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Perché quella lista non mi convince

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Mettere alla gogna(*) pubblica delle persone perché si esprimono pubblicamente contro il riconoscimento dei diritti degli omosessuali pur essendo omosessuali mi pare un'operazione priva di senso.
Lo avrebbe, un senso, se quegli individui riuscissero in qualche modo ad ottenere per se stessi ciò che vogliono impedire agli altri gay: sposarsi in comune, adottare dei figli, entrare nell'asse ereditario del(la) compagno (a) e via discorrendo.
Siccome, però, i politici in questione quei diritti non li esercitano, al pari di tutti gli altri omosessuali, l'unica cosa che si può concludere è che le loro battaglie politiche si rivolgono in primo luogo contro loro stessi; che ai divieti -invero, a mio parere, odiosi- che cercano di perpetuare costoro si sottomettono per primi, senza colpo ferire e senza pretendere privilegi; che della loro omosessualità hanno fatto una questione privata, da esercitare nel segreto delle mura domestiche, esattamente come vorrebbero che facessero tutti gli altri, con ciò dimostrando -sia pure attraverso una posizione che personalmente ritengo aberrante- il massimo della coerenza.
L'ormai celeberrima lista dei politici gay e omofobi, quindi, può servire al massimo a dimostrare che i soggetti in questione sono degli autolesionisti.
Mi pare un po' pochino, sinceramente, per rivelare arbitrariamente al paese gli affari loro.
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(*) A beneficio di chi ha avanzato riserve in proposito, nella circostanza per "gogna" si intende la rivelazione pubblica dell'orientamento sessuale di un individuo contro la sua volontà, e non la circostanza che si tratti di un orientamento omosessuale. Così, tanto per sgomberare il campo da equivoci.

Persone normali

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Meno male, non è passata l'aggravante dell'omofobia. Tutti sperano di avere figli che stanno dalla parte giusta, questo è un augurio che facciamo a tutti, non era giusto aumentare le pene per quelli che si sentono anche un pò disturbati da certe manifestazioni, persone normali che a volte si lasciano scappare qualche parola in senso anche bonario.
Io non lo so, se le persone normali sono quelle che dice Bossi: però se è così io non voglio averci niente a che fare.
E adesso, se volete, datemi pure del disadattato.

Cittadini uguali agli altri

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Fabrizio Cicchitto, 26 luglio 2011:

Nel merito noi non abbiamo nessun atteggiamento omofobo e la nostra posizione di fondo è quella di considerare i gay come dei cittadini uguali agli altri e proprio per questo contestiamo ogni trattamento giuridico specifico e differenziato che come tale ammetterebbe e accentuerebbe una diversità, sostanzialmente incostituzionale.
Fabrizio Cicchitto, 8 marzo 2011:
Ci auguriamo vivamente che domani al Senato sul Disegno di legge sulle quote rosa si trovi una soluzione positiva, così come del resto sostenuto da autorevoli senatrici che hanno dato un contributo molto significativo.
Ne consegue, volendo seguire il ragionamento di Chicchitto, che le donne non sono dei cittadini uguali agli altri?

L'omofobia e la mistificazione della "discriminazione al contrario"

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L'argomentazione più significativa con cui la maggioranza ha affossato la legge sull'omofobia in parlamento è più o meno questa: se prevedessimo delle aggravanti per i reati commessi ai danni degli omosessuali si verrebbe a creare una categoria di persone privilegiate rispetto agli altri, col risultato che anziché combattere una discriminazione finiremmo per creare una "discriminazione al contrario".
Argomento suggestivo, se non fosse del tutto infondato.
Perché nessuno si è mai sognato di immaginare, neppure nelle sue fantasie più surreali, che un reato qualsiasi debba essere considerato più grave se viene commesso nei confronti di un gay: quello che si è chiesto è che un reato venga considerato più grave se è ispirato da omofobia.
Il che, abbiate pazienza, è tutta un'altra cosa: un conto è dire -questa sì che sarebbe una "discriminazione al contrario", e difatti nessuno si è mai sognato di ipotizzarla- che rubare il portafoglio sull'autobus a un omosessuale dovrebbe essere considerato più grave grave che portarlo via a un altro; un altro è chiedere -e la legge si occupava proprio di questo- che un delitto venga giudicato con maggiore severità se la sua motivazione è l'odio nei confronti degli omosessuali in quanto tali.
La differenza non è difficile da capire, vero? Anche perché si tratta, mutatis mutandis, dello stesso principio che sta alla base dell'aggravante per odio razziale, tuttora in vigore nel nostro ordinamento.
Eppure la favola della "discriminazione al contrario" continua ad imperversare, come se fosse sostenuta da un minimo di logica, quando è fin troppo evidente che non ne ha neanche un po'.
Non si tratta certo di una novità: come al solito ci prendono per scemi mescolando le parole, mistificandole, cambiandone il senso e piegandole a quello che fa più comodo a loro; e molti di quelli che non sono toccati dalla questione in prima persona glielo lasciano fare, accontentandosi di spiegazioni superficiali e tirando i remi in barca un giorno sì e un giorno no, perché spaccare il capello in quattro è un po' una fatica, mentre sorbettarsi senza fiatare quattro cazzate messe in croce è senz'altro più comodo.
Poi, alla fine, verrà il giorno in cui quelle quattro cazzate conterranno qualcosa che danneggerà direttamente anche loro: e allora se ne accorgeranno, quant'è brutto doversele ingoiare senza battere ciglio anche se non vogliono dire niente.
Ma forse, a quel punto, sarà davvero troppo tardi.

