciante articolo eloquentemente intitolato "L'incredibile cinismo di quei genitori di Foggia". Oggi, nell'aprire GMail come faccio tutte le mattine, trovo nella casella della posta in arrivo la notifica di un commento che qualcuno ha pensato di lasciare proprio in fondo a quel post. La cosa, capirete, mi meraviglia un po': chi si diletta con un blog, infatti, sa bene che ricevere un commento a un post che si è scritto mesi prima è circostanza assai rara, per non dire unica. Lo stupore, tuttavia, va sfumando man mano che leggo, per lasciare il posto a una roba che non saprei descrivere in modo compiuto, ma che mi si agita tra l'esofago e la bocca dello stomaco, procurandomi un bruciore lungo lo sterno e una sorta di rabbiosa malinconia. Non vi dico altro, amici miei: mi limito a incollare il commento qua sotto, dedicandolo (senza alcuna soddisfazione, ma piuttosto con una certa amarezza) all'Onorevole Volontè. Al posto del quale, oggi, mi affretterei a infilarmi sotto un mattone di quelli belli grossi. Saluti.
Sono la mamma di Davide, ringrazio tutti per il vostro intervento soprattutto se è contro quell'ignorante di Volontè. Dove ha sentito che prima del trapianto dovevano passare 10 anni? Il bambino doveva arrivare a 10kg! E dove ha letto che noi non volevamo salvarlo? Noi non potevamo! Saremmo andati anche in capo al mondo se fosse stato necessario! Credo proprio che Volontè oltre ad imparare a scrivere deve anche imparare a leggere e soprattutto a capire. Guarda che gente abbiamo al parlamento!!!

Poll

Powered by Blogger.

Popular Posts

Followers

Blog Archive

Subscribe

Labels

Sponsor

Random Post