Impronte parlamentari

Il sistema costerà 550mila euro: il tutto perché qualcuno si ostina a fare il furbo senza la minima vergogna, esattamente come il tizio che cerca di saltare la fila alle poste, l'evasore fiscale che non paga una lira di tasse, il truffatore che clona le carte di credito e si intasca i soldi degli altri, il borseggiatore che sfila i portafogli nei tram. Imbroglioni, per dirla com'è. Con le impronte digitali, dicono, sarà possibile "moralizzare" il Parlamento: ma quando si arriva a questo, non vuol dire che si è già perso?

Questo post è stato pubblicato il 29 gennaio 2009 in . Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

6 Responses to “Impronte parlamentari”

  1. Beh, è già qualcosa che ci sia chi si sia preoccupato di trovare una soluzione. Speriamo sia efficace.

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  2. che ci sia chi si è preoccupato

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  3. ...moralizzare il Parlamento? La barzelletta del secolo!...E i parlamentari poi dove li mettiamo?

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  4. Credo che costerebbe meno dar fuoco al parlamento, parlamentari inclusi, e ricostruirlo da zero che tentare di rimetterlo in sesto.
    Lo stesso si può dire dell'Italia e degli italiani di cui, purtroppo, faccio parte.
    Saluti.

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  5. ....perso ???
    mi sembra un eufemismo......

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  6. perchè non dichiariamo guerra alla Spagna, alla Francia, o alla Svizzera, e poi ci arrendiamo subito, senza sparare nemmeno un colpo? Una volta arresi, ci affidiamo al loro governo, che funziona senz'altro meglio.

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