Miracoli finanziari

La storia che vorrei raccontarvi quest'oggi, amici miei, parte da un signore chiamato Charles Keating. Qualcuno di voi ricorderà che questo nome spuntò fuori qualche mese fa, durante la campagna elettorale negli U.S.A., allorché Barack Obama documentò con milioni di mail ai suoi sostenitori il coinvolgimento di John McCain nel caso "Keating five". Lo scandalo risale alla fine degli anni 80, allorché l'istituto di credito Lincoln Savings & Loans, uno dei più importanti degli Stati Uniti, precipitò in un clamoroso stato di insolvenza a causa delle scelte spregiudicate del suo presidente, per l'appunto Charles Keating.

Chi vorrà prendersi la briga di sbirciare in giro per la rete troverà tutti gli elementi necessari per informarsi sulla vicenda, e per approfondire le complesse relazioni politiche che le ruotarono attorno.
Quello che pochi sanno, tuttavia, è che poco prima di essere condannato per truffa e cospirazione il buon Keating ebbe l'alzata d'ingegno di effettuare una donazione di 1.250.000 dollari in favore di Madre Teresa di Calcutta.
Quando i giudici, dopo l'incriminazione del magnate americano, le chiesero conto di quei soldi, la fondatrice delle Missionarie della Carità dapprima sostenne di non conoscere gli affari di Keating, e successivamente, allorché le venne spiegato che quegli affari consistevano nella truffa dei consumatori, e che quindi la donazione avevano una provenienza tutt'altro che lecita, si guardò bene dal rispondere, né restituì la somma ricevuta.
Vabbe', direte voi, il fine giustifica i mezzi: pur assistere le popolazioni bisognose dell'India, Madre Teresa avrà accettato di tapparsi il naso e fare finta di niente; tuttavia, a parte il fatto che anche i malcapitati risparmiatori americani ridotti sul lastrico da Keating avrebbero senz'altro meritato un pizzico di carità, pare che le cose stiano in modo tutt'affatto diverso: perché c'è chi sostiene, peraltro dimostrando ciò che dice con una certa precisione, che quei soldi, così come molti altri finanziamenti ricevuti da Madre Teresa, in India non siano mai arrivati.
Il giornalista inglese Christopher Hitchens e il progressista americano Michaël Parenti, tanto per fare un esempio, hanno efficacemente documentato che Madre Teresa era solita distrarre il denaro ricevuto dalla cura dei poveri per destinarlo a ben altre attività, cosa peraltro indirettamente dimostrata dallo stato di abbandono e dalle sevizie fisiche e psicologiche cui erano sottoposti gli orfani che vivevano nelle sue strutture, denunciati del Guardian nel 1996.
Ebbene, amici miei, spizzicando qua e là su internet non farete fatica ad informarvi sui miracoli che hanno consentito la beatificazione e la canonizzazione di Madre Teresa; sta di fatto, tuttavia, che la Santa Sede ha trascurato di includere nel fascicolo il miracolo più eclatante e clamoroso, che consentirebbe di procedere ad una santificazione immediata saltanto tutti i passaggi intermedi.
Far sparire nel nulla milioni di dollari, ne converrete, ha davvero del prodigioso.

Questo post è stato pubblicato il 30 aprile 2009 in ,. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

6 Responses to “Miracoli finanziari”

  1. Prodigioso?
    Non direi. Mi pare piuttosto un arte ampiamente praticata, in particolar modo nell'italica penisola.

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  2. Che novità.
    Sono avidi da fare schifo. da sempre.

    Lorenzo

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  3. Oddio! Mi hai sconvolto la giornata, io credevo che madre teresa fosse una grande.
    Ti dispiace se sono un po' scettica?
    Ma prometto che mi informo subito.

    Saluti

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  4. Nonostante la Chiesa e molti credente citino sempre questa donna come esempio dell'"amore cristiano", la realtà è decisamente diversa. Si tratta, effettivamente, come scritto nel post, di un personaggio decisamente poco caritatevole...

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  5. Letto il libro di Hitchens...
    Abbastanza convincente, anche perché la tesi non consiste tanto nel dimostrare che madre teresa fosse un mostro di disonestà, quanto che non fosse proprio quella santa al di là di qualsiasi appetito terreno che l'agiografia ci dipinge.

    Silvia

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