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Rimpiangere un vescovo

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Quando due persone decidono, anche se sono dello stesso sesso, di vivere insieme, è importante che lo Stato riconosca questo stato di fatto. Uno Stato laico come il nostro non può ignorare il fenomeno delle convivenze. Poi la valutazione morale spetterà ad altri.
Ecco, quando ti ritrovi a pensare che se fosse un vescovo a guidare il fronte dei progressisti il paese andrebbe un tantino meglio, significa proprio che nel paese c'è qualcosa che non va.

Tu chiamale se vuoi tentazioni

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Leggendo le esternazioni del cardinal Bagnasco su Berlusconi Sandro Bondi si è improvvisamente accorto che la chiesa dovrebbe offrire una guida lontana da ogni "tentazione politicista".
Peccato, però, che fino al giorno prima se ne fosse sistematicamente dimenticato: a partire dal 2005, quando i vescovi misero in piedi una vera e propria campagna per l'astensione nei referendum sulla fecondazione assistita, e poi negli anni successivi, durante i quali la chiesa ha partecipato attivamente al dibattito politico sul testamento biologico, sulle coppie di fatto, sul matrimonio gay, sulla contraccezione d'emergenza, sulla pillola abortiva, sull'eutanasia, sulla ricerca scientifica, sulle staminali embrionali e via discorrendo.
Bisogna ritenere che Bondi abbia cambiato idea anche a proposito di quegli interventi, e che quindi sia disposto a riconsiderare i temi a cui si riferivano in senso più liberale? Oppure, come credo, le "tentazioni politiciste" dei vescovi sono censurabili solo se si riferiscono al suo capo, mentre rimangono tollerabili, se non addirittura gradite, in tutti gli altri casi?
Sapete com'è, sarebbe il caso di saperlo: tanto per capire fino a che punto i cattolici che votano il PdL sono disponibili a far finta di niente.

Grandezze inversamente clericali

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Mentre gli insegnanti di tutte le discipline diminuiscono nonostante il fatto che gli studenti aumentino, i professori di religione aumentano del 14% anche se i ragazzi che frequentano le loro lezioni diminuiscono.
Se ne deduce, a quanto pare, che in Italia il numero di insegnanti di una determinata materia è inversamente proporzionale a quello degli studenti che la frequentano.
Roba da entrare a pieno titolo tra le leggi di Murphy.

Facciamo uscire la religione dalle scuole

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Vedete, poi, come va a finire? Se ammettiamo che sulle pareti delle aule scolastiche siano appesi i crocifissi e se ci rassegniamo al fatto che venga insegnata la religione cattolica con tanto di voto finale, poi siamo costretti a tollerare che una ragazzina, in nome di una religione diversa, si presenti in classe con le cuffie sulle orecchie perché suo padre ritiene "peccaminoso" ascoltare la musica occidentale.
Sapete qual è il punto, secondo me? Il punto è che la scuola dovrebbe essere semplicemente laica: il che equivale a dire che le religioni, tutte le religioni, non dovrebbero entrarci.
Perché se diamo corda ai precetti di una, poi ci tocca sciropparci le stranezze di tutte le altre.

Le vite degli altri /13

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In Irlanda legalizzano le unioni civili tra omosessuali, e per gli ufficiali di stato che non volessero celebrarle invocando l'obiezione di coscienza prevedono pene fino a 6 mesi di prigione e a duemila euro di multa.
In Italia non solo le unioni civili non sono consentite dalla legge, ma nel frattempo si continua allegramente, e come se nulla fosse, a fare obiezione di coscienza sulla pillola del giorno dopo, sulla fecondazione assistita e perfino sulla vendita dei preservativi.
Non è che siamo in serie C: è proprio che ormai facciamo un altro sport.

Una risposta semplice

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Milena, nel segnalarmi la notizia, mi chiede perché mai le Capitanerie di Porto si rivolgano ai prelati, e non alle autorità civili competenti (che ne so, il Ministero dell'Ambiente, tanto per fare il primo esempio che mi viene in mente), per ottenere direttive quando qualcuno chiede loro di disperdere in mare le ceneri di un defunto.
Ho paura, Milena, che si tratti dello stesso motivo per cui quelli del movimento per la vita hanno sempre maggiore libertà di azione nei consultori, i farmacisti obiettori possono permettersi di non vendere la pillola del giorno dopo, la fecondazione assistita è di fatto proibita dalla legge e gli omosessuali non possono sancire la loro unione attribuendosi reciprocamente gli stessi diritti degli altri: l'Italia non è uno stato laico.
Temo che sia tutto qua.

Darling, no capish

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Piazza di Spagna, domenica pomeriggio. Tutta la piazza è attratta da una musica, ci giriamo nella direzione da cui proviene: una banda della polizia fa strada a un corteo. Si alzano nei cieli le macchinette fotografiche, si fa strada la banda, si fermano gli strumenti, l'attenzione è rivolta alla testa del corteo: un prete dice messa e alcune persone portano una statua religiosa.

