Visualizzazione post con etichetta violenza. Mostra tutti i post

Stattene a casa

5 Commenti »

Non t'impicciare. Fatti i cazzi tuoi. Chi te lo fa fare. Non ne vale la pena. Tanto il mondo non lo puoi cambiare. Cosa ti illudi di fare. Lo vedi poi come va a finire. Pensa a te che se non ci pensi tu non ci pensa nessuno. Lascia perdere.
Questo ci dicono. A forza di botte e di morti. Da quarant'anni. Da Giorgiana Masi a Bolzaneto.
Stattene a casa. Stattene a casa. Stattene a casa.

Perché sono contrario a chiudere Casapound

67 Commenti »

Questo, com'è già successo, sarà il solito post impopolare: e come sempre, siccome sono abituato a scrivere quello che penso, me ne farò una ragione.
Il fatto è che non riesco proprio a capire in che modo impedire a un razzista di parlare possa giovare alla causa di quelli che -come me, tengo a precisarlo per chi dovesse farsi venire il dubbio- sono contro ogni forma di razzismo.
Voglio dire: se in Italia il razzismo c'è, c'è, e allora si tratta di affrontarlo, non di nasconderlo sotto al tappeto come se non ci fosse; perché oscurare una questione non equivale mai a risolverla -sarebbe fin troppo facile, non credete?-, e impedire a chicchessia di esprimere le proprie idee -per quanto aberranti ci sembrino, e dico ci "sembrino" non perché non sia convinto che lo siano, ma semplicemente perché ad altri potrebbero sembrare aberranti le nostre, leggasi ad esempio la legalizzazione dell'eutanasia- non può produrre l'effetto di abrogare quelle idee dalla sua mente e da quella degli altri che le condividono, ma casomai quello di fornire loro perfino l'alibi del martirio.
Anche a me, credetemi, fa male da morire ascoltare un uomo che teorizza la superiorità di una razza sull'altra: però sono anche consapevole del fatto che non lasciarlo parlare, e quindi esimersi dal doverlo ascoltare, non sposta di una virgola il problema.
Ne consegue, per arrivare a una sintesi, che a mio modo di vedere i terribili omicidi di Firenze non sarebbero stati scongiurati, ed anzi avrebbero persino potuto essere ulteriormente incoraggiati, se Casapound fosse stata chiusa due anni fa: e che chiuderla oggi non servirà a un bel niente, se non a lavarci la coscienza con il solito gioco delle tre scimmiette che non vedono, non sentono e non parlano.
Dopodiché, evidentemente, i reati vanno perseguiti con severità: è un reato ammazzare un uomo, ed è un reato pure incitare chi si fosse determinato a farlo.
Ma sostenere, per qualche astrusa ragione, che gli immigrati debbano andarsene tutti, che esistano razze inferiori, che gli esseri umani non siano tutti uguali, queste sono semplicemente opinioni: e il fatto che quelle opinioni mi facciano vomitare non può spingermi, in uno stato di diritto, a fare in modo che chi le ha non debba poterle esprimere, ma dovrebbe indurmi a lasciargliele esporre nella legalità e subito dopo a contestarle, smontarle, smascherarle, ridicolizzarle con gli strumenti della dialettica.
E adesso, se volete, via con gli insulti.
Come dicevo, sarò in grado di farmene una ragione.

