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Il ricatto

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Diciamoci la verità, che poi è una verità di Pulcinella: nonostante tutto continuo ad essere convinto che il PD sia decisamente meno peggio di quelli della coalizione opposta (per intenderci, PdL e Lega Nord).
Non credo, onestamente, che si tratti di una condizione singolare: anzi, ho il sospetto di essere in compagnia di qualche milione di persone, che proprio come me si ritrovano a fare lo stesso ragionamento un giorno sì e un giorno no, giungendo sistematicamente alla medesima conclusione.
Io e quelle persone, tuttavia, non siamo i soli ad aver capito l'aria che tira: insieme a noi -ed è questo il punto- ci sono pure quelli del PD, che sono perfettamente consapevoli di vincere a mani basse la palma dei monoculi in terra caecorum e se ne approfittano, contando sui voti che riusciranno ad accaparrarsi senza prendersi la briga di fare un piccolo sforzo in più.
Il che, guardato da un punto di vista leggermente diverso, assume in tutto e per tutto le fattezze di un ricatto: quello di chi ti guarda negli occhi e ti dice una cosa del tipo "so di non essere niente di speciale, ma so anche che sarai obbligato a votarmi lo stesso, perché dopo aver dato un'occhiata a quegli altri non potrai fare altrimenti".
Ebbene, io questo ricatto non riesco più a ingoiarlo. Lo trovo un mezzuccio meschino, vile, odioso, intollerabile.
Non ci arriverò, al punto di votare quegli altri: anche se so perfettamente -cosa che quelli del PD fanno finta di non vedere- che un sacco di gente rispettabile c'è già arrivata da un pezzo.
Non ci arriverò perché giocare al "tanto peggio tanto meglio" non è mai stato il mio passatempo preferito.
Ma sappiano, quelli che vorrebbero costringermi a sceglierli in questo modo, che finché non si danno una mossa e cambiano registro possono scordarsi il mio voto: insieme a quello di tanti altri che, come me, questo ricatto non lo sopportano più.
Si facciano due conti, si riuniscano e poi decidano.
Oppure la smettano di domandarsi ipocritamente perché continuano a prenderle.

All'unisono

21 Commenti »

Comunque vadano le cose, un fatto mi pare incontrovertibile: se Berlusconi cadrà, cadrà per sua stessa mano, e non certo per l'iniziativa politica del Partito Democratico; il quale, mi si perdoni la franchezza, avrà avuto l'unico merito di essere stato a guardare mentre le cose succedevano, sbraitando qualche luogo comune qua e là e rivendicando il ruolo di "principale forza progressista del paese" per il solo fatto di essere meno peggio dei suoi avversari, cosa che tra parentesi nel caso di specie mi pare tutt'altro che difficile.
Quanto al resto, niente: la "principale forza progressista del paese" non è mai riuscita ad esprimere una posizione chiara praticamente su nulla, e men che meno sugli argomenti che a rigor di logica dovrebbero essere alla base di quel progressismo tanto preteso quanto poco praticato.
Mi pare poco. Pochissimo.
Ho paura che quando verrà il momento sarò costretto a dargli il mio voto, al PD; ho paura che dovrò cedere ancora una volta al ricatto -perché di un ricatto si tratta- di chi si può permettere di chiedere il mio consenso pur non essendo pressoché niente, approfittandosi consapevolmente del fatto che gli altri sono peggio di lui.
Poi, però, basta.
Poi abbiate il pudore di dimenticarmi, di cancellarmi dai vostri elenchi, di non contare più su di me: a meno che non troviate il coraggio, una volta per tutte, di capire chi siete e cosa volete dalla vita, proponendolo chiaramente agli elettori e correndo il rischio di essere puniti come meritate se a loro non piace.
Perché quando Berlusconi cadrà, amici democratici, verrà meno la madre di tutte le vostre scuse, e allora la cuccagna sarà finita anche per voi: o cominciate a guadagnarveli sul serio, i vostri voti, oppure finirete per cadere insieme a lui.
All'unisono.
Vi immaginate il botto, sì?

O me la dai o scendi

3 Commenti »

Quello che potete leggere nel titolo è un tradizionale adagio romanesco, che attraverso la metafora della gentile donzella condotta in campagna dal suo corteggiatore e poi minacciata di doversene tornare in città a piedi in caso di mancata adesione alle sue profferte sessuali, illustra in modo assai incisivo la spiacevole situazione del ricatto.
Ecco, giusto ieri sera pensavo che l'immagine è perfetta per descrivere il comportamento di Marchionne nei confronti degli operai dalla FIAT: o me la dai o scendi.
D'altra parte, sempre di macchine si parla, no?

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