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Il coro unanime

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È un coro unanime: occorre rimuovere subito da Internet il videogioco «Rapelay», che si può scaricare gratuitamente dalla rete e che consente a chi gioca di vestire i panni dello stupratore seriale. La prima a intervenire è Giorgia Meloni, ministro della Gioventù: «Farò richiesta alla Polizia Postale e delle Comunicazioni di intervenire presso i gestori che offrono la possibilità di scaricare da Internet Rapelay, affinché rimuovano il gioco dalla rete».

Ok. Se fossi una persona pigra potrei ricopiare il post di maggio 2009 sullo stesso identico argomento. Basterebbe sostituire nel testo "Pet Society" con "Farmville"* e aggiornare la mia fedina penale videoludica, visto che sono a metà di Grand Theft Auto 4. E io sono effettivamente pigro. Sfortuna vuole che io soffra anche di bassa autostima e di nausea da autorilettura, per cui ecco di nuovo il punto: Rapelay è un videogioco.

Dato che evidentemente, per qualche strano motivo, il mio post precedente non è stato correttamente recepito da tutti i giornali nazionali e dal Consiglio dei Ministri, cercherò di essere più chiaro (e di metterci un po' di figa sparsa, dovrebbe aiutare a raggiungere entrambi): un videogioco è finto. (Ok, non ho avuto lo spazio per la figa.)

Rapelay, o il videogioco «Rapelay», come lo chiama il giornale «Corriere della Sera», è finto. Ma non solo. E' anche vecchio di quattro anni, essendo stato pubblicato nel 2006. Ma non solo. E' anche stato al centro di aspre polemiche sui media tradizionali meno di un anno fa. Ma non solo. E' anche stato in quell'occasione ritirato dai negozi giapponesi. Ma non solo. E' anche stato in quell'occasione ritirato da Amazon. Ma non solo. E' anche stato in quell'occasione rimosso dal sito della software house e messo fuori produzione. Non può essere acquistato. Non esiste un "gestore" che "offra la possibilità di scaricare da Internet Rapelay", non "si può scaricare gratuitamente dalla rete", o quantomeno non legalmente**, e suppongo che qui non si stia discutendo di rendere illegale un comportamento illegale (per la cronaca, QUELLO sarebbe un coro unanime). Quindi la mia domanda è: che c'entra il Ministro della Gioventù?

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* Farmville è un gioco di Facebook. Lo dico per le persone sane di mente, so per certo che qui ogni tanto ne passano un paio.
** A proposito, ho visto che mi avete "oscurato" Pirate Bay. Ooh, come farò adesso a scaricare i torrent, non riuscirò mai ad aggirare il blocco cambiando i DNS. Sarò costretto ad utilizzare un altro motore di ricerca e questo è un colpo terribile alla criminalità informatica. Buon dio, siete senza speranza.

Diseducazione

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Rapelay, il cosiddetto "simulatore di stupri", è un videogioco. Lo dico perché ho notato che molte persone sembrano convinte che si tratti di un qualche tipo di microchip da impiantare a forza nei cervelli degli otaku di tutto il mondo per trasformarli da semplici maniaci pervertiti in maniaci pervertiti E stupratori. Ecco, io vorrei rivolgermi a queste persone e tranquillizzarle: è solo un brutto videogioco. Posso comunque capire il vostro spaesamento se l'ultima volta che avete toccato un controller quest'ultimo era parte integrante di uno scatolone alto due metri con dentro Pang* (sappiate che la tecnologia ha fatto passi da gigante, e ora le donne nude sono molto più realistiche di quelle dello Strip Poker del bar sotto casa), o se l'unico videogioco al quale abbiate mai giocato è Pet Society (sappiate che avete dei problemi**), per cui cercherò di spiegarmi meglio. Quando un videogiocatore gioca a un videogioco, compie delle azioni virtuali che possono essere di vario tipo (le più diffuse: sparare ad un'anatra, sparare ad una persona, sparare ad un mostro mutante, ricaricare il fucile). Sebbene alcune di queste azioni siano lodevoli (sparare ad un mostro mutante, almeno finché è fuori dalle acque territoriali), molte altre sarebbero inaccettabili nella realtà (colpire alle spalle, tifare Juventus, clacson nei centri abitati, giubbotto di pelle). Succede così che quasi tutti i videogiocatori del mondo abbiano una fedina penale virtuale estremamente lunga e variegata. A titolo di esempio, in sedici anni di carriera videoludica il sottoscritto ha virtualmente compiuto migliaia di omicidi volontari, decine di omicidi preterintenzionali, qualche omicidio colposo, incendio doloso, tortura, associazione a delinquere, furto, furto con scasso, lesioni, molestie, sfruttamento di animali, resistenza a pubblico ufficiale, innumerevoli infrazioni al codice della strada e centoventiduemila entrate a gamba tesa non passibili di denuncia. E tutto questo senza aver mai giocato a Grand Theft Auto 3. Tutto questo influisce sull'equilibrio psicofisico del giocatore? Sì. Il soggetto tende a perdere sonno, ad acquisire esperienza in fatto di automobili truccate e a non laurearsi in ingegneria. Lo trasforma in un criminale? A meno che la definizione di "criminale" non venga allargata fino a includere chi compra un quad core da duemila euro per giocare a Need for Speed, no. Non più di quanto giocare a guardie e ladri trasformi la guardia in un futuro poliziotto e il ladro in un futuro notaio. State tranquilli. Ci sono delle autorità che si occupano di stabilire a quali fasce di età un videogioco è rivolto, e perfino di vietarne la vendita a chi, in quanto minorenne, non è in grado di riscattare con le sue sole forze intellettuali anni e anni di completa assenza educativa dei genitori e potrebbe pertanto essere negativamente influenzato da qualunque stronzata. L'adulto, al contrario, se è fottuto è fottuto. Per lui non c'è nulla da fare. In pratica, secondo voi, se c'è un adulto che giocando a un videogioco di stupri diventa stupratore il problema è il videogioco. Ecco, no: il problema è che c'è uno psicopatico a piede libero. Ah, e tra parentesi, il gioco è del 2006 ed è già stato ritirato dal mercato. I difensori della morale virtuale possono riporre la spada, lo scudo e l'armatura di drago (-15 resistenza), andare a guardare Romanzo Criminale e quindi portarsi i coltelli in tasca pure al supermercato. Ora lasciatemi solo che ho da fare. Vado a caccia di orchi. -------- * Il famoso simulatore di rottura di palle. ** Io mi ricordo che quando avevo vent'anni i miei coetanei mi prendevano in giro perché alla mia età ancora leggevo i fumetti. Quest'anno mi sono preso delle soddisfazioni.

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