Back in black

Come avete avuto modo di riscontrare in più di una circostanza, ho un gran brutto carattere: soffro di antipatie, mi infastidisco con una certa facilità e vado cercando spesso e volentieri il pelo nell'uovo, con la pervicacia di chi non è mai contento e l'ostinazione di chi si intestardisce tanto più sulle minuzie quanto meno sembrano interessanti. Orbene, nella galleria delle mie maniacali insofferenze potete incasellare pure questa: la moda che sembra essersi scatenata dopo l'elezione di Obama, consistente nel proporre personaggi di colore alle cariche e ai ruoli più disparati mi provoca un singulto, destinato sicuramente a trasformarsi in un conato allorché si andrà inevitabilmente estendendo a circostanze sempre più improbabili e fantasiose. Ora verrà fuori qualcuno a blaterare che ci vorrebbe un Goldrake nero, perché no, e magari Tarzan, e chissà, forse anche qualche leader di un movimento neonazista, d'altronde è il segno dei tempi e ai tempi, com'è noto, ci si deve inchinare senza esitazioni di sorta. Io, come ho già detto, sento una cosina a metà del gozzo, che non va né su né giù. Sarà l'inerzia dei tempi che mi si è messa di traverso, o forse solo l'illusione che verrà un giorno nel quale non ci si faccia più caso sul serio, se uno è bianco o nero; che non sia importante davvero, al punto di non averne più alcuna percezione, sia pure subliminale. Fino a quel momento, mi perdonerete, continuerò a non essere convinto, e a leggere le tracce di una segregazione che si camuffa e si finge apertura, legittimandosi con una strategia diversa e proprio per questo, se possibile, facendosi ancora più fastidiosa. Ma ho il mio carattere dicevo, ed è un caratteraccio. Ringrazio in anticipo chi vorrà perdonarmelo, e invito tutti gli altri a tenersi il loro James Bond nero accanto al comodino, a guardarselo prima di spegnere la luce e addormentarsi tranquilli. Pare che sia un rimedio sensazionale contro i sensi di colpa.

Questo post è stato pubblicato il 06 novembre 2008 in ,. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

3 Responses to “Back in black”

  1. è un po'come quella canzone, "angeli neri"... anche i neri hanno il loro posto, purché ci rimangano. anche se poi obama, a voler sottilizzare, mica è nero: ricade nella categoria cui accennava quel ministro del governo di mussolini secondo il quale i figli nati dall'amplesso di uomini bianchi con donne nere «portano sommati i difetti e non i pregi delle due razze» (ma forse, essendo di madre bianca e padre nero, porta i pregi e non i difetti?)

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  2. Sai, è come quando ti dicono che ci vorrebbe una donna a quella carica... ios ogno un mondo talmente corretto e poco razzista in cui non ha più importanza se uno è nero, bianco, uomo, donna, gay... dove quando uno concorre per una carica l'unica cosa che si guarda è cosa ha fatto e cosa può fare. Sarò scema, eh? :-)

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  3. http://makalu.blogs.it/2006/10/12/angelo_negro~1212246

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