Ossessioni semplici [di Chiara M.]

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Ci si immagina sempre la portinaia come la vecchia pettegola che sa tutto di tutti, un po’ maligna, sempre attenta a spiare quel che accade nel palazzo. La mia invece è un personaggio completamente diverso. Il primo giorno che sono arrivata a Milano ho avuto davvero l’impressione di essere sbarcata su un altro pianeta. Mentre vagavo per la stazione alla ricerca dell’uscita, mi ha subito colpito "l’incredibile varietà". Varietà di tutto: di oggetti, di colori, di tipologie umane, di vestiti, di pettinature, di animali, di negozi, di bar, di strade. Mi sembrava di essere dentro un enorme bazar dell’umanità. Mi sono tornati in mente i racconti di mia nonna della sua prima gita a Torino e del giro al mercato che aveva fatto con la cugina. Era rimasta allibita vedendo frutti stranissimi che non aveva mai visto: arance, banane e altri di cui nemmeno aveva capito il nome. Mi sembrava di provare sensazioni simili di fronte a quella varietà incredibile di tutto! La seconda cosa che mi colpì furono le donne. Le donne erano bellissime. Con il mio borsone nero e i capelli arruffati mi sentivo veramente insignificante e brutta rispetto a quelle donne stupende che camminavano spedite. Potevano essere basse, grassottelle, alte, dai lineamenti troppo marcati, con il seno cadente, con le gambe storte, però trasmettevano un’idea di cura di sé, di attenzione al particolare, di femminilità, di gusto, che io sentivo di non possedere. Infine ciò che subito mi impressionò fu la sensazione di essere in una sorta di immenso videogame di trentenni o al massimo quarantenni, single, con un buon lavoro, stimolante e ben remunerato e una serie di appuntamenti mondani. Bambini, anziani, alberi, animali erano lì solo di contorno, facevano parte dell’ambientazione del videogioco, ma i protagonisti erano solo tutti quei trentenni in massa. Piano piano anch’io mi sono ritagliata un posticino nel videogioco e sono riuscita a trovare un lavoro appagante e abbastanza ben pagato. Dopo infinite ricerche ho trovato anche questo piccolo appartamento che sembra proprio soddisfare le mie esigenze. La portinaia è una donnina anziana, minuta e molto riservata. Quando saluta sorride sempre e sembra proprio benvolente verso tutti. E’ veramente gentile, tiene l’ingresso pulitissimo, non è mai invadente e cerca di andare incontro a tutti. Vive sola in quel minuscolo appartamentino e ogni tanto la vedo che mangia qualcosina davanti al televisore. Indossa quasi sempre lo stesso vestito blù scuro un po’ liso, con i capelli grigi raccolti sulla nuca. Visto che mi faceva molta tenerezza, una sera tornando dal lavoro ho pensato di bussare alla sua finestrella per farle un saluto. Devo dire però che ha avuto una reazione un po’ strana. E’ stata cortese come sempre, ma si vedeva che aveva fretta e che cercava di concludere il più presto possibile la breve chiaccherata. Lì per lì sono rimasta un po’ perplessa, ma poi mi sono detta che probabilmente aveva una pentola sul fuoco e non sapeva come dirmelo o magari stava seguendo in televisione la sua soap preferita e non se ne voleva perdere nemmeno un momento. Un giorno poi sono arrivata a casa con le borse della spesa e lei mi ha aiutata,tenendomi aperta la porta dell’ascensore. Ritirando la spesa mi sono accorta che mi mancava un pacco di biscotti che ero sicura di aver comprato. Sono tornata al piano terra per vedere che non mi fossero caduti. Volevo anche chiederle se per caso li avesse trovati ma sembrava sparita e l’ho rivista solo il mattino dopo intenta a scopare il pavimento e mi ha detto che purtroppo non aveva trovato nulla e che forse li avevo lasciati alle casse. Effettivamente mi è già successo di dimenticare qualcosa alla cassa oppure, ripensandoci, potevano anche essermi caduti nel tragitto fino a casa. Il mese scorso mi ha telefonato un mio ex collega, mi ha detto che il giorno prima era passato da casa mia per farmi un saluto e non mi aveva trovato così aveva lasciato un pensierino per me alla portinaia. La portinaia però non mi aveva detto nulla e quando le ho chiesto mi ha risposto, sorridendomi, che aveva visto un ragazzo suonare al mio citofono ma che non le aveva lasciato assolutamente nulla, che forse avevo capito male perché altrimenti me l’avrebbe dato subito, ci mancherebbe. Il giorno dopo il mio ex collega mi ha mandato un messaggio in cui mi chiedeva se mi fossi già mangiata tutti i cioccolatini che mi aveva lasciato. Una sera poi, mentre