Non possedendo più l'automobile e facendo volentieri quattro passi a piedi quando posso, essere un pedone mi capita un po' più spesso di prima.
Nondimeno, ogni volta che me ne vado in giro con la macchina del carsharing o col motorino non posso fare a meno di rilevare che i pedoni, quando ci si mettono, possono essere più pericolosi dei veicoli.
Proprio oggi, dopo aver rischiato la vita a causa loro un paio di volte, rimuginavo sulle categorie più diffuse di pedoni pericolosi.
Eccovele.
Pedone che vive su Marte.
Se ne va in giro come se quello che succede nello spazio circostante, ivi compreso il centro esatto della carreggiata, non lo riguardasse affatto: ragion per cui i suoi movimenti, incluso l'attraversamento improvviso di strade ad alta percorrenza e/o a scorrimento veloce, sono completamente imprevedibili. Se dopo aver inchiodato per risparmiargli la vita gli fate notare con un colpetto di clacson che vi stava per finire sotto le ruote, riceverete in cambio lo sguardo incredulo di uno che era convinto di essere in un solarium. Rischi correlati: tamponamenti a catena, colpo di frusta.
Pedone diffidente.
Quando è in procinto di attraversare sulle strisce pedonali non si fida del fatto che vi fermiate neanche se glielo scrivete per raccomandata con avviso di ricevimento: potete fare cenni con la testa, sbracciarvi, gridare per dirgli passa, mi fermo, non ti metto sotto, ma lui non si muove finché non spegnete lo scooter, lo mettete sul cavalletto, scendete e vi stendete a terra per dimostrare in modo inequivocabile di essere inoffensivi. Rischi correlati: apatia, depressione.
Pedone che va e non va.
Opera prevalentemente nelle giornate piovose, in cui il fondo stradale è particolarmente sdrucciolevole. Si apposta al limitare delle strisce pedonali, attende il sopraggiungere di un motorino e a quel punto fa come per attraversare; quando il guidatore del mezzo è costretto a frenane rischiando di cadere, il pedone si ritrae, ma dà la sensazione di buttarsi di nuovo in mezzo alla strada appena il motorino riparte, causando una nuova frenata brusca e, a quel punto, fermandosi un'altra volta. Vi conviene schiantarvi subito e dargli soddisfazione, altrimenti non smette. Rischi correlati: scivolamento sui sanpietrini sotto lo scooter per decine o centinaia di metri.
Pedone che protesta a prescindere.
Ritiene che il fatto stesso di attraversare sulle strisce pedonali lo autorizzi a inveire contro le automobili che sopraggiungono, anche -e a volte specialmente- se esse si arrestano in modo ineccepibile per farlo passare: più vi fermate, più lui si imbestialisce, gesticolando in modo minaccioso e gridando frasi del tipo "aho, stronzo, sto sulle strisce". Probabilmente è mosso da un inconscio desiderio di essere investito. Rischi correlati: diverbi, risse, discese dall'automobile col cric in mano.
Pedone diagonale.
Particolarmente insidioso, basa il suo comportamento sul teorema di Pitagora: inizia attraversando regolarmente sulle strisce, ma per risparmiare terreno percorrendo l'ipotenusa anziché i due cateti prende progressivamente una direzione obliqua che lo porta ad occupare la sede stradale per circa venti minuti prima di approdare al marciapiede opposto. Rischi correlati: code, ingorghi, colpi di specchietto retrovisore.
Pedoni a schiera.
Si muovono in stormi come gli uccelli migratori: il primo attraversa sulle strisce, il secondo tre metri oltre, il terzo tre metri al di là del secondo e così via, paralizzando il traffico a ondate successive per centinaia di metri. Rischi correlati: orchite, investimento a cascata.
Pedone anti-marciapiede.
Nutre un'idiosincrasia per il marciapiede che aumenta in modo esponenziale al restringersi della carreggiata: più angusta è quest'ultima, più gli viene voglia di camminare in mezzo alla strada, preferibilmente di spalle rispetto al senso di marcia in modo da non accorgersi dei veicoli che sopraggiungono. Spesso rende più efficace la sua azione portando con sé oggetti ingombranti e sporgenti quali buste della spesa, valige, animali al guinzaglio, tavole di compensato. Rischi correlati: ingolfamento del motore, code, inquinamento acustico da clacson.
Pedone moviola.
Quando attraversa la strada i suoi movimenti assumono la velocità di un rallenty digitale di alta precisione, al punto che per cogliere il minimo segno di movimento è necessario riprenderlo con una telecamera e rivedere la scena accelerandola almeno sedici volte. Spesso si fa beffa dell'insofferenza degli automobilisti, e non di rado -circostanza peraltro non rilevabile dall'occhio umano- si ferma provocatoriamente in mezzo alla strada. Rischi correlati: rabbia, accessi d'ira, malattie cardiovascolari.
Pedoni a torrente.
Attraversano la strada in gruppi compatti da diecimila unità, pigiate tra loro come sardine, di tal che è impossibile trovare un varco utile al passaggio per decine di minuti. Si tratta in genere di turisti, spesso corredati di segni di riconoscimento a colori vivaci, particolarmente insidiosi in caso di giubileo, elezione del papa, mondiali di calcio e simili. Rischi correlati: bestemmia, strage.