La pole position della sfiga

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Visto che oggi il parlamento ha ritenuto incostituzionale l'aggravante per omofobia nei reati penali, e dato che invece, a suo tempo, non è stato considerato incostituzionale anche l'articolo 3 della legge 205/1993, a norma del quale "Per i reati punibili con pena diversa da quella dell’ergastolo commessi per finalità di discriminazione o di odio etnico, nazionale, razziale o religioso, ovvero al fine di agevolare l’attività di organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi che hanno tra i loro scopi le medesime finalità, la pena è aumentata fino alla metà", si può desumere che gli omosessuali meritano di essere tutelati perfino meno degli stranieri e dei credenti in religioni diverse dal cattolicesimo, che dalle nostre parti se la passano di merda già per conto loro.
Se ne desume che oggi è successo più o meno questo: nell'avvincente guerra tra disgraziati che ormai caratterizza a tutti i livelli il nostro sventurato paese, il parlamento ha ufficialmente attribuito ai gay la pole position assoluta della sfiga.
E poi non si dica che nessuno li tiene in considerazione, eh?

Volendo ridurre tutto a una sintesi brutale

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Che poi la questione dell'omofobia, volendo ridurla ad una sintesi brutale, consiste più o meno in questi termini: c'è chi ritiene ragionevole discriminare gli esseri umani sulla scorta dell'utilizzo cui questi ultimi ritengono opportuno destinare alcune specifiche parti corporee, perlopiù appartenenti alle cosiddette zone intime.
In questo consiste, a quanto pare, la loro "morale alta": nell'informarsi accuratamente circa l'uso che gli altri fanno dei loro cazzi, dei loro culi, delle loro fiche, e nel far successivamente discendere notevoli conseguenze dalle diverse permutazioni con cui i predetti cazzi, culi e fiche interagiscono con analoghe parti corporee altrui.
Si tratta, ne converrete, di uno degli interessi più meschinamente insignificanti e morbosi che sia dato immaginare. Eppure costoro vi si dedicano con meticoloso scrupolo e indefesso zelo: osservando, valutando, catalogando e teorizzando che l'inserimento di una di quelle parti corporee in un'altra, o il loro reciproco strofinamento, o perfino il fatto che la porzione di corpo in questione venga toccata, accarezzata o baciata da qualcuno dotato di un organo identico anziché diverso siano inequivocabili segnali di cospicue lacune cognitive, caratteriali e perfino morali.
Non sono che una massa di guardoni ignoranti e superstiziosi, e si atteggiano a dispensatori di saggezza, maestri di spiritualità, depositari di trascendenza.
Smetterla di chiudervi in bagno a farvi le pippette e occuparvi di cose interessanti no, eh?

L'orrore

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Pestaggio, morte cerebrale, gay village, froci di merda.
Signore e signori, Roma.
L'orrore.

Bella per te, Danie'

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Come ci si sente, Danie', ad aver presentato nel 2007 una proposta di legge per il riconoscimento dei matrimoni tra omosessuali, e poi, dopo quattro anni, a ritrovarsi su una pagina web accanto a una dichiarazione come quella di Frattini?
Cos'è, nel frattempo hai cambiato idea? Adesso che sei nel partito di governo non pensi più, come allora, che il programma di governo venga stilato dalla gerarchie ecclesiastiche? Non ritieni più che nei confronti degli omosessuali venga posta in essere una "violenza razzista ormai intollerabile"?
Io non lo so, come ti senti a vederti in questa pagina. Io, al posto tuo, mi sentirei molto a disagio. Ma magari tu ti ci senti bene. Magari non ti sei mai sentito meglio.
Come si dice, bella per te.

