Le vite degli altri /2

E il mondo, intanto, cambia.

Questo post è stato pubblicato il 03 aprile 2009 in ,. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

9 Responses to “Le vite degli altri /2”

  1. Anche in Iowa! http://www.nytimes.com/2009/04/04/us/04iowa.html?_r=1

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  2. In chiesa? Ed è il parlamento a deciderlo? Onestamente qualcosa non mi torna...

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  3. ma.....sposarsi vuol dire formare una famiglia giusto?...ora, tra persone dello stesso sesso una famiglia non si può formare, semmai la si può chiamare "unione", ma la famiglia vera è un'altra cosa, guardiamo anche solo dal punto di vista fisiologico, un bambino non può certo nascere...e adottarlo è solo una scusa per arrogarsi il diritto di potersi chiamare famiglia.

    Sia chiaro, non ho nulla contro i gay, ma non sono daccordo che si sposino in un chiesa, la natura ci ha fatto in modo che la famiglia si formi tra un uomo e una donna. Qui si parla di mettersi davanti a Dio e creare una famiglia tra persone dello stesso sesso, onestamente mi sembra una cosa un pò...inutile....poi ognuno se la vede con sè stesso.

    alberto

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  4. Caro anonimo 1, non sono d'accordo con te, per vari motivi su cui sarebbe anche divertente discutere.
    La tua frase finale però fa si che io abbia una stima enorme per te.
    Grazie, davvero.

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  5. Non sono in accordo.Nel senso che se decidi di aderirei ad una ipocrita ed inutile religione come quella cattolica, devi seguirne tutti i dogmi.Per il "dio" cristiano gli omosessuali sono eresia.Sposarsi in chiesa per loro non dovrebbe essere permesso, sarebbe un incongruenza con i dettami teologici di quella religione.
    Molto in accordo con qualsiasi altro tipo di unione, anche sul fatto dell adottare bambini e crescerli, e viva l' amore.

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  6. Il punto è che loro non sono cattolici: sono luterani svedesi, e le cariche della loro chiesa sono attribuiti tramite elezioni. Stupefacente, vero?
    L'ostilità all'omosessualità è tipica di molte religioni, anche cristiane, tra cui quella cattolica, ma non è un tratto universale. Se l'omosessualità è una minaccia tanto grave e diretta all'ordine naturale delle cose, perché Gesù non dice nulla in merito, ed invece ricorda spesso l'importanza di stare a fianco degli ultimi, degli esclusi, degli emarginati?
    Speso non è la religione che inculca pregiudizi: è la gente con pregiudizi che usa la religione per giustificarli.

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  7. Il punto è che loro non sono cattolici: sono luterani svedesi, e le cariche della loro chiesa sono attribuiti tramite elezioni. Stupefacente, vero?
    L'ostilità all'omosessualità è tipica di molte religioni, anche cristiane, tra cui quella cattolica, ma non è un tratto universale. Se l'omosessualità è una minaccia tanto grave e diretta all'ordine naturale delle cose, perché Gesù non dice nulla in merito, ed invece ricorda spesso l'importanza di stare a fianco degli ultimi, degli esclusi, degli emarginati?
    Spesso non è la religione che inculca pregiudizi: è la gente con pregiudizi che usa la religione per giustificarli.

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  8. Camilo, sono alberto, il primo anonimo.

    Volevo dapprima rispondere alla tua domanda su Gesù, ovviamente in base alla mia concezione di Dio.

    Pure io per molto tempo mi sono chiesto come mai nessun testo sacro, come Bibbia, Corano, Bhagavd Gita, ecc, argomenti mai il tema chiamiamolo sessuale in modo assolutamente chiaro, e ti dirò che tutt'ora non so trovare una risposta a questa domanda.
    Trovo però molto "buffo" (per non dire ipocrita) che la Chiesa abbia istituito tutta una serie di regole per normare quel lato della vita dell'essere umano, quando invece i libri e la vita stessa delle persone come Gesù, i santi, i profeti, sulle quali fonda la propria essenza e dunque il suo messaggio, non mostrano la benchè minima traccia di nessuna di tali regole.

    Per come personalmente concepisco il Divino e la spiritualità dentro ognuno di noi, sono convinto che Dio sia felice se noi siamo felici, qualsiasi scelta noi operiamo purchè sia fatta con purezza di intenti, proprio come una padre ama i propri figli....tutto il resto (intendendo la dottrina delle religioni) sono spesso regole inventate credo più per comodità che per fede. A questo proposito ci tengo a dirti che ho molto apprezzato la frase conclusiva del tuo ultimo post, breve e diretta ma assolutamente vera.

    Come già ho detto nell'altro post, non ho niente contro i gay, anzi quelli che ho conosciuto li ho trovati spesso persone molto educate, colte e rispettose, molto più di tanti "etero" arroganti e volgari. Però non posso fare a meno di pensare che un'unione in Chiesa di due persone dello stesso sesso non abbia senso, per il fatto che con quella cerimonia si viene a creare una famiglia, e fra gay mi dispiace dirlo, ma una famiglia non si può creare...
    Credo anche che il motivo per cui si discuta è per il significato che si da al matrimonio, ed è qui Camilo che potremmo già capire da che parte stiamo tirando. Per me sposarsi vuol dire formare una famiglia, credo che per molti voglia invece dire "ufficializziamo la nostra unione", a mio avviso due cose ben diverse.

    Sono convinto che Dio sia ovunque, allargando questo concetto non sarebbe dunque necessario sposarsi in chiesa per dire "sono di fronte a Lui", già questa è una limitazione che la Chiesa purtroppo ci insegna anche se indirettamente... Percui aggiungo questo, qual'è il senso di sposarsi in Chiesa per due persone omosessuali? per inerzia di abitudini della società? per far felici i parenti? per il ricordo?...se viene fatto per queste ragioni, allora sono esattamente alla pari di tante coppie etero che non sono credenti ma usano il rito religioso, che diventa solo una proforma....ma se invece il motivo che li spinge a unirsi è più spirituale e meno terreno, allora la risposta la trovano già dentro di loro...ed è la risposta a questa domanda "ha senso chiamarci famiglia se di fatto non lo siamo?"

    Sono convinto che Dio ci ha fatti uomini e donne perchè potessimo unirci così per creare una famiglia, non confondiamo la perfetta maestà della natura con i nostri ragionamenti umani spesso imperfetti...

    alberto

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