aspettavo l’ascensore, ho incontrato la signora del terzo piano con la figlia di sei anni che piangeva, dopo aver scambiato alcune frasi di circostanza, mi sono rivolta alla bambina per cercare di distrarla e farla smettere di piangere, ma la madre mi ha detto che era arrabbiata perché era convinta di aver lasciato un pacchetto di patatine sulle scale per andare a ritirare la bicicletta e di non averle più trovate. La madre ridendo mi ha detto che sicuramente si sbagliava, che probabilmente le aveva lasciate da qualche altra parte e chissà che fine avevano fatto. Un mattino invece ho bussato alla finestrella della portinaia per chiederle un’informazione riguardo al parcheggio davanti a casa e nuovamente mi è sembrata molto disturbata dalle mie domande e ansiosa di tornare alle proprie occupazioni, per quanto fosse sempre educata e gentile. Tutti questi episodi hanno cominciato a impensierirmi e nonostante cercassi di trovare una spiegazione razionale, c’era qualcosa che proprio non mi convinceva. Qualcosa di anomalo e molto strano, però presa dalla mia vita, dagli impegni, dal lavoro, dalle uscite e dalle commissioni da sbrigare, non avevo molto tempo da dedicare a questi fatti misteriosi e spesso me ne dimenticavo dopo poco. Fino a ieri sera. Quando sono rientrata, ho visto che la luce nella guardiola era accesa ma la portinaia non si vedeva, sembrava non esserci. Mi sono avvicinata. La sua piccola sagoma nera non si vedeva, la televisone era accesa, la porta socchiusa. L’ho spinta leggermente, nel frattempo la mia mente era impegnata a inventarsi una scusa nel caso in cui mi avesse vista entrare furtivamente in casa sua. Nella stanza non c’era nessuno, sono entrata e lentamente ho cominciato a camminare verso l’altra stanza. La porta non era del tutto chiusa. L’ho spinta. Seduto sopra un letto matrimoniale, c’era un ragazzo enorme, obeso, gigante, avrà avuto sui trent’anni, indossava una vecchia tuta rossa ed era circondato da ogni tipo di schifezza alimentare. Il letto era completamente coperto di pacchetti di patatine, biscotti, snacks, cioccolato, pizzette, caramelle, bibite, succhi. La portinaia stava cercando di raccogliere un po’ di cartacce che erano sparse sul pavimento e ogni tanto si voltava verso il ragazzo incitandolo a mangiare perché non aveva mangiato niente e secondo lei era anche un po’ dimagrito. Poi si fermava a guardarlo con orgoglio e gli accarezzava un braccio. Il ragazzo che la chiamava mamma e non faceva altro che chiederle ancora cibo era veramente mostruoso, aveva una specie di enorme pappagorgia che si alzava e si abbassava mentre masticava e le mani talmente grosse e cicciotte che stringevano le bottiglie fino ad accartocciarle. Si infilava in bocca manciate di patatine che triturava in un secondo, urlava alla madre di aprirgli subito una nuova confezione di brioche e continuava ad ingurgitare di tutto. La madre correva come una dannata per tutta la stanza e continuava a portargli del cibo sul letto, sorridendogli e accarezzandogli la testa. Di fronte al letto c’erano quattro vecchi televisori tutti accesi e tutti stavano trasmettendo qualche programma della De Filippi. Il ragazzo li fissava incantato e ogni tanto emetteva dei versi, dei grugniti. Il ragazzo sembrava molto emozionato, si agitava e continuava a fare versi di apprezzamento. La madre ogni tanto andava a sistemargli i quattro telecomandi e li allineava bene sul letto. Poi gli portava qualche scatola di cibo e intanto gli pettinava i capelli spruzzando un po’ di lacca. Lui si passava la mano tra i capelli e guardava attento i televisori. Un televisore mostrava “ Uomini e donne”, ogni volta che nasceva una discussione tra il pubblico, il ragazzo con un gesto di stizza faceva esplodere una confezione di brioches e alzava il volume, anche la madre si fermava ogni tanto a guardare rapita lo schermo. Io ero completamente immobile, mi sembrava persino di non respirare. Ho chiuso la porta e me ne sono andata. Qualche giorno fa, quando sono tornata a casa ho trovato un via vai incredibile di gente. Ho visto che alcuni avevano delle telecamere. Dopo poco ho saputo che era una troupe de “ La vita minuto per minuto”. Erano appena usciti dall’appartamentino della portinaia. Andando verso l’ascensore l’ho vista. Era raggiante. Mi ha sorriso, aveva il volto illuminato di contentezza. Mi ha detto “Ci mandano in onda domani pomeriggio”. Ho guardato dentro casa e ho visto il ragazzo seduto sul letto. Aveva un’espressione piena di orgoglio. Trionfante. Chiara M.

