Le vite degli altri /11

In Islanda la premier, dichiaratamente omosessuale, sposa la sua compagna; in Italia è ancora fantascienza non soltanto l'ipotesi che il presidente del consiglio sia apertamente gay, ma perfino l'eventualità che si tratti di una donna.
Non è che siamo indietro: facciamo proprio un'altra corsa, per non dire un altro sport.

Questo post è stato pubblicato il 28 giugno 2010 in ,,,. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

9 Responses to “Le vite degli altri /11”

  1. Si è fatta anche lei la legge ad personam... ;)

    Ste

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  2. Non so.... secondo me " anche se " fosse una " legge ad personam " va a vantaggio di tutte le persone . Io, che giuro sono etero convinto, non ho mai capito la discriminazione verso le persone omosessuali.
    Cavolo, non capisco davvero : se si vogliono bene, due persone, che mi interessa a me del loro essere dello stesso sesso o meno ? ( Parentesi, pare ci siano club dove allegri etero bazzicano ....e basta passare per strada, specie la sera.... cos'è, facciamo i " superiori " e poi corriamo dietro alla prima sottana ? )
    Boh...
    Piero

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  3. Siamo un paese che annega nel liquame per comportamenti ignobili che ci vanno bene dei quali quindi siamo sfigatissimi complici che nemmeno ne traggono vantaggio e ci permettiamo di perdere tempo sindacando sul fatto che la gente preferisca la patata o la carota.

    Siamo dei dementi.

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  4. rilancio..siamo dei dementi collocati a metà tra il medioevo e il fascismo...

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  5. Ricordo che al tempo del governo Prodi il leitmotiv di chi si opponeva fosse "ci sono altre priorità", come dire che l'Islanda in bancarotta non c'aveva un cazzo da fare e le priorità sono le intercettazioni ^^

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  6. @Piero: penso che il tuo commento sia ben intenzionato ma, lo stesso, c'è qualcosa che non mi torna. Non so se sia un errore di forma o semplicemente una mancanza di approfondimento, ma ho comunque un appunto da fare.
    L'amore o l'affetto non hanno nulla a che vedere con questa storia. Ad oggi, e da sempre, la gente si sposa spinta da motivazioni e necessità di ogni genere: per condurre un esistenza più sicura, per acquisire uno status sociale più elevato, per ottenere la cittadinanza, per garantire il futuro del proprio partner, per dividere le spese di un mutuo, qualcuno addirittura perché è obbligato o perché teme di finire emarginato...il sentimento non è sempre al primo posto, e tuttavia nessuna legge impedisce a due persone, uomo e donna, di contrarre matrimonio per una ragione che non sia primariamente l'amore. Perché per gli omosessuali dovrebbe essere diverso? Perché dovrebbero attenersi ad un comportamento a tutti i costi morale e superiore? "Se due persone si vogliono bene" è una premessa ridicola, se anteposta ad una dichiarazione di anti-razzismo. Bisogna decidersi: o siamo tutti uguali in materia di diritti o non lo siamo. Non si possono porre condizioni. Questo buonismo rinsecchito da cattolico pentito ma non troppo (e qui non mi riferisco a te in particolare, visto che non ti conosco Piero, ma parlo "in generale"), a mio avviso, è una delle principali ragioni per cui, in Italia, non si fanno passi avanti sulla questione. In quanti abbiamo capito davvero cosa vogliono dire libertà e rispetto? LAICO.

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  7. @Vera... OOps... non mi sono spiegato, e quindi mi scuso... so che tanti si " mettono insieme " per mille ragioni che poco hanno a che fare con gli affetti..
    Per me siamo ( dovremmo essere ) " tutti uguali " nei diritti... poi che questo sia utopistico...beh, lo so...
    Ah...non appartengo a nessuna setta, confessione o cose così ! ( Lo dico sorridendo ! ) Concordo in pieno con te, solo che mi sono spiegato male, mi sa :-))))

    Piero

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