E adesso vediamo se New York si spopola

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La notizia è che la popolazione dello stato di New York è destinata ad estinguersi nel giro di un centinaio d'anni: questo, naturalmente, se volessimo dar retta agli anatemi degli integralisti, secondo i quali legalizzare i matrimoni gay metterebbe a rischio la sopravvivenza della specie.
Volendosi affidare alla logica e alla ragione, invece, la notizia è semplicemente che nello stato di New York è venuta meno un'odiosa discriminazione, e un numero considerevole di cittadini ha ottenuto i diritti che gli spettavano.
Io, personalmente, propenderei per la seconda strada: prontissimo a ricredermi e a scusarmi, naturalmente, se di qui a qualche anno la costa orientale degli Stati Uniti dovesse trasformarsi in una specie di deserto.
Coraggio, sono qua che aspetto.

Diseducativo

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Quelli di Mediaset hanno censurato un bacio tra due uomini nella serie "Gossip Girl".
Si vede che lo reputavano diseducativo per i giovani.

Pubblicità ingannevole

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E' da un po' che in regione (Friuli Venezia Giulia) si vedono affissioni di questi poster. In realtà la prima versione - o versione parallela, non so - era leggermente diversa: lo slogan recitava "Civiltà prodotto tipico friulano", non c'era il logo dell'europride ma erano segnalati gli sponsor (gayfriuli e arcilesbica udine). Questo solo per dovere di cronaca.
Ammetto che l'unica cosa a cui ho pensato è stata: "Civiltà in tema gay prodotto tipico italiano? Ma che è? 'na speranza o 'no scherzo?". Alla fine ho capito, quella che vedete è pubblicità ingannevole! Come ci sono arrivata? Leggendo stamattina un articolo su "Il Piccolo" on line - giornale locale - dal quale apprendo, senza la minima sorpresa, che alcune persone si sono lamentate dell'ubicazione dei poster: addirittura nei pressi di una scuola di infanzia! Non solo, i solerti genitori in questione, senza nessun tipo di sollecitazione esterna fanno notare che i suddetti cartelloni sono stati avvistati persino nelle vicinanze di una scuola elementare e di un'associazione sportiva per bambini. Tragedia e vilipendio. Chissà sti "pori regazzini" che traumi, insomma, un conto è accendere la tv a qualsiasi ora e vedere sventagliate di culi eterosessuali, ballottaggi di tette extra-size, uomini-uomini machi-machi ammiccanti, programmi in cui il partner si sceglie tra il pubblico, tra i concorrenti o in cui se sei talmente insicuro da voler mettere alla prova il tuo uomo o la tua donna gli procuri un appuntamento con l'escort di turno per vedere che fa (al masochismo non c'è fine); un altro conto è vedere due persone che si baciano, vuoi mettere?
Infatti i genitori dichiarano (il neretto è il mio):

«Non ho nulla contro gli omosessuali ma trovo sconveniente che un simile cartello venga affisso proprio all'esterno di una scuola d'infanzia - osserva Mariagrazia, mamma di un bimbo della Pollitzer e portavoce di dissenso di altri genitori - mio figlio fortunatamente non l'ha ancora notato»

I bimbi scorrazzano felici sull'erba dell'asilo, si arrampicano sulle panchine, saltellano giù dagli scalini. Molti di loro quei cartelloni accanto al loro asilo non li hanno ancora visti
Ma allora, se non ci sono bambini devastati dall'immagine di un bacio.. qual è il problema? Sono sempre i nostri prodi a darci una risposta:
«Quello che mi fa imbestialire è che oggi noi genitori facciamo di tutto per tenere lontani i figli da certi discorsi - evidenzia ancora Mariagrazia - e poi ti sbattono queste immagini in faccia».

«Non mi piace quel cartellone», ammette Radica, madre serba di due bambini di 2 e 6 anni. E rincara: «Faccio appositamente un'altra strada per non far vedere a mia figlia che in questo periodo è già piena di curiosità - riferisce Francesca, la madre di una bimba che frequenta la Pollitzer - certi temi io desidero trattarli quando ritengo sia il momento adatto e non quando uno sciocco cartello me lo impone».