Non dovevo smettere di masturbarmi [di Weissbach]

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Mi hanno addirittura imposto le mani per togliermi di dosso il male. Stavo seguendo il catechismo per la cresima, c'era mio padre. Fu un'esperienza molto forte. Non inquietante, ma quasi come se la salvezza fosse palpabile. Durante la preparazione alla cresima tutti dovevano inginocchiarsi davanti all'altare e ricordo che qualcuno domandò: "C'è un desiderio che vuoi confessare?" Risposi:"Desidero masturbarmi". Le mani si alzarono e tutti dissero: "Adesso Satana ti abbandonerà". A quel punto mi resi conto di non essere stata accettata dalla mia cerchia cristiana. E sapete cos'altro capii, anche se in quel momento non potevo farci nulla? Che non dovevo smettere di masturbarmi, se mai dovevo cambiare frequentazioni.

Tori Amos, La danza dell'anima, pag. 60.

(Tu fai scrivere me? Io faccio scrivere Tori. Smile)

Su Red tv cellule staminali e limiti della ricerca [di Giulia Innocenzi]

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La ricerca sulle cellule staminali, una delle più avveniristiche e promettenti, che potrebbero cambiare il nostro approccio con la malattia e la vecchiaia.

Solo sulle adulte, su quelle cordonali, o anche sulle embrionali, con tutte le controversie etiche che le riguardano? Occorre dar voce solo agli scienziati, o la politica deve poter mettere le mani nella scienza? Se sì, in rappresentanza di chi: dei cittadini, dei malati, dei teologi? E il legislatore come dovrebbe prendere le sue decisioni, nelle commissioni parlamentari o coinvolgendo i cittadini nelle consultazioni pubbliche? Come risolvere le “migrazioni della speranza” che spingono molti malati ad andare in CIna o in India alla ricerca di cure ancora non disponibili? A queste e a tante altre domande risponderemo il 15 dicembre nel corso di “Punto G”, la trasmissione che condurrò tutti i lunedì alle 15.15 su Red tv (su internet o sul canale 890 di Sky). In studio Chiara Lalli, docente di Logica e Filosofia della Scienza all’università La Sapienza e Olimpia Tarzia, biologa, bioeticista e Vicepresidente nazionale Confederazione Consultori Cristiani. In anteprima anche la creatività dei ragazzi di Ops. Che ne pensi? Dì la tua, lascia un commento sul mio blog: verrà letto in diretta e usato come spunto di riflessione! Giulia Innocenzi.

