Leggetela con attenzione, questa dichiarazione di Maurizio Lupi, perché riassume in poche righe tutte le contraddizioni con cui ci tocca confrontarci quando parliamo di famiglie di fatto:
Oggi la sinistra europea, cui quella italiana si ispira, punta sul riconoscimento delle unioni tra omosessuali. Il Ppe, di cui il Pdl, e non solo, fa parte, ritiene che ciò rappresenti un attacco alla famiglia che per noi è il cardine della società. Mettere in evidenza questa differenza significa anzitutto far vedere chiaramente quali sono i nostri valori. E tutto questo proprio nel giorno in cui il Censis dice che il 76 per cento degli italiani è per il matrimonio e la famiglia è il primo valore.
Andiamo per ordine.
Primo: ci sono donne e uomini che si sposano tra di loro solo perché non hanno la possibilità di sposare una persona dello stesso sesso? Cioè, voi avete mai conosciuto uno che si chiama Pino, a cui piacerebbe tanto sposare Gino, ma siccome la legge non glielo consente prende su e sposa Anita? Io, personalmente, no. Dal che si desume in modo piuttosto chiaro che il riconoscimento delle unioni tra omosessuali non condurrebbe alla diminuzione dei matrimoni tra eterosessuali. In cosa consisterebbe, allora, il cosiddetto "
attacco alla famiglia" di cui parla Lupi?
Secondo: il riconoscimento delle unioni tra omosessuali aumenterebbe oggettivamente il numero delle famiglie legalmente riconosciute. Ebbene, ammesso di voler convenire sul fatto che la famiglia sia il "
cardine della società", l'aumento delle famiglie avrebbe l'effetto di rinforzarlo, quel cardine, non certo di indebolirlo.
Terzo: nel caso in cui le unioni omosessuali venissero riconosciute il 76% degli italiani che secondo Lupi è per il matrimonio tradizionale -i dati Censis non dicono proprio questo, ma diamolo per buono- si troverebbe nelle condizioni di non poter più mettere in pratica la propria convinzione? Ciò accadrebbe se si vietassero i matrimoni tradizionali, ma qua si parla semplicemente di legalizzare gli altri. Ne consegue che il 76% degli italiani di cui parla Lupi resterebbero liberi di fare quello che preferiscono anche se agli omosessuali fosse consentito il matrimonio.
Quarto: riassumendo, il riconoscimento delle unioni omosessuali non sarebbe un "
attacco alla famiglia", non indebolirebbe il "
cardine della società" e non costringerebbe nessuno a modificare i propri convincimenti e il proprio stile di vita; semplicemente, attribuirebbe diritti a persone che attualmente non ne hanno, lasciando gli altri liberi di continuare a comportarsi come meglio credono.
Che ne dite, la vogliamo piantare con gli slogan propagandistici privi di qualsiasi senso logico?