Aguzzini in prima fila

5 Commenti »

Vorrei segnalare a tutti coloro che nei giorni scorsi si sono sperticati in appassionate adesioni alla giornata internazionale contro la violenza sulle donne le brevi riflessioni che seguono.
Esercitare violenza nei confronti di qualcuno non consiste soltanto nel picchiarlo, ammazzarlo, torturarlo, perseguitarlo, stuprarlo, ridurlo fisicamente in schiavitù: costituisce violenza, evidentemente, anche privare quell'individuo della possibilità di esercitare i propri diritti fondamentali, primo tra tutti quello di disporre del proprio corpo, senza dover subire divieti, ostacoli e condizionamenti.
Ne consegue che mettere i bastoni tra le ruote alle donne che vogliono abortire, cercare di evitare che possano farlo senza dolore, porre limiti ai presidi medici che potrebbero risolvere i loro problemi di fertilità, rendere difficoltoso l'accesso alla contraccezione d'emergenza, essendo con ogni evidenza atti che tendono a privare le donne stesse del diritto di autodeterminarsi, costituiscono inequivocabilmente violenza nei loro confronti: con l'aggravante che tale violenza non viene posta in essere da un delinquente, da uno stupratore, da uno stalker, da un marito manesco, ma nientepopodimeno che dallo Stato.
Ebbene, il fatto che nel coro degli aderenti alla giornata internazionale contro la violenza sulle donne ci fossero, in certi casi addirittura schierati in prima fila, numerosi esponenti di partiti politici che hanno fattivamente contribuito a determinare la privazione di quei diritti, e quindi a perpetrare quella violenza, è letteralmente ridicolo.
Gli altri aguzzini, almeno, hanno avuto la decenza di far finta di niente.

Bimbi di serie A, bimbi di serie B

21 Commenti »

Vediamo se ho capito come funziona: chi ha la fortuna di avere gli spermini e gli ovuletti a posto può riprodursi quanto gli pare e piace, salvo eventualmente mettere il figlio nella lavatrice e ammazzarlo (è accaduto in Francia, ma brutalità del genere succedono spesso e volentieri dappertutto); chi invece ha qualcosina che non va nell'apparato riproduttivo, o peggio è omosessuale, deve passare le pene dell'inferno per (o proprio non può) fare la fecondazione assistita e adottare un bambino, in ragione del fatto che i benpensanti del paese si stracciano le vesti per difendere i poveri innocenti che saranno costretti ad essere concepiti in provetta (cioè a loro dire in modo immorale), o a crescere (sempre a loro dire) in condizioni anormali rispetto agli altri.
Sapete cosa? Siccome ci sono un sacco di coppie sterili e omosessuali che sarebbero in grado di accogliere e tirare su con amore carovane di figli, e certamente farebbero a meno di metterli nella lavatrice, o di maltrattarli, o di picchiarli, o di abbandonarli a loro stessi come fanno tante coppie eterosessuali "tradizionali", delle due l'una: o si fa un test preventivo di idoneità alla genitorialità anche alle persone "normali", cosa che evidentemente sarebbe impossibile, oppure si consente a tutti di accedere pienamente alla fecondazione assistita e di adottare, indipendentemente dal funzionamento del loro apparato riproduttivo e dal loro orientamento sessuale.
Perché altrimenti bisognerebbe concludere che per i bambini nati in provetta o per quelli cresciuti da una coppia gay tutti si preoccupano fino a non dormirci la notte, mentre di quegli altri, quelli generati da individui "normali" che prima trombano come conigli e poi li trattano come spazzatura, non frega una beneamata mazza a nessuno.
Insomma, fate il piacere: piantatela di mascherare ipocritamente i vostri rigurgiti integralisti da pietosa preoccupazione per il benessere dei bimbi.
Siete letteralmente patetici.