Appello internazionale per l'eliminazione delle armi nucleari [di Mildareveno]

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Per sottoscriverlo: http://www.globalzero.org/sign-declaration

Introiti vaticani [di Firetrip]

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Fra i vari sistemi adottati dalla società vaticana per rimpinguare le proprie finanze, vi sono le varie mete di pellegrinaggio, soprattutto dove si afferma che avvengano miracolose guarigioni, la più nota e frequentata di questi luoghi risulta essere LOURDES in cui nell'arco di circa un secolo e mezzo vi si sono recati più di 700 milioni di pellegrini. Attualmente Lourdes attira (inutilmente) circa 6milioni di visitatori ogni anno; di cui circa 80.000 (ottantamila) malati gravi (sempre inutilmente) ricercando un segno di conforto e di benevolenza di un dio (evidentemente non così benevolo, se esistesse). Questa marea di infermi è accompagnato da un altrettanto grande marea di volontari. Questo ha fatto sì che Lourdes, paesino di circa 20.000 abitanti, è diventata come capacità di ricezione alberghiera la seconda città della Francia dopo Parigi, grazie ad una una struttura di accoglienza forte di circa 300 possibili scelte fra hotel, ostelli, pensioni ecc ecc. per un totale di 25.000 posti letto! Ogni anno in questo luogo vengono consumati due milioni e mezzo di ostie, vi si accendono 700 tonnellate fra candele e ceri e celebrate oltre 50 messe al giorno, che fruttano al gestore del dio circa 15 milioni di Euro derivanti solo dalle offerte! Tutto questo a fronte di ... udite udite ... ben 67 miracoli (ufficialmente riconosciuti dalla Vaticano S.p.A), oserei dire un "ottima" percentuale. Provando a fare i cosiddetti "conti della serva" risulta che la percentuale di miracolati risulta essere di circa 1/1.000.000 (uno su un milione) percentuale che risulta essere notevolmente inferiore rispetto, per fare un esempio, alla remissione autonoma del cancro che risulta essere intorno ad un valore di 1/10.000 (uno su diecimila). Quindi se la mente non fosse offuscata dalla superstizione si comprenderebbe che converrebbe di più restarsene nella propria magione ( o andarsene a Parigi se proprio si vuole andare in Francia) piuttosto che affrontare il lungo e faticoso viaggio verso una "presunta" miracolosa pozza d'acqua! FIRETRIP

Scrivi con Metilparaben

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I più maliziosi dicono che in questi casi non ho voglia di scrivere: ma la verità è che mi piacerebbe che questo blog fosse uno spazio aperto, nel quale chiunque potesse scrivere quello che vuole. Siccome quando mi viene un desiderio cerco (nei limiti del possibile) di realizzarlo, per qualche giorno potrete postare un vostro articolo nel mio blog; basterà cliccare sul link "Entra" in alto a destra e loggarsi con i seguenti dati:

Nome utente: scriviconmetil Password: metilparaben
Siete liberi, ovviamente, di scrivere quello che volete, con due sole limitazioni:
  1. non fatemi incorrere in sanzioni di tipo penale (sapete com'è, il responsabile per quello che c'è qua dentro rimango io): quindi niente insulti, diffamazioni et similia, o sarò costretto a rimuovere l'articolo;
  2. firmate il post con nome e cognome, o almeno con un soprannome di vostra scelta: i post completamente anonimi saranno cancellati.
Se ne avete voglia, naturalmente, potrete mettere un'immagine a corredo del vostro articolo; e se volete potrete scriverne quanti volete, finché questo spazio resterà aperto (cioè almeno per due o tre giorni). Che altro dirvi? Scrivete qua dentro, gente, se avete qualche minuto libero: mi farebbe davvero piacere. Aspetto di leggervi. Alessandro.

Aids/Capriccioli, disinformazione sul preservativo è una responsabilità di cui il Vaticano dovrà rispondere davanti alla storia

