E' tutto online, tranne quello che serve

I territori dei municipi di Roma sono stati riformulati a marzo. L'11 marzo, per la precisione. Due mesi e mezzo fa. Ed ecco cosa c'è scritto, ancora adesso, sul sito del comune:



Nel frattempo, tanto per dirne una, ci sono state le elezioni comunali: cioè, c'è stata gente che nei municipi (quelli nuovi) si è candidata, e soprattutto gente che doveva capire in quale (nuovo) municipio fosse finita la sua residenza per poter votare correttamente. E sul sito del comune (sul sito del comune, dico, non sul blog di uno qualsiasi) questa informazione non è ancora fruibile.
No, dico, guardate che roba: perfino nella barra laterale c'è un bell'elenco di link che rimandano ai municipi vecchi, con il significativo prefisso "ex".


Due mesi e mezzo. Mesi, non ore. Non giorni. Mesi. E non si sono degnati di aggiornare il sito, pregiudicando gravemente i diritti dei cittadini.
Quando Alemanno se ne va in giro in televisione, con quella faccia soddisfatta, a ripetere che "è tutto online", dovrebbe perlomeno avere un po' di vergogna.

Questo post è stato pubblicato il 29 maggio 2013 in ,,,,,. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

2 Responses to “E' tutto online, tranne quello che serve”

  1. E siamo nel 2013, in un mondo che è collegato ad internet 24 ore su 24. Ma il problema è il concetto che i politici hanno dei siti internet istuzionali: non come strumenti di servizio per i cittadini, o come mezzi per facilitare i rapporti con le amministrazioni. Sono solo una via di mezzo tra uno strumento per farsi pubblicità a se stessi, e una seccatura. E in questo modo vengono trattati.

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  2. Giustamente vi lamentate. Ma qui a Cagliari abbiamo siti di facoltà universitarie non aggiornati da almeno 3 anni!

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