Troppo facile, ex ministra Carfagna

6 Commenti »

Adesso è troppo facile, ex ministra Carfagna, invitare le donne a uscire allo scoperto e denunciare le violenze subite.
E' troppo facile, per una che fino a qualche giorno fa faceva parte di un governo che i diritti delle donne li ha ignorati, per non dire calpestati, come meglio ha potuto.
E' troppo facile fingere di non sapere che il coraggio di denunciare le botte e la possibilità di interrompere una gravidanza con meno dolore, di ottenere la contraccezione d'emergenza, di accedere alla fecondazione assistita fanno parte dello stesso, identico mazzo: eppure il suo governo ha cercato di vanificare quelle possibilità con ogni mezzo, opponendosi all'aborto farmacologico, scagliando anatemi contro la pillola del giorno dopo, difendendo ad a oltranza l'oscurantista legge 40.
E' troppo facile, davvero. E forse sarebbe il caso di ammetterlo, di chiedere scusa e ricominciare da capo, invece di far finta di niente.
Se dovesse prendersi la briga di farlo, ex ministra Carfagna, io sarò qua a prenderne atto con soddisfazione: ché cambiare idea e rendersi conto dei propri errori è cosa nobile, da apprezzare e sottolineare con stima.
Così, però, è davvero troppo facile.

Un singolare concetto di attualità

9 Commenti »

Mi corre l'obbligo di segnalare al ministro Maroni che non sono le norme "attuali", che "non consentono di procedere al fermo o all'arresto di chi è solo sospettato di volere partecipare alle violenze", ma le norme normalmente vigenti in uno stato di diritto.
Se l'impossibilità di mettere in carcere uno che non ha fatto niente diventa un inconveniente passeggero legato all'attualità, il futuro si preannuncia decisamente nero.
Molto più nero dei black block.

Giuseppe Uva fu (anche) violentato?

8 Commenti »

Forse ricorderete la vicenda di Giuseppe Uva, il gruista 43enne morto "misteriosamente" nel reparto psichiatrico dell'ospedale di Circolo di Varese a giugno del 2008 dopo essere stato fermato in stato di ebbrezza da una pattuglia dei carabinieri.
Ebbene, Luigi Manconi mi mette a parte di una novità agghiacciante: secondo la relazione preliminare dei tre periti incaricati dalla Procura, nella macchia rossastra che era stata trovata sui pantaloni del morto tra il cavallo e la zona anale, oltre al sangue, vi erano anche delle tracce di sperma; il che potrebbe suggerire la possibilità che Uva sia stato (anche) violentato.
Potete trovare a questo link tutti i particolari delle vicenda: per la paura, invece, provate a fare un salto in farmacia.
Anche se dubito fortemente che possa passarvi con un tranquillante.

Provate con la Playstation

23 Commenti »

Quello che mi lascia perplesso non è tanto l'alzata d'ingegno di sfasciare tutto -il che, per qualunque motivo lo si faccia, sarebbe già di per sé contrario alla mia visione della lotta politica-, quanto il fatto che la devastazione duri il tempo di un pomeriggio e non sia finalizzata ad ottenere alcunché.
Volete innalzare barricate, mettere a ferro e fuoco la città, seminare il caos? Be', io sono convinto che i mezzi prefigurino i fini, e quindi penso che comunque non vi servirà a niente: però, perlomeno, scatenate l'inferno perché credete che vi serva a raggiungere un obiettivo, e abbiate la decenza di non smettere finché non lo ottenete.
Perché fare le rivoluzioni di due ore e mezza, sospese al calar della sera per togliersi il passamontagna e andarsi a mangiare una pizza, è davvero una cosa da gente piccola, mediocre e meschinella.
Date retta, provate con la Playstation.
Vi si addice di più.
Sent from my Blackberry®

Puntini

9 Commenti »

Segregazione, percosse, bruciature da sigaretta, ferite con arma da taglio, psicofarmaci.
Per gelosia.
Adesso i soliti negazionisti accorreranno in massa e si sperticheranno a giurare e spergiurare che il femminicidio è un'invenzione, che quelli come me sono dei visionari in preda al delirio, che dai cosiddetti casi singoli non si può desumere un piffero.
Intanto i casi singoli si moltiplicano con straordinaria prolificità, come un virus, e finiscono per prendersi tutto lo spazio che c'è.
Come i puntini numerati della Settimana Enigmistica.
Solo che la figura che formano è così chiara che per vederla non c'è nemmeno bisogno di unirli.