«Non siamo omofobi ma i nostri figli non sono ancora in grado di capire...»
Probabilmente tutta la civiltà di cui siamo capaci si racchiude nell'incipit della prima e dell'ultima citazione: "Non ho nulla contro gli omosessuali ma" e "Non siamo omofobi ma"
Detto questo la domanda è: vista la naturale tendenza dei bambini ai baci (che dio, l'universo e la natura li preservino), sopratutto in età da scuola d'infanzia, cosa faranno mai 'sti genitori se dovessero vedere che la pargola bacia un'altra bambina o se il "muletto" in uno slancio d'affetto abbraccia e bacia un compagno di giochi? Io giocavo a "fare l'amore" con la mia migliore amica a quell'età, e nessuna delle due ha avuto bisogno dello psichiatra per questo.. quindi, chi è che provoca paure idiote? Da dove nasceranno mai i sensi di colpa con cui molti omosessuali dovranno avere a che fare da adolescenti? E i pregiudizi con cui tutti dovremo fare i conti domani?
E rincaro, visto che statisticamente ogni 10 bambini uno è gay, cosa succederà in famiglia? E tutte le lezioni di machismo o di femminilità coatta dove andranno a finire? Probabilmente tra qualche anno leggerò con interesse un qualche articolo di giornale che titolerà
"Mio figlio gay per colpa dei poster fuori dall'asilo"

Quelli che il gay pride è una carnevalata

14 Commenti »

La foto di Daniela Santanchè che vedete qua sopra, con relativa didascalia, è tratta dall'ultimo numero di Io Donna.
Me ne ricorderò, la prossima volta che la sottosegretaria e i suoi colleghi di partito definiranno i gay pride delle carnevalate.

Una firma per salvare dal patibolo i gay dell'Uganda

2 Commenti »

Per farla breve, le cose stanno così: in Uganda, dopo esserci già andati vicinissimi una volta, stanno tentando nuovamente di approvare la famigerata legge che prevede la condanna a morte per gli omosessuali.
Siccome la cosa sta succedendo proprio in queste ore, e domani potrebbe essere tardi, chiunque volesse dare una mano a impedire questo scempio può firmare qua la petizione di Avaaz.
Io l'ho già fatto.

Buttateci fuori dalla UE

27 Commenti »

Io credo che un paese nel quale può succedere che a un individuo venga negato il rinnovo della patente perché è gay andrebbe espulso dell'unione europea per manifesta inadeguatezza ad appartenervi.
Se questa storia fosse confermata, fate il piacere di buttarci fuori: hai visto mai che in questo modo riusciamo a prendere coscienza del pozzo senza fondo in cui siamo precipitati?

Uguale agli altri, checché ne dica lui

18 Commenti »

Meglio essere appassionati di belle ragazze che gay.
(Silvio Berlusconi, 1° novembre 2010)
At salut, buson!
(Beppe Grillo, 7 maggio 2011)

Per la serie: proclamarsi migliori degli altri è facile come bere un bicchiere d'acqua.
Esserlo davvero è tutto un altro paio di maniche.

Il problema non è la veglia, ma il Concordato

8 Commenti »

C'è poco da fare: la Chiesa Cattolica non ammette l'omosessualità. Ragion per cui, il fatto che la curia di Palermo abbia vietato di celebrare una veglia di preghiera per le vittime dell'omofobia non mi sorprende neanche un po'.
Anzi, vi dirò di più: se la Chiesa fosse quello che dovrebbe essere, ovvero un'aggregazione privata -e quindi autofinanziata- di persone che vogliono seguire tra loro determinate liturgie, la reputerei liberissima di escludere dai loro ranghi non solo i gay, ma anche quelli coi baffi a manubrio, i fumatori di pipa, i ballerini di liscio e i guidatori di utilitarie.
Il problema vero non è che la curia si rifiuti di pregare per gli omosessuali, ma il fatto che essa, in quanto espressione della Chiesa Cattolica, sia titolare di un'indiscutibile rilevanza pubblica -con annessi cospicui finanziamenti di vario genere- che le piove addosso dritta dritta dal Concordato.
Il punto, dunque, mi pare questo: lasciamo pure che le associazioni private escludano chi vogliono loro, ma facciamo in modo che esse rimangano esclusivamente, per l'appunto, private.
Fatela lo stesso, la veglia per le vittime dell'omofobia, anche perché nessuno ha il monopolio della religione, e non credo che qualcuno possa essere definito meno credente solo perché pratica la propria fede al di fuori di questa o di quell'altra organizzazione: però, quando l'avrete fatta, vedete di tornarvene a casa senza dimenticare che il nocciolo della questione è l'abrogazione del Concordato.
Dopodiché, ognuno faccia pure i cazzi suoi.