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Dichiarazione di Alessandro Capriccioli* "L'esortazione del Papa a combattere l'AIDS attraverso le cure, e non con il preservativo, dimostra ancora una volta l'irresponsabilità dell'atteggiamento Vaticano nei confronti di una malattia che in alcuni paesi è da tempo diventata una piaga sociale". Così Alessandro Capriccioli, membro della Giunta dell'Associazione Luca Coscioni e del Comitato Nazionale di Radicali Italiani. "E' di tutta evidenza", prosegue Capriccioli, "che se la prevenzione dell'AIDS mediante l'uso del preservativo fosse adeguatamente incentivata e promossa -anche e soprattutto attraverso corrette campagne di informazione-, i rischi di contagio si ridurrebbero drasticamente. Le affermazioni di ieri si inquadrano in una strategia di disinformazione che la Santa Sede ha già intrapreso da anni, e che in certi casi ha assunto toni decisamente grotteschi: ricordiamo, ad esempio, le recenti affermazioni dell'arcivescovo di Maputo Francisco Chimoio, il quale ha diffuso la notizia che i preservativi prodotti dai paesi europei vengano deliberatamente contagiati con il virus dell'AIDS, allo scopo di sterminare la popolazione africana. Si tratta di una campagna di disinformazione in piena regola, di cui fanno le spese centinaia di migliaia di esseri umani che in tutto il mondo vengono quotidianamente contagiati dal virus, la maggior parte dei quali vive in condizioni economiche tali da non potersi permettere terapie adeguate. Continuare a portare avanti questa strategia in un'epoca nella quale l'AIDS è diventato un'emergenza assoluta in molti paesi del terzo mondo", conclude Capriccioli, "rappresenta una responsabilità gravissima, della quale le gerarchie ecclesiastiche saranno chiamate a rispondere davanti alla storia". * Membro della Giunta dell'Associazione Luca Coscioni e del Comitato Nazionale di Radicali Italiani.

Cristianesimo anticristiano

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Ma non ti stanchi a fare la solita propaganda anticristiana?
Inizia così l'ennesimo commento del solito anonimo al mio ultimo post (quello con il video), per poi proseguire paragonando l'estensore di questo blog a un disco rotto, denunciando l'esistenza di una presunta (nonché potente) lobby gay, e inneggiando ad una società basata sul diritto naturale. L'occasione mi è gradita per comunicare al nostro amico (il quale farebbe bene a firmarsi, prima o poi, ché l'anonimato dietro il quale continua a nascondersi ha ormai ampiamente oltrepassato il limite del ridicolo) che l'accusa di propaganda anticristiana mi pare completamente priva di fondamento: prendermela col cristianesimo, infatti, mi interessa assai poco, giacché ciascuno è libero di scegliersi la religione che preferisce senza che salti fuori un blogger qualsiasi a pontificare sull'opportunità delle sue preferenze spirituali. Le mie critiche, semmai, si rivolgono ad alcuni esponenti (i vertici, sia detto per inciso) di un'istituzione come la Chiesa Cattolica, che svolge quotidianamente un'attività politica in senso stretto, consistente nel tentativo di limitare (o meglio, azzerare) i diritti fondamentali dei cittadini e costringerli al rispetto di precetti religiosi ai quali quei cittadini hanno liberamente ritenuto di non aderire. Orbene, io non sono credente, e nutro per la religione un interesse assai vicino allo zero, ma da ciò che ricordo delle mie letture mi sembra di poter affermare che tale atteggiamento, che si traduce assai spesso nella spietata discriminazione nei confronti di alcune categorie di persone (in questo caso gli omosessuali), sia del tutto in disaccordo con quanto ebbe a predicare duemila anni fa (pagandone peraltro pesantemente le conseguenze in prima persona) un individuo che si faceva chiamare Gesù Cristo (o, a prescindere dalla sua effettiva esistenza storica, da quello raccontano di lui, che nel caso di specie fa lo stesso). Il che equivale a dire che la vera propaganda anticristiana, a mio modo di vedere, viene quotidianamente svolta da costoro, e non da chi (come me) ne sottolinea le gesta. Ne consegue, amico anonimo, che qua dentro il più anticristiano di tutti sei proprio tu, in ragione del fatto che ti ostini pervicacemente a giustificare le esternazioni di questa gente. Prenditi qualche secondo per rifletterci, prima di scrivere altre castronerie in stampatello.

Evidentemente, invecchio

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Allora, amici miei, è evidente che ho qualche problemino con il template del blog. Dopo aver fatto un gran casino per tutta la mattina, provando, riprovando, cancellando e maledicendomi per aver avuto voglia di cambiare, avverto un vago senso di nausea che mi induce a tenermi, per ora, la grafica che c'è, con la riserva mentale di cambiarla non appena mi tornerà un minimo di voglia. Nel frattempo, se qualcuno di voi avesse l'alzata d'ingegno di scrivermi qua sotto cosa ne pensa mi farebbe un favore: sapete com'è, invecchiando ci si stanca presto, e la capacità di giudizio si appanna irrimediabilmente. Saluti.

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