No ai condannati al PE [di Andrea d'Ambra]


Ciao a tutti,
mi chiamo Andrea D'Ambra e vi scrivo da Ischia (qualcuno forse ricorderà la petizione contro i costi di ricarica dei telefonini).
In Italia sappiamo di avere condannati al Parlamento. Molti di noi però non sanno che per premiarli li esportiamo anche in Europa. Ad oggi a livello europeo su questo valgono le leggi dei paesi membri e visto che in Italia non esiste ancora una legge che vieti ai condannati di poter essere eletti al Parlamento questi vengono candidati ed eletti anche a Strasburgo e Bruxelles.
Nell’attesa che la Commissione Affari Costituzionali del Senato Italiano e il suo Presidente Vizzini si decidano ad approvare il disegno di legge di iniziativa popolare “Parlamento Pulito” firmato e sottoscritto da oltre 300mila cittadini italiani in occasione del VDAY, perché non chiediamo al Parlamento Europeo di modificare la norma europea che disciplina l’elezione dei parlamentari in Europa * affinché questa venga uniformata per non rendere più possibile che un condannato possa sedere tra i banchi di Strasburgo e Bruxelles?
Per fare ciò vi invito ad inviare una email al Parlamento Europeo, confidando in una maggiore sensibilità al tema in Europa rispetto all’assoluta sordità dimostrata dai politici italiani (a parte qualche rara eccezione minoritaria).
Trovate i link per inviare la mail al Parlamento Europeo in fondo al post dedicato all'iniziativa sul mio blog, cliccando qui.
Un minuto del vostro tempo può aiutarci a pulire il Parlamento Europeo, proviamoci!
Grazie!

Questo post è stato pubblicato il 26 ottobre 2009 in ,. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

12 Responses to “No ai condannati al PE [di Andrea d'Ambra]”

  1. Pubblico, e dopo aver pubblicato sottolineo che le varie campagne "Parlamento Pulito" non mi convincono granché.
    Avrò modo di riparlarne da queste parti nei prossimi giorni.
    Grazie comunque per il contributo.
    :-)
    A.

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  2. Ad ogni modo grazie per la pubblicazione :-)

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  3. Ci mancherebbe: ogni spunto di riflessione, come si dice, è prezioso.

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  4. Sono orgogliosa del fatto che l'organizzazione politica in cui mi riconosco, quella radicale, abbia posseduto e possieda dirigenti condannati e talora anche incarcerati per decisione di tribunali italiani e non solo; nessuno, proprio NESSUNO per ruberie, tutti per disobbedienze civili, per consapevoli e dichiarate trasgressioni di leggi ingiuste: una delle armi più potenti della nonviolenza.
    Ed è un partito senza probiviri, il cui statuto non ha mai previsto espulsioni, per nessuna ragione.

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  5. Come vedi Serena nessuno dei condannati attualmente al Parlamento Europeo lo è stato per disobbedienza civile quindi immagino converrai con me che questi (corruzione, finanziamento illecito, incendio doloso etc.) restino fuori dal Parlamento Europeo.

    PS: Anche chi uccide è un "disobbediente" ?

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  6. Andrea: "disobbedienza CIVILE", sostantivo + aggettivo, è espressione con significato preciso, è un metodo – con significativi, vittoriosi esempi storici – della nonviolenza. Che c'entrano gli assassinii?
    Può essere un'azione di massa
    http://it.wikipedia.org/wiki/Marcia_del_sale
    o un'azione individuale, Rosa Park che si siede in un posto che la legge riserva ai bianchi
    http://it.wikipedia.org/wiki/Rosa_Parks

    Al tempo dell'aborto clandestino, praticato dai "cucchiai d'oro" e dalle mammane, Emma Bonino e l'allora segretario radicale Gianfranco Spadaccia finirono in carcere, con altri, per aver organizzato consultori dove si praticava l'aborto a basso costo, gratuitamente per le donne prive di reddito. Senza di loro, oggi non esisterebbe la legge 194.
    Molti dirigenti e militanti radicali non possono candidarsi alle elezioni comunali in quanto condannati per aver partecipato ad azioni (di disobbedienza civile (Pannella: decine di azioni) per la legalizzazione delle droghe.
    Questa è una battaglia ancora non vinta, ma i radicali non desistono…
    Marco Cappato è finito in carcere in Gran Bretagna, a sostegno della legalizzazione della cannabis terapeutica.