Pazza iKea

6 Commenti »

Arcietero, l'associazione degli eterogenei che si batte per i diritti degli omosessuali, risponde alle parole del ministro Giovanardi contro i manifesti Ikea con un video di Francesca Fornario e Simone Salis: «Pazza Ikea», parodia satirica di un brano di Patty Pravo.
Il video, girato all'Ikea, rilancia la campagna a favore dei matrimoni gay, già firmata sul sito di Arcietero da Dario Vergassola, Ascanio Celestini, Moni Ovadia, Sergio Staino, Ivan Scalfarotto, Paola Concia, Gennaro Migliore e tanti altri.
Giovanardi ha bollato come «un'offesa alla costituzione» i manifesti della multinazionale svedese che raffigurano una coppia gay con lo slogan: «Siamo aperti a tutte le famiglie»:

Quel termine "famiglie" è in aperto contrasto con la nostra legge fondamentale che dice che la famiglia è una società naturale fondata sul matrimonio.
«Non fare come Giovanardi», risponde Arcietero nel video, «battiti per i diritti di tutte le famiglie, anche quelle gay».
Arcietero aderisce al Flash Mob organizzato per domani, sabato 29 alle 15, davanti all'Ikea Porta di Roma: un bacio collettivo contro l'omofobia.
Questo il link dell'evento su FaceBook.

E fu così che Giorgio Merlo rimosse il post (updated)

15 Commenti »

Ricordate Giorgio Merlo, il deputato del PD che si era dichiarato d'accordo con Giovanardi nel condannare i manifesti di Ikea raffiguranti due uomini che si tenevano per mano?
Ebbene, a quanto pare dal blog del nostro amico è misteriosamente scomparso il post con cui esprimeva la suddetta opinione (di cui potete vedere qua la copia contenuta nella cache di Google); andando all'indirizzo http://www.giorgiomerlo.net/?p=338, cioè quello del post "incriminato", si riceve in risposta un bell'errore 404, il che significa che la pagina non è più reperibile: Voi che ne dite, sarà stato un incidente? Tra tanti post è stato accidentalmente cancellato proprio quello più contestato dagli elettori di sinistra? Oppure l'onorevole Merlo ha creduto che la sua esternazione potesse essere dimenticata semplicemente rimuovendo il post che la conteneva?
In questo caso, per favore, qualcuno gli spieghi per sommi capi come funziona internet.
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Grazie a alsalto per la segnalazione, a Skeptic per il link della cache e a Giuliano Parpaglioni per il freeze della stessa.

Update: Mildareveno mi segnala che il post, in realtà, ancora c'è: solo che ha stranamente cambiato indirizzo, ha i commenti stranamente chiusi e stranamente non è più raggiungibile dalla pagina principale. Quante singolari coincidenze, nevvero?

Il sindaco che vuole multare i gay

10 Commenti »

Gian Paolo Gobbo, sindaco di Treviso, Lega Nord:

Si tratta di decoro pubblico. Io multerei due uomini che si baciano in un parco della mia città.
Sapete cosa? Con l'aria che tira, se lo facesse davvero non mi meraviglierei per niente. L'opposizione, se c'è, dica qualcosa.
Possibilmente, almeno stavolta, non a favore.

Decidetevi, o risparmiatevi le frasi di circostanza

24 Commenti »

Sapete cosa penso? Finché agli omosessuali non sarà consentito di sposarsi, di adottare dei figli e di godere delle stesse agevolazioni di cui possono beneficiare gli eterosessuali ci sarà sempre qualcuno che si sentirà in diritto di apostrofarli con epiteti del tipo "mi fate schifo", "vi dovrebbero mettere ai forni", "lesbica di merda".
Si tratta della mia opinione personale, naturalmente: ma ho il vago sospetto che per molti cosiddetti "moderati", specialmente a sinistra, sia arrivato il momento di pronunciarsi con chiarezza, mettere da parte i distinguo e decidere finalmente da che parte stare.
Oppure avere perlomeno il buon gusto di risparmiarsi le frasi di circostanza.

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