Fraceschini, l'anti-Obama

Franceschini segretario del Pd, ovvero come decretare il fallimento definitivo del partito prima dell’election day del 6 e 7 giugno. “Basta farsi del male, mi dimetto per salvare il progetto al quale ho sempre creduto” aveva detto Veltroni lasciando il suo incarico. Viene da pensare, vedendo quello che è successo, che l’abbia fatto perché non reggeva più il tiro, l’ha fatto per sé. Qualcuno, infatti, ha il coraggio di dire che Franceschini è l’”uomo nuovo”, colui che potrà dare la spinta propulsiva decisiva per far sì che il Pd possa tornare ad aspirare ad essere forza di governo? Ne dubito, ma invito chiunque lo pensi minimamente a farsi avanti. La realtà è che il Pd non ha avuto il coraggio di cogliere le dimissioni di Veltroni come un momento di “distruzione creatrice”, in cui investire tutto e indire un vero processo di primarie aperte, che avrebbero potuto forse far emergere l’Obama italiano, come si va dicendo da mesi. Ciò non è stato fatto, proprio perché i dirigenti del Pd si guardano bene dal dare spazio al futuro Obama. E così, il vero partito democratico in Italia si fa sempre più lontano…

Questo post è stato pubblicato il 21 febbraio 2009 in ,. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

6 Responses to “Fraceschini, l'anti-Obama”

  1. Nessun rinnovamento. La scelta di non organizzare le primarie parla chiarissimo. Esiste una volontà precisa di non creare una valida alternativa. In altri termini: si deve spianare la strada al fascismo. Ne sono convinto.

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  2. non è l'Obama autarchico che manca, è che questi, a partire da orchetto, hanno sputtanato il patrimonio del PCI, e ora si trovano in mano - sorpresa - un Partito di Dio che è nato morto.
    quanto ci metteranno a rendersene conto?

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  3. A me dell'Obama italiano mi interessa fino ad un certo punto. Non è nel trovare un singolo che si salva la sinistra italiana.

    Quello che mancava al PD (e che continua a mancare) è un progetto poltico per se stessi e per il paese. L'idea di poter inglobare ogni cosa è fallimentare di partenza perché, quando ci si trova davanti a scelte importanti, non si è in grado di proporre una posizione.

    Il fatto che su ogni tema importante venga lasciata libertà di voto ai parlamentari, che non si riesca ad avere una proposta seria per incalzare il governo sulla crisi economica dimostra che il PD non sarà mai in grado di proporre un progetto per il futuro del paese.

    Obama ha vinto non perché sia un bravo oratore. Ha vinto perché ha restituito agli elettori un progetto ben chiaro per il futuro. Qualcosa per cui votare e che può funzionare anche se lui non c'è.

    Scegliere per le primarie aperte (ma aperte veramente, non limitate a tre candidati decisi dal direttivo) avrebbe obbligato il PD ad una discussione feroce su quelli che sono i suoi valori e i suoi progetti. Che perde si adegua. O se ne va.

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  4. Penso che l'intervento di Lerner sia stato abbastanza esaustivo in merito...

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  5. Finchè si ostineranno a non cagare di striscio le donne al proprio interno, e pensare che radicali + binetti sia un binomio che può funzionare falliranno sempre.
    Mancano le palle, i coglioni per decidere una cavolo di linea politica e perseguirla. Siete laici? Bene binetti a casa? Siete timorati di dio e della chiesa? Ditelo che almeno smetto di sentirmi pigliata per il culo.
    Speravo di non doverlo dire ma ah avevo ragione, ah quando ho deciso di non dare il mio voto nemmeno tramite i radicali a loro qua!

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  6. Credo che l''estinzione' sia ormai prossima: meglio così, lasciamo spazio a nuove specie, più evolute.
    Così potrò tornare a votare...

    Lorenzo

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