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Ok, panico

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Letteralmente, le parole pronunciate dal papa significano questo: se spieghi a un ragazzo come avviene il concepimento, cosa si intende per malattie sessualmente trasmissibili e quali strumenti sono stati messi a disposizione dalla scienza per prevenire il primo e scongiurare le seconde, quel ragazzo non sarà più libero di scegliere se credere in Dio, o in Allah, o in Buddha o in chissà cos'altro.
Logico, no?

Ragazzi, svegliatevi

4 Commenti »

Il 64% degli studenti romani sotto i 19 anni ha già fatto sesso; il 49% non usa il preservativo per i rapporti occasionali; il 16% crede che esista un vaccino contro l'AIDS; il 5% ha già contratto una malattia sessualmente trasmissibile; il 94% non ha mai fatto il test dell'HIV; il 54% considera l'ipotesi di mettere i distributori di preservativi nelle scuole diseducativa; il 60% è convinto che l'AIDS sia un problema che riguarda solo l'Africa.
Ragazzi, io lo so bene che non vi aiutano per niente, che si stracciano le vesti per evitare che si faccia informazione sessuale nelle scuole, che preferiscono lasciare il sesso nella sfera del non detto, alimentando l'ignoranza e la disinformazione, piuttosto che parlarne esplicitamente e spiegarvi per filo e per segno come funzionano le cose: però, proprio per questo, dovete darvi una svegliata.
Perché se delegate a questa manica di integralisti ipocriti l'incombenza di preservare la vostra salute, allora rischiate davvero di lasciarci le penne.
Pensateci da soli, date retta: e sforzatevi di essere un tantino meno irresponsabili di loro.

Per colpa di chi?

10 Commenti »

Può succedere che le notizie si combinino sulle home page dei quotidiani in modo molto istruttivo: il Gazzettino, per esempio, ci informa del fatto che i giovani italiani sono i peggio informati d'Europa in materia di sesso, e poco più in giù rivela che 40.000 nostri connazionali sono sieropositivi senza saperlo.
Saranno contenti tutti i crociati che gridano allo scandalo ogni volta che si propone di incentivare l'informazione sessuale nelle scuole, menando il can per l'aia con la solita fandonia dell'astensione come efficace mezzo di protezione dal contagio (e dalle gravidanze indesiderate) e mettendosi la coscienza in pace a forza di ipocrisia, anatemi e catechismo.
Grazie di cuore, per tutto quello che fate.

Trascurabili effetti collaterali

8 Commenti »

Il Corriere della Sera ci informa del fatto che alcuni medici, ancorché la legge lo consenta, si rifiutano di prescrivere la pillola del giorno dopo alle minorenni:

In assenza di un genitore, preferisco non darla perché può avere effetti collaterali.
Quanto agli effetti collaterali che conseguono alla mancata prescrizione, evidentemente i medici li ritengono così lievi da non meritare il consenso dei genitori: tant'è che con il loro rifiuto li riservano serenamente alle loro giovani pazienti anche senza prendersi la briga di consultarli.

D'altra parte cosa volete che sia, una gravidanza?

Laicismo antiabortista

3 Commenti »

Il sito dell'UAAR dà conto dei risultati di uno studio effettuato dalla City University di New York, secondo il quale negli Stati Uniti d'America le studentesse che frequentano scuole religiose (cattoliche o protestanti, fa lo stesso) abortiscono assai più frequentemente delle loro colleghe che studiano negli istituti pubblici.

Ebbene, amici, leggendo una notizia del genere sarebbe facile lanciare un'invettiva (magari ironica) sull'ipocrisia di cui sono intrisi certi ambienti, nei quali tutto si può fare purché non si sparga troppo la voce; nella circostanza, tuttavia, preferisco occuparmi di un aspetto della faccenda che mi sembra decisamente più serio e importante: siamo sicuri, eminenti membri delle gerarchie ecclesiastiche, che criminalizzare la sessualità consapevole dei giovani, la contraccezione, l'informazione sessuale nelle scuole, non risulti, alla resa dei conti, una strategia controproducente?
Rifletteteci un secondo: non sarebbe più coerente, per voi che blaterate di voler difendere la vita (al punto che in alcuni casi eclatanti i vostri sodali arrivano all'omicidio dei medici che praticano l'aborto), fare tutto ciò che è in vostro potere per mettere le giovani donne nella condizione di non concepirla senza volerlo?
Evidentemente, pare di no. E allora, me ne scuserete, non posso fare a meno di proporvi un interessante interrogativo.
In questi anni si confrontano due schieramenti contrapposti: da un lato quelli che lanciano anatemi dalla mattina alla sera contro il peccato, cercando di impedire perfino che di sesso si possa parlare, e dall'altro coloro che invece ne discuterebbero spesso e volentieri, specialmente nelle scuole, e fornirebbero (gratis) pillole anticoncezionali e preservativi alle studentesse.
Siete sicuri di essere voi, eminenze, i veri antiabortisti?

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