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  7. Onore ai disobbedienti civili pacifici e senz'armi.

    Quando parlavo di "chi uccide" mi riferivo ad un condannato per concorso in omicidio candidato radicale ed eletto al parlamento qualche anno fa...

    Comunque il Teocon Carlo Casini, che immagino tu conosca bene, ci sta ostacolando nella nostra iniziativa, solo questo dovrebbe motivarti a sostenere la battaglia.

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  8. Concordo con Metil. Sicuramente è un tema complesso e in Italia ci sono vari aspetti che complicano ulteriormente il discorso (come ad esempio la presenza di una malavita organizzata strettamente connessa alla politica, oppure una legge elettorale che non consente all'elettore di NON votare un personaggio sgradito), però anche io credo che le proposte "parlamento pulito" non siano una soluzione al problema di legalità e allo strapotere delle oligarchie.
    Ma soprattutto un tema mi sta a cuore: per me, uno che ha scontato completamente una pena è una persona identica alle altre. Pari diritti e pari doveri. Trovo incivile che si infligga- magari per legge- un marchio indelebile a chi ha "riparato" i propri torti. Semmai è il cittadino che può decidere di non eleggerlo. Su questo non mi sembra ci possa essere troppa discussione.

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  9. @ Andrea
    Per due diverse ragioni non avevo proprio capito che alludevi a Sergio D'Elia, deputato radicale RnP nella scorsa legislatura:

    • negli anni di piombo D'Elia ha fatto parte di un gruppo terroristico, ma non ha ucciso nessuno
    http://www.rosanelpugno.it/rosanelpugno/node/9328

    • soprattutto, penso a D'Elia e lo valuto per ciò che è e fa, non per ciò che è stato e ha fatto.
    Il link immediato è: "Nessuno tocchi Caino", decenni d'impegno efficace contro la pena di morte. Meritevolissimo di rappresentarmi.
    Ovviamente concordo con AleG, non è il caso di adottare i marchi a fuoco, dal medioevo la civiltà giuridica ha fatto molti passi avanti.

    Carlo Casini è un politico clericale, ma questo non mi porta a uno schieramento automatico, di principio, contrario al suo.

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  10. Scusate ragazzi pensavo di trovare un gruppo più eterogeneo e invece mi son ritrovato sul fan club dei radicali :-P

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  11. Andrea, la risolvi facile. No, credo proprio che la maggioranza dei lettori NON sia radicale. Non è necessario esserlo per avere le opinioni che ho espresso, è sufficiente avere una concezione del diritto e della legge non medioevale.
    Esisteranno certamente, immagino, lettori con la tua opinione; evidentemente non si sono sentiti motivati a esprimerla.

    Per la cronaca, degli autori del blog oltre al titolare Metilparaben solo Giulia Innoncenzi è radicale. Gli altri, PD o Sinistra e Libertà (vedi dichiarazioni di voto alle scorse europee).

    Per inciso: molte condanne prevedono l'esclusione dai pubblici uffici – la perdita dell'elettorato passivo – per un tot d'anni. Questo è sensato, non altro.

    Inoltre, personalmente penso si possa avere un giudizio negativo sulla moralità politica di una persona pubblica anche se dal punto di vista giudiziario è "pulito".
    Per esempio. i legali lottizzatori delle ASL sono in QUASI tutti i partiti, e non li voterei mai. Ti lascio indovinare a che cosa corrisponde il "quasi".

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