Moglie amerigain: Darling, look at this picture: ma l'Italy non era un paese laico, diverso da quel'altro che avevamo visto in Middle East, comi se chiama, Saudi Arabia? Perché forze de ordine insieme a prete?
Marito amerigain: Darling, in quel paese, nun se capish un cazz.

Milly Carlucci batte laicità uno a zero

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Togliere i crocifissi dalle aule in nome della laicità è una bestemmia intollerabile che mina le radici cristiane dell'occidente.
Anticipare il Corpus Domini di un giorno perché c'è uno spettacolo di Milly Carlucci, invece, tutto sommato è ammissibile.
Ne consegue, a occhio e croce, che Milly Carlucci è più importante della laicità.
Auguri.

L'occasione fa l'uomo laico

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liberostato2
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Grazie a Valentina Ascione per la segnalazione.

Adesso non avete più scuse

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Personalmente, non ho mai creduto che il Partito Democratico sia stato balbettante sui temi della laicità e dei diritti civili al solo scopo di non indisporre la cosiddetta "corrente teodem", che stringi stringi era composta dalla Binetti e altri tre o quattro crociati come lei: piuttosto, continuo ad essere convinto che la presenza degli integralisti costituisse un pretesto sensazionale per evitare di esporsi, restare sul vago e incolpare quella manciata di disgraziati per la propria inerzia.

Ecco, amici del PD, l'addio di Paola Binetti è un'occasione irripetibile per lasciare con un palmo di naso tutti gli scettici come me: smentiteci, se potete, prendete in mano le campagne progressiste sulle coppie omosessuali, sulla libertà di ricerca scientifica, sul testamento biologico e via discorrendo, e dimostrate a tutti -fattivamente- che esiste un motivo concreto per festeggiare.

Adesso, ne converrete, non avete più scuse.

Sarebbero questi, i massacratori della società civile?

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Chi accusa gli atei di essere una genìa di terroristi tarantolati, tutti intenti a realizzare sulla terra gli oscuri disegni del Maligno, farebbe bene a leggere attentamente questa lettera di Raffaele Carcano, Segretario dell'UAAR e, sia detto per inciso, persona che conosco, frequento e stimo.

Dite la verità: vi sembrano questi, gli individui che minano le fondamenta della società civile?

Onorevole Ministro Meloni,
le scrivo in qualità di segretario dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti, l’associazione di promozione sociale riconosciuta dal ministero che difende i diritti di quei dieci milioni circa di cittadini italiani che non si riconoscono in alcuna religione o altra credenza nel sovrannaturale.
Ho avuto modo di leggere con dispiacere alcune sue dichiarazioni sulla presenza del crocifisso nelle aule scolastiche. Avrebbe infatti consigliato a chi si «offende» per la presenza del simbolo cattolico «di prendere in considerazione l’idea di andare a vivere da qualche altra parte del mondo». Avrebbe altresì sostenuto di essere «stufa di vedere burocrati europei che stanno lì a sindacare se si possa appendere un crocifisso nelle scuole».
Onorevole ministro, nessuno di noi si offende per la presenza del crocifisso nelle aule scolastiche. Non sappiamo quanti cattolici si offenderebbero se trovassero, nelle aule scolastiche, il simbolo dell’UAAR, ma sappiamo che sia il simbolo cattolico, sia il nostro, in un’aula scolastica non ci devono stare. Perché sono entrambi simboli di parte, e dunque inevitabilmente incapaci di rappresentare tutti i cittadini italiani: cattolici, atei, agnostici, cristiani non cattolici e credenti non cristiani.
La presenza del crocifisso contrasta con il supremo principio costituzionale della laicità dello Stato. Costituisce inoltre un condizionamento particolarmente pesante nei confronti di minori: come recita la sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, «lo Stato è tenuto alla neutralità confessionale nel contesto dell’educazione pubblica dove la presenza ai corsi è richiesta senza tener conto della religione».
Onorevole ministro, criticando la sentenza della Corte di Strasburgo lei ha preso le distanze, contemporaneamente, dai valori espressi dalla Costituzione italiana e dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo: un documento che l’Italia ha firmato come membro fondatore, e che lo Stato della Città del Vaticano non ha invece mai sottoscritto. Posizioni come le sue non allontaneranno dall’Italia i non credenti: allontaneranno invece, ancor di più, l’Italia dall’Europa, perché la classe politica che la governa sembra incapace di far propri quei valori di civiltà, democrazia, laicità che contraddistinguono gli altri paesi del nostro continente. Paesi dove i giudici non sono considerati «burocrati», ma donne e uomini chiamati a proteggere quei fondamentali valori. Paesi dove, e non per caso, il crocifisso non è quasi mai presente.
Confidiamo che lei si sia semplicemente espressa male, e che non pretenda pertanto di non rispettare i diritti umani. Se invece quanto riportato dagli organi di stampa corrisponde al vero, le consigliamo di prendere a sua volta in considerazione l’idea di andare a vivere in una di quelle parti del mondo (e sono purtroppo ancora tante) in cui la loro negazione è moneta corrente.
Noi rispettiamo le idee e le credenze di tutti, ma chiediamo lo stesso rispetto da chi governa l’Italia e che dovrebbe, per primo, dare l’esempio. Se chi governa l’Italia propone l’allontanamento dal resto della società di chi la pensa diversamente (una misura che, come lei ben sa, in Italia non è più applicata dai tempi del fascismo) allora, per coerenza, dovrebbe contemporaneamente chiedere l’uscita dell’Italia dall’Unione Europea.

