Vita e testimonianza

«In concreto nell’Ultima Cena egli ha anticipato e accettato per amore la propria morte in croce, trasformandola così nel dono di sé, quel dono che ci dà la vita, ci libera e ci salva. La sua risurrezione è stata dunque come un’esplosione di luce, un’esplosione dell’amore che scioglie le catene del peccato e della morte. Essa ha inaugurato una nuova dimensione della vita e della realtà, dalla quale emerge un mondo nuovo, che penetra continuamente nel nostro mondo, lo trasforma e lo attira a sé. Tutto ciò avviene concretamente attraverso la vita e la testimonianza della Chiesa; anzi, la Chiesa stessa costituisce la primizia di questa trasformazione, che è opera di Dio e non nostra». (Joseph Ratzinger)

«Il “priore” mi chiamava su, nel suo studio o nella camera da letto, mi faceva spogliare e mi spiegava come, negli atti che mi avrebbe chiesto, si sarebbe realizzata la più piena comunione eucaristica». (B.)

Questo post è stato pubblicato il 09 aprile 2007 in ,,. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

4 Responses to “Vita e testimonianza”

  1. ...e "trasformazione per trasformazione"...

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  2. Ciao Alessandro. Questo tuo post mi ispira emozioni di segno contrapposto. Da atea, che di tanto in tanto diventa agnostica e non se ne vergogna, ho una forte "attrazione" verso il mistero della morte e resurrezione, per cui l'accostamento tra il mistero della "resurrezione" e il "priore" non mi piace. Da persona che vive nel mondo ad occhi aperti, so che ci sono grandi "contraddizioni" in alcuni esponenti della "clero" che vanno sottolineati e tu lo fai da qui con grande vigore.
    Chiudo questo commento raccontandoti quanto ho detto nel sonno qualche sera fa e che mi é stato raccontato. Nel pieno della notte ho detto: "Alzati e cammina, coglione". Sto ancora ridendo. Ma secondo te, a chi lo stavo dicendo?

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  3. L'accostamento non piace neanche a me: ma ho come la sensazione di essere costretto a immaginarlo, anche se decidessi di non scriverlo.
    Quanto alle tue parole nel sonno, non so a chi fossero dirette. Ma so che se le avessi promunciate io, mi sarebbe piaciuto dirle a me stesso.

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