Lo scappellotto e il carcere

76 Commenti »

Sono consapevole del fatto che con questo breve post scontenterò i sostenitori del cosiddetto "scappellotto a fin di bene", ma io sono con gli svedesi: secondo me schiaffeggiare i figli è un maltrattamento bello e buono, e dunque punire chi lo fa (magari con una sanzione pecuniaria, ché dalle nostre parti le carceri sono già fin troppo affollate) costituisce un'elementare norma di civiltà.
Ecco, adesso i fautori dei metodi educativi "tradizionali" possono anche scatenarsi.

Il più grande torto che si possa fare alle donne

8 Commenti »

Mi piacerebbe tanto sapere da quei geni che pensavano di risolvere il problema della violenza sulle donne sparpagliando per strada qualche militare, prendendosela con gli stranieri o inventando demenziali ordinanze proibizioniste, come intendano procedere in relazione agli abusi commessi in famiglia, che per inciso rappresentano la maggioranza dei casi.
Chissà, magari sono convinti che la cosa si possa risolvere piazzando una manciata di caporalmaggiori a presidiare le porte degli appartamenti, vietando la vendita del tavernello nei pressi dei condomini o aumentando ulteriormente la vigilanza alle frontiere; e non sono stati mai sfiorati dell'idea che questi scempi siano figli di un clima culturale tutto nostro, che loro stessi contribuiscono ad alimentare tutti i giorni a forza di battute sessiste buttate là come se niente fosse.
Perché è questo, che piaccia o no, il più grande torto che si possa fare alle donne: considerare i delitti che vengono commessi contro di loro un problema di ordine pubblico, anziché la punta dell'iceberg di una questione culturale radicata e drammatica che appartiene profondamente alla nostra cultura.
Roba che si risolve facendo la fatica di comprendere e cambiare, altro che sguinzagliando guardie.

Si assiste ad una sempre più accentuata esibizione del proprio corpo

30 Commenti »

Alessandra mi segnala le parole con cui la diocesi commenta lo stupro di una quindicenne avvenuto durante la notte bianca di Fano:

Nel giorno in cui la Chiesa celebra solennemente il Corpus Domini (Corpo e Sangue di Cristo) presente nell'Eucaristia, la Diocesi di Fano-Fossombrone-Cagli-Pergola esprime tutta la sua sofferenza e vergogna per l'atto di violenza a danno di una adolescente nel corso della Notte bianca nella città di Fano. Le prime parole sono per la famiglia della ragazza e per lei stessa: una qualsiasi forma di violenza, specie quella fisica, segna coscienza e cuore per sempre. Anche il tempo fatica a cancellarle.
La coincidenza con la solennità cristiana del Corpus Domini ci deve far riflettere sull'accellerata e pseudo emancipazione che le ragazze di oggi hanno acquisito rispetto alle loro coetanee di alcuni fa. Mentre si ribadisce la ferma condanna di quanto accaduto si assiste ad una sempre più accentuata esibizione del proprio corpo. Il corpo è un dono, il corpo è sacro. È un regalo grande che la vita ha fatto ad ogni persona e non può essere mai pensato come ostentazione di sé e tanto meno come oggetto.
Di qui un appello ai genitori: l'educazione all'affettività dei figli passa anche (e non solo) attraverso la propria testimonianza di padre e madre in casa, nel modo di parlare e crescere nell'amore, nella stessa modalità di vestirsi perché siamo consapevoli che tutto parla di noi (parlare, vestire, amare, crescere, servire, uso del denaro, dei beni propri e del posto dove si vive) e tutto diviene linguaggio.
Ai giovani invece che si sono macchiati di una ferita indelebile cosi forte, e alle loro famiglie, non si chiede solo un profondo e onesto esame di coscienza, ma si invita loro a guardare alle settimane, ai mesi e agli anni futuri, evitando di dimenticare troppo velocemente quanto accaduto. Unitamente al riconoscimento della colpa (che non può essere sufficiente) ci sia un serio, profondo, maturo cammino di recupero della propria identità di persone, del senso del dovere e del rispetto alla vita propria e altri, al valore del sacrificio, del denaro in tasca frutto di lavoro guadagnato con il sudore, in una società che ha attutito ogni desiderio perché tutto è facilmente reperibile imbarbarendo ogni istinto.
A questi giovani, rei di quanto compiuto, invitiamo a vivere un tempo molto prolungato al fianco di senza fissa dimora, servendo i pasti alla mensa dei poveri, in una casa per ragazzi e ragazze diversamente abili, imboccando chi non riesce a mangiare e facendo delle notti al fianco di ammalati in ospedale. Gesti quotidiani come questi, che i ragazzi non conoscono più, possono illuminare la coscienza, aiutando a ritrovare lo sfuocato senso di dignità umana che si deve ad ogni persona.
Abbiate pazienza se non aggiungo altro.
Quello che c'è basta e avanza.

Invece striscia

40 Commenti »

L'occasione dell'ennesimo crimine efferato mi è gradita (si fa per dire) per porvi una domandina facile facile: quante volte accade che una femminuccia faccia secco un maschietto a colpi di accetta (o con altri strumenti idonei ad essere utilizzati con equivalente brutalità) perché lui l'ha respinta (o per motivi analoghi)? E quante volte succede, invece, che a recitare il ruolo del carnefice sia l'uomo?
Ci sarà un rapporto di uno a mille, credo, se non a diecimila.
Eppure in giro c'è ancora più di un fenomeno che insiste a bollare il femminicidio sistematico, continuo ed evidentissimo che pervade la nostra società come una frottola messa in giro da qualche eccentrico rompicoglioni che non ha niente di meglio da fare.
E' buffo, non trovate? Ci atteggiamo a società aperta, liberale e paritaria, scagliamo anatemi contro i paesi nei quali le donne vengono segregate, schiavizzate, lapidate, ma al tempo stesso abbiamo elaborato un modo tutto nostro di continuare a sottometterle, a mortificarle, a brutalizzarle.
Si tratta semplicemente di un maschilismo diverso, tanto più pericoloso perché mimetizzato nella cronaca, mascherato da eccezione e ridotto al rango di episodio.
Invece striscia, e c'è davvero troppa gente che fa finta di non vederlo.

Fascismo analcolico

13 Commenti »

In ragione dei recenti, gravissimi episodi di violenza che hanno avuto luogo nella capitale, Gianni Alemanno firma un'ordinanza che proibisce la vendita di alcolici dopo le ventitré.
Secondo alcune indiscrezioni, invece, essere degli squadristi continuerà ad essere consentito anche di notte.

Quella che vuole abbassare i toni

3 Commenti »

Noi non vogliamo alzare i toni, noi li vorremmo abbassare.
(Daniela Santanchè, 29 gennaio 2011)
Guardi, vuole un nome? La Boccassini. Gliel'ho detto chiaro? Sì, è una metastasi.
(Daniela Santanchè, 9 maggio 2011)

Lo stato di diritto non è gratis

25 Commenti »

Ok, adesso mi rimane solo il problema di spiegare ai miei figli come sia possibile che nell'occidente progredito -e cristiano, come si ostinano a precisare ogni volta che possono i governanti di mezzo mondo- si scenda in strada a festeggiare con balli e trombette e si rilascino esaltate dichiarazioni di gioia per il fatto che un tizio cattivo sia stato non catturato, arrestato, imprigionato, ma deliberatamente ammazzato inseme ad altri quattro -tra cui il figlio- con un colpo di rivoltella che gli ha fatto chirurgicamente schizzare il cervello fuori dal cranio, e che il suo cadavere sia stato successivamente buttato in mare come un cane morto.
Lo stato di diritto, checché ne pensi chi adesso va ripetendo "ben gli sta", è praticabile soltanto se si è disposti a sostenere dei costi elevatissimi: e uno di quei costi, forse il più importante di tutti, è la rinuncia definitiva e incondizionata alla vendetta.
Quelli che vorrebbero tenerselo gratis o non ci hanno capito niente, oppure sono in malafede.

