Visualizzazione post con etichetta sindrome Down. Mostra tutti i post

Nonviolenza in terza media

14 Commenti »

E poi, nello schifo in cui sembra essere precipitato questo paese, ti imbatti in una notizia che ti restituisce un barlume di speranza: una dirigente scolastica nega il permesso di andare in gita ad un ragazzo con sindrome Down perché lo ritiene incapace di apprendere "a causa della sua infermità genetica", e i suoi compagni di classe si rifiutano di andarci anche loro; con il risultato che la vicenda finisce sui giornali, e magari l'odiosa discriminazione finirà per essere rimossa.
Questa, si direbbe, è la forza della nonviolenza, che come vedete può essere adoperata con efficacia, e in modo del tutto spontaneo, anche da un gruppo di ragazzini di terza media.
Prendere nota, e imparare.

Alvaro

11 Commenti »

(Vicente Del Bosque, commissario tecnico della nazionale spagnola campione del mondo, insieme suo figlio Alvaro e a Zapatero)

Abbiate pazienza, ma come qualcuno di voi sa già le persone come Alvaro mi stanno molto a cuore.
Qua il video di Alvaro che alza la coppa.

Bambini e pedine

13 Commenti »

Renzo Tondo, Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, è anche alla guida della Federazione Italiana Dama.
Qualcuno, per favore, gli spieghi che c'è una differenza sostanziale tra le pedine e i bambini.
Di qualsiasi nazionalità siano.

Meglio non sapere?

8 Commenti »

Da fratello di persona con sindrome Down ho già avuto modo di esprimermi sulla vicenda, ma l'attualità mi costringe a tornarci ancora una volta.

In estrema sintesi, sono convinto che se quel video non fosse stato pubblicato su Google nessuno (neppure la famiglia della vittima) avrebbe saputo che alcuni delinquentelli avevano intrapreso l'amena attività di picchiare e dileggiare un disabile; o quantomeno lo avrebbero appreso solo se e quando il ragazzo avesse trovato il modo di raccontare cosa gli stava capitando (circostanza tutt'altro che scontata per una persona come lui), probabilmente con forte ritardo e quindi dopo altre vessazioni ed ulteriori percosse.

Da questo punto di vista, fermo restando il disagio che nasce sapendo che tutto il mondo ha potuto vedere le immagini di un disabile malmenato e insultato (disagio che nessuno, credetemi, può comprendere meglio di me), a quelli di Google bisognerebbe dare un premio, perché la pubblicazione del filmato ha documentato, e conseguentemente interrotto, una vicenda orribile che altrimenti sarebbe proseguita (nel silenzio più assoluto) per chissà quanto tempo.

A meno che, come spesso succede, non si ritenga che per considerare risolto un problema sia sufficiente non saperne nulla: il che, com'è noto, è efficacemente sintetizzabile con la parola "ipocrisia".

I cattolici meritano più rispetto dei "mongoloidi"

33 Commenti »



Altro che chiacchiere: il Grande Fratello è una formidabile cartina di tornasole per capire in che paese di merda viviamo.

Stasera, per esempio, un concorrente è stato espulso perché nei giorni scorsi aveva bestemmiato, offendendo in tal modo tutti i cattolici davanti al teleschermo; mentre annunciava il provvedimento, già che c'era, la Marcuzzi ha colto l'occasione per scusarsi con le famiglie delle persone con Sindrome Down per l'eccessiva disinvoltura con cui alcuni concorrenti continuano ad utilizzare la parola "mongoloide": con il particolare che, scuse a parte, quei concorrenti non sono stati espulsi.

Se ne deduce con una certa evidenza che in Italia bestemmiare è più grave che prendere per il culo i disabili.

Oppure, più probabilmente, che i disabili non contano un cazzo, mentre i cattolici contano eccome.

P.S. Mi scuso per la parolacce (merda, culo, cazzo) che ho usato in questo post: d'altronde, siccome non ho bestemmiato, nessuno dovrebbe avere l'alzata d'ingegno di chiuderlo.

Google, la sindrome Down, mio fratello

15 Commenti »


Il più giovane dei miei due fratelli è una persona con sindrome Down.

Dovete sapere, amici miei, che le persone con sindrome Down non sono esattamente degli oratori spigliati: succede spesso e volentieri che capiti loro qualcosa e non lo raccontino a nessuno, vuoi perché non sono capaci di esprimersi agevolmente, vuoi perché -come mio fratello- fanno una gran fatica ad esprimersi del tutto, vuoi perché si vergognano dell'accaduto, specie se la faccenda è mortificante come quella di cui vi sto per parlare.

Ciò premesso, vi dico come la penso sul caso Google: se il ragazzo insultato e picchiato dai suoi compagni fosse stato mio fratello, la circostanza che la scena fosse rimasta qualche giorno su internet alla merce' di migliaia di spettatori sconosciuti mi avrebbe senz'altro rattristato; avrei dovuto considerare, tuttavia, che senza quel video (e senza l'imbecillità di quei quattro teppisti, che dopo essersi accaniti vigliaccamente contro un disabile hanno pure pensato di autodenunciarsi immortalando la loro impresa da mezzeseghe) probabilmente non sarei mai venuto a conoscenza di quello che gli era accaduto.

Insomma, che la responsabilità oggettiva per violazione della privacy da parte di Google ci sarà pure: però credo anche che il portale, sia pure suo malgrado, abbia finito per svolgere un servizio di importanza tutt'altro che trascurabile, mettendo a conoscenza i familiari del disabile di quanto era successo e mostrando a tutti quali schifezze possono capitare nelle scuole italiane.

Cerchiamo di non dimenticare che documentare la verità, ancorché in modo scioccante, non è mai un'operazione che si può criminalizzare a cuor leggero.

Poll

Powered by Blogger.

Popular Posts

Followers

Blog Archive

Subscribe

Labels

Sponsor

Random Post