Distinti saluti

Raffaele Carcano, segretario UAAR

Come muore la laicità

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C'è un paesino di poco più di 800 anime sull'appennino piacentino che si chiama Pecorara. Qualche giorno fa il suo sindaco, tale Franco Albertini, prende una decisione: intitola una delle due piazze principali del paese al cardinale Jacopo Da Pecorara, un personaggio, dice il sindaco «che ha dato lustro al paese». Tanto lustro gli ha dato che già l'altra piazza è a lui dedicata, con tanto di lapide in suo onore.
Non ci sarebbe (quasi) nulla di strano. Se non fosse che la piazza che prenderà il nome del cardinale, attualmente, si chiama Piazza 25 Aprile.

Update: Il sindaco di Pecorara fa retromarcia: "Abbiamo deciso di revocare la delibera legittimamente assunta e giuridicamente ineccepibile con cui si voleva unicamente rendere omaggio al cardinale, lungi da noi l'idea di cancellare o comprimere il significato del 25 Aprile".
Se, vabbè.

E se fosse stato un Imam?

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Ho conosciuto Patrizia Angiari e il suo compagno stasera, durante un incontro organizzato dall'UAAR:

Un gruppo di genitori di bambini della II C della scuola elementare "Jean Piaget" di Roma protesta contro la nuova insegnante di italiano perché è una suora. "Sono atea e la scuola è laica", dice Patrizia Angiari, una delle mamme che protestano. Ma l'insegnante è difesa dalla preside: "Questo è razzismo laico, viviamo dei tempi cupi".
La teoria della preside, debbo riconoscerlo, è assai suggestiva: in Italia c'è un preoccupante fenomeno di "razzismo laico".

Ci si mobilitasse così per difendere un Imam, finirei perfino per crederci.

A quando il battesimo obbligatorio?

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La domanda, visto quello che sta succedendo, è tutt'altro che ironica: a forza di "provocazioni" più o meno pittoresche, il livello sta diventando di fatto quello di una teocrazia bella e buona.

E poi hanno la faccia tosta di dire che gli integralisti sono i musulmani.

Mancano solo i bordelli

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Giudici da crocifiggere

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Non so se ci sia un giudice a Berlino.

Per ora ne abbiamo trovati sette a Strasburgo.

Cominciamo bene

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Nel box che vedete qua sopra ci sono cinque commenti alla decisione della Corte Europea sul crocifisso nelle scuole: uno è di un prete, tre sono di altrettanti autorevoli esponenti della maggioranza clericofascista e un altro è del neo eletto leader della sedicente opposizione progressista.

Dite la verità: se non aveste già letto la notizia, riuscireste a indovinare qual è la dichiarazione del nuovo segretario del Partito Democratico?

A beneficio dei più distratti (o dei più ingenui, fate voi), pubblico qui di seguito la soluzione rovesciata.

Lezioni di laicità

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Gasparri e Quagliariello: “Non accettiamo lezioni di laicità.”
Anche perché non le capiscono. In effetti, hanno sempre scelto l’ora alternativa.

Chiacchiere democratiche

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Dario Franceschini, dopo aver premesso che alle unioni civili dovranno essere attribuiti dei diritti senza tuttavia considerarle delle vere e proprie famiglie, si affretta a dichiararsi contrario alle adozioni da parte delle coppie omosessuali, giacché la legge, suo parere, deve tutelare "prima di tutto il diritto del meno protetto, che è il minore adottato". Ignazio Marino, da parte sua, prima chiede polemicamente a Franceschini come farà a conciliare due pensieri così diversi come quelli della Binetti e della Serracchiani (informandoci en passant della circostanza che la Serracchiani abbia un pensiero), e poi contrattacca dichiarandosi favorevole alle adozioni da parte dei single (per inciso, se qualcuno mi facesse il favore di spiegarmi con un briciolo di logica perché mai uno che consentirebbe ai single di adottare dei bambini dovrebbe essere considerato più disponibile di altri a riconoscere i diritti dei gay, gliene sarei davvero grato). Pier Luigi Bersani, da parte sua, non entra nel merito (ottenendo in tal modo lo stesso risultato degli altri due senza sobbarcarsi la fatica di trovare delle circonvoluzioni dialettiche per giustificarlo). Nel frattempo, in Germania, uno studio dell’università di Bamberga rivela che i figli di coppie gay crescono altrettanto bene dei figli degli eterosessuali, né sono particolarmente discriminati. Ecco, fate un po' voi...

Altro che influenza..

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Un nuovo invisibile flagello:

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