Uno degli esempi peggiori

12 Commenti »

Molti italiani, compreso me, fanno una fatica micidiale a convincere i propri figli che la violenza è un modo stupido, brutale e inaccettabile per risolvere i problemi: ci fate il cazzo di favore di darci una mano, o perlomeno di trovare una scusa qualsiasi e starvene zitti, invece di continuare a remare contro inneggiando all'uso delle armi ogni volta che potete?
No, perché qualora la cosa vi sia sfuggita dovreste guidare il paese, e invece siete uno degli esempi peggiori che si possano dare a un ragazzo che cresce.
Grazie.

Per te stessa, e per tutte le altre

35 Commenti »

Poi uno legge una notizia come questa, l'ennesima, e gli tornano in mente tutte le volte che un'amica gli ha confidato -magari con una mezza risata, come se la cosa non fosse granché importante- di aver subito una scenata di gelosia dal fidanzato per aver messo una gonna troppo corta, per aver scambiato due parole con qualcuno, per aver lanciato uno sguardo all'ingresso di un locale, per aver scritto su Facebook una mezza parola che interpretata in qualche modo astruso poteva voler dire chissà che, per essere rincasata un'ora più tardi del previsto da una serata con gli amici.
E ripensando a quelle mezze risate, all'indulgenza leggera di quelle sue amiche per simili idiozie, al senso di normalità con cui le ha viste ingoiarsele troppe volte, si pente di non aver risposto sempre come avrebbe dovuto: non accettare mai più, per nessuna ragione al mondo, di essere trattata così.
Non accettarlo per te, perché non appartieni a nessuno, perché sei un essere umano libero, perché essere amati non può voler dire portare una catena.
E non accettarlo per tutte le altre: perché accettandolo, anche se non vuoi, legittimi il fatto che accadano ancora crimini orribili come questo.

Non è che poi va a finire così?

6 Commenti »

Abbiate pazienza, ma quando leggo notizie del genere mi viene in mente una domanda angosciosa: non è che a forza di dire che la famiglia tradizionale è una gran figata e tutto il resto fa schifo, va a finire che una ragazza violentata dal padre per due anni è costretta all'umiliazione di dover filmare la scena col telefonino perché altrimenti nessuno le crede?
Cioè, non è che pur di prendervela con gli omosessuali e dire che sono dei pervertiti pericolosi la state sopravvalutando, 'sta famiglia?
E non è che la cosa, alla fine della fiera, si sta dimostrando un tantino meno innocua del previsto?

La migliore delle ipotesi è già una vergogna

11 Commenti »

Sapete cosa penso? Il fatto che dei carabinieri abbiano avuto rapporti intimi in caserma con una donna detenuta in camera di sicurezza non è gravissimo soltanto nel caso in cui si sia trattato tecnicamente di uno stupro, ma anche nell'ipotesi in cui quei rapporti fossero "consenzienti".
Non solo perché faccio una gran fatica a credere che tra una prigioniera e i suoi carcerieri possa stabilirsi un consenso minimamente autentico, ma soprattutto perché le stazioni dei carabinieri sono luoghi che dovrebbero servire a tutto tranne che a fare da cornice alle imprese sessuali di chi ci lavora dentro.
Se venisse fuori che non è stato uno stupro, evidentemente, sarei sollevato.
Ma anche la migliore delle ipotesi, abbiate pazienza, mi pare di una gravità inaudita.

Poll

Powered by Blogger.

Popular Posts

Followers

Blog Archive

Subscribe

Labels

